Anteprima
Vedrai una selezione di 8 pagine su 33
Banalità del male - Tesina Pag. 1 Banalità del male - Tesina Pag. 2
Anteprima di 8 pagg. su 33.
Scarica il documento per vederlo tutto.
Banalità del male - Tesina Pag. 6
Anteprima di 8 pagg. su 33.
Scarica il documento per vederlo tutto.
Banalità del male - Tesina Pag. 11
Anteprima di 8 pagg. su 33.
Scarica il documento per vederlo tutto.
Banalità del male - Tesina Pag. 16
Anteprima di 8 pagg. su 33.
Scarica il documento per vederlo tutto.
Banalità del male - Tesina Pag. 21
Anteprima di 8 pagg. su 33.
Scarica il documento per vederlo tutto.
Banalità del male - Tesina Pag. 26
Anteprima di 8 pagg. su 33.
Scarica il documento per vederlo tutto.
Banalità del male - Tesina Pag. 31
1 su 33
Disdici quando vuoi 162x117
Disdici quando
vuoi
Acquista con carta
o PayPal
Scarica i documenti
tutte le volte che vuoi
Sintesi

Introduzione Banalità del male - Tesina



La fragilità dell’uomo può portare a gesti spietati come quello che è successo tra il 1936 e il 1945 nella Germania nazista con lo sterminio di massa di milioni e milioni di persone. Il tema principale della mia tesina è quindi la banalità del male dell’uomo, un tema che ha occupato gran parte dell’anno scolastico durante il trattamento della II Guerra Mondiale, che mi ha particolarmente interessato.
Nella mia tesina di maturità mi piacerebbe far conoscere a chi non sa, quali persone si nascondevano dietro a quegli atti estremi, con quale coraggio abbiano potuto compiere tali azioni che hanno segnato nella maniera più negativa la storia dell’uomo.
Durante l’anno ho avuto modo di approfondire le mie conoscenze a riguardo fino a costruire la mia tesina attorno a questo argomento, scoprendo le grandi fragilità dell’uomo, imparando come il male si può nascondere anche nella persona più fidata di sempre, magari nascosta dietro ad un maschera.
Ho collegato il tema della banalità del male nella Letteratura Italiana con Pirandello e le maschere, in Storia attraverso le testimonianze di Hannah Arendt al processo di Eichmann con l’omonimo libro “La banalità del male”, agganciando poi in Diritto e Scienza della Finanza il tema principale con la Corte Penale Internazionale e il genocidio in politica; per Informatica i Database che sarebbero stati utili all’epoca durante i vari processi e infine Inglese con la novella di Robert Stevenson “Lo strano caso del Dottor Jekyll e di Mr. Hyde”.

Collegamenti


Banalità del male - Tesina



Italiano -

Luigi Pirandello e le maschere

.
Storia -

Banalità del male

.
Diritto/Finanza -

Corte Penale Internazionale

.
Informatica -

Database

.
Inglese -

Lo strano caso del Dr. Jekyll e Mr. Hyde

.
Estratto del documento

“ l’umorismo consiste nel sentimento del

contrario, provocato dalla speciale attività

della riflessione che non si cela “.

Luigi Pirandello, “L’umorismo”

L’obiettivo dell’umorista è quello di vedere il contrario di tutte le cose, cioè il

loro lato nascosto; nascono da qui i tanti casi paradossali, le stranezze, le

situazioni abnormi tipiche delle pagine pirandelliane.

Questo umorismo attribuisce un ruolo di primo piano

alla ragione; i suoi personaggi infatti discutono,

distinguono e spiegano, cioè ragionano, ma le loro

vicende dimostrano che è impossibile una qualsiasi

conclusione razionale. Egli non ha alcuna fiducia

nella ragione e, se la usa, è solo per dimostrare che

essa non conduce da nessuna parte: trionfo

dell’irrazionalismo, per Pirandello “ragionare”

significa “sragionare”, dove l’autore-umorista non

mette se stesso al centro dell’opera, ma si emargina.

La differenza tra comico e umorista è che il comico è simbolo di ciò che fa

nascere in noi una risata immediata, spontanea, priva di sovrasensi o

cognizioni specifiche e profonde; “umoristico” invece è ciò che suscita in noi

un sorriso che rivela riflessione e spesso idee, oppure concetti, che vanno al

di là di una realtà ben concreta.

Nell’opera “La vecchia imbellettata”, possiamo coglierne il lato molteplice e

contradditorio, classico esempio di differenza tra comico e umorista: da un

lato si evidenzia il ridicolo di una persona o di un fatto, dall’altro si individua il

fondo dolente, di umana sofferenza che lascia il posto alla pietà. Celebre è

l'esempio della "vecchia signora", goffamente imbellettata e vestita di abiti

9

CHRISTIAN FERRETTI 5^B INF. ESAME DI STATO 2015

giovanili, che suscita il riso del lettore, il quale avverte in lei "il contrario" di

come si dovrebbe acconciare una vecchia signora. Ma se egli riflette sul

perché ella inganni così pietosamente se stessa, nel tentativo magari di

trattenere un marito più giovane di lei, ecco che perverrà al "sentimento del

contrario" ed il riso cederà il posto alla pietà. Di qui la sua "poetica dell'

umorismo": l'umorista scava più in profondità dello scrittore comico e di quello

tragico perché, intervenendo con la riflessione, smaschera le menzogne delle

convenzioni sociali e gli autoinganni della nostra coscienza.

Temi principali dell’Umorismo:

 Contrario, ciò che la riflessione umoristica scopre;

 Ombra, il lato nascosto delle cose e solo l’umorista può vederlo;

 Altro, cioè l’io nascosto;

 Oltre, un mondo fatto di sincerità e autenticità (infanzia o vita più

naturale).

I temi dell’umorismo li troviamo specialmente nel “Il fu Mattia Pascal”, che

venne pubblicato nella sua edizione ufficiale nel 1921. Pirandello ritrae il

sogno di un’ evasione

impossibile, il desiderio

irrealizzabile di afferrare

un’identità che non sia quella

imposta dal destino, ogni

persona è in balia di convinzioni

sociali rigide; come il

protagonista che si fa operare

all’occhio strabico, ma strane

riflessioni gli si affacciano alla mente (“Ecco quello che resta di Mattia Pascal,

10

CHRISTIAN FERRETTI 5^B INF. ESAME DI STATO 2015

morto alla Stìa: la sua ombra per le vie di Roma”); Mattia Pascal è l’uomo-

ombra che vede la verità oltre le maschere dell’illusione, è il tipico umorista.

Un’altra opera in cui ritroviamo i temi pirandelliani umoristici è “Uno, Nessuno

e Centomila”, dove tutto si avvia da una casuale osservazione della moglie

Dida che fa notare una piccola imperfezione al naso del protagonista che

giunge ad una riflessione:

“Ma se lei mi vede diversamente da come io ho

sempre creduto di essere, lo stesso avverrà con la

mia vita interiore,

a seconda

dei casi e delle

circostanze, offro di me un’immagine ogni volta

nuova e distinta”.

11

CHRISTIAN FERRETTI 5^B INF. ESAME DI STATO 2015

STORIA

12

CHRISTIAN FERRETTI 5^B INF. ESAME DI STATO 2015

Banalità del male

Argomento: “Il male non è qualcosa di

demoniaco, cioè non è frutto del

Hannah Arendt diavolo, ma di esseri umani. questa è la

(14 ottobre 1906 – 4

dicembre 1975) è stata

una filosofa, storica e sua 'banalità'”

scrittrice. 13

CHRISTIAN FERRETTI 5^B INF. ESAME DI STATO 2015

Durante il processo ai nazisti, emerge che “ciò che più colpiva le menti di

quegli uomini che si erano trasformati in assassini, era semplicemente l’idea

di essere elementi di un processo grandioso”.

Nel libro “la banalità del male: Eichmann a Gerusalemme”, Hanna Arendt

raccoglie gli articoli che aveva pubblicato sul giornale statunitense New

Yorker, quando assistette, nel 1961, al

processo di Adolf Eichmann.

Questi era stato un tedesco che, dopo

aver aderito al nazionalsocialismo, aveva

diretto la sezione B della GESTAPO, che

si occupava dei problemi ebraici.

Eichmann organizzava quindi i treni che

conducevano gli ebrei ai campi di

sterminio.

Nel libro ci viene descritto il processo

Adolf Eichmann durante una seduta del suo processo.

esistenziale di un uomo qualunque, normale, né demoniaco, né mostruoso.

Di fronte a tanto Male perpetrato da questo individuo, la Arendt rimase stupita

dalla mediocrità dell’uomo che lo aveva compiuto, oltre alla superficialità che

sembrava pervenirle dai suoi gesti e dalle sue parole.

Ma era anche un’acuta pensatrice e seppe intuire in lui non una semplice

stupidità, ma qualcosa che travalicava quest’ultima, di natura certamente più

terribile: negli occhi di quell’uomo non vi era alcuna forma di pensiero.

Eichmann era un uomo a capo di un reparto, ma era pur sempre un

subordinato che viveva in uno spazio delimitato da leggi e ordini, ai quali

offriva una cieca forma d’obbedienza. Ed era soprattutto l’emblema di una

14

CHRISTIAN FERRETTI 5^B INF. ESAME DI STATO 2015

terribile normalità, uomini ordinari che celano dentro di sé mondi mostruosi e

disumani.

Proprio in tutta quella normalità la Arendt rintracciò la spietata banalità del

Male.

Questa “normalità” faceva sì che alcuni atteggiamenti venissero tollerati dal

cittadino comune, applicando delle regole senza riflettere sul loro contenuto.

Uomini come Eichmann ve ne erano a centinaia di migliaia, ed erano, e lo

sono tuttora, terribilmente normali. Eichmann sostenne che non aveva fatto

altro che obbedire agli ordini, dunque il suo non era un vero agire, ma una

ripetizione degli ordini ricevuti.

Sembra quindi che egli non capisca che organizzare tecnicamente uno

sterminio, i trasporti degli ebrei nei vari campi di concentramento ed altre

azioni a ciò necessarie, equivalga ad uccidere a titolo di concorso, anche se

materialmente non si è ammazzato nessuno.

Secondo la Arendt, inoltre, dalla frase "non l'ho mai dovuto fare" si deduce

che Eichmann avrebbe materialmente ammazzato anche i parenti, se solo

glielo avessero ordinato. E questo fattore, ossia l'incapacità mentale di

confutare gli ordini imposti dall'alto, costituisce sicuramente un altro elemento

della banalità.

Egli, ad esempio, ammise di non essersi iscritto al partito nazista per

convinzione, ma fu "inghiottito dal partito senza accorgersene e senza avere

avuto il tempo di decidere; fu una cosa così rapida e improvvisa!", affermò.

Ecco un altro elemento della banalità: demandare esclusivamente agli eventi

occasionali (e quindi in sostanza al mondo esterno) la scelta delle azioni da

compiere.

L'essere umano banale quindi non sceglie, ma si fa scegliere.

La banalità di Eichmann è evidente anche attraverso il suo linguaggio,

15

CHRISTIAN FERRETTI 5^B INF. ESAME DI STATO 2015

composto perlopiù da frasi fatte e burocratiche; egli non aveva nemmeno la

fantasia di inventare una frase nuova. La sua totale impossibilità di esprimersi

derivava proprio dalla sua incapacità di pensare. Condannato a morte, la sua

testa venne infilata in un cappio il 31 maggio del 1962.

Nel medesimo processo, il generale

delle SS, August Hafner, tenne a

precisare che, prima della fucilazione,

una bambina dai capelli biondi gli

stringeva la mano. Più tardi anche lei fu

uccisa. L’ultimo particolare venne

pronunciato da Hafner con tranquillità,

sempre composto, con una certa misura Processo di Norimberga

e bravo a scandire le parole. Come se quel particolare, quella manina tra le

sue dita, fosse in fin dei conti un momento come altri. L’ultimo straziante

particolare, banale quasi a dirlo.

Da queste riflessioni della Arendt deriva che l’antitesi del male non sia il bene,

ma il pensiero.

Solo con il pensiero si può avere senso critico; solo con il pensiero si può

contestare ciò che è sbagliato.

Alcune sentenze importanti del Processo di Norimberga:

16

CHRISTIAN FERRETTI 5^B INF. ESAME DI STATO 2015

Imputazione

Nome Ruolo Sentenza

1 2 3 4

Capo della

Luftwaffe, era il

gerarca più Colpevole Colpevole Colpevole Colpevole Morte

importante tra i

presenti al

Hermann processo.

Göring Ministro degli

Esteri del governo Colpevole Colpevole Colpevole Colpevole Morte

Hitler

Joachim von

Ribbentrop Ambasciatore Non Non

Imputato Imputato Assolto

tedesco in Turchia imputato imputato

Franz von

Papen Capo dell'OKW Colpevole Colpevole Colpevole Colpevole Morte

Wilhelm Keitel 17

CHRISTIAN FERRETTI 5^B INF. ESAME DI STATO 2015

18

CHRISTIAN FERRETTI 5^B INF. ESAME DI STATO 2015

DIRITT

O

Corte Penale

Argomento:

Internazionale

19

CHRISTIAN FERRETTI 5^B INF. ESAME DI STATO 2015

Nel 1998, a Roma, nel corso di una conferenza

cui hanno partecipato le rappresentanze di 120

Paesi e di molte organizzazioni non governative, è

stata deliberata l’istituzione della Corte penale

internazionale, il cui statuto è entrato in vigore il 1°

Luglio 2002.

Corte Penale Internazionale

La Corte è un tribunale per crimini internazionali che ha sede nella città di

Aia, nei Paesi Bassi, è composta da 18 giudici e l’azione penale è condotta

da un procuratore al quale possono inoltrare denunce gli Stati membri e le

organizzazioni internazionali. Essa, secondo quanto dispone lo statuto, è

competente a giudicare singole persone che si siano rese responsabili, in

tempo di pace o di guerra, di crimini particolarmente spietati come il

genocidio, la tortura, lo stupro, l’omicidio, la riduzione in schiavitù e le

sparizioni forzate: Ecco quanto regola l’articolo numero 5: Crimini di

competenza della Corte. I responsabili di tali crimini non potranno

presentare, a loro giustificazione, il fatto di aver eseguito l’ordine di un

superiore. La pena massima che può essere inflitta è l’ergastolo.

La risoluzione 96 dell’Assemblea generale delle Nazioni Unite riconosce il

crimine del genocidio come: 20

CHRISTIAN FERRETTI 5^B INF. ESAME DI STATO 2015

"Una negazione del diritto alla vita di gruppi umani, razziali, religiosi, politici o

altri, che siano stati distrutti in tutto o in parte".

Il Processo di Norimberga non servì a molto,

innanzitutto la sua validità e legittimità sono

tuttora in discussione in quanto i processi sono

stati effettuati dai Paesi vincitori della II Guerra

Mondiale e non con l’intervento di una Corte

internazionale per giudicare i crimini commessi,

la motivazione dell’intera assemblea fu quindi la Tribunale penale internazionale ex

Jugoslavia

giustizia dei vincitori.

Inoltre, negli anni successivi al Processo di Norimberga, sono stati istituiti

prima il Tribunale penale internazionale per l’ex Jugoslavia, cioè un organo

giudiziario delle Nazioni Unite a cui è affidato il compito di perseguire i crimini

commessi nell'ex Jugoslavia negli anni successivi al 1991; e il Tribunale

penale internazionale per il Ruanda, per giudicare i responsabili del genocidio

ruandese.

Nei primi dieci anni di attività (2002 - 2012) la Corte penale internazionale ha

espresso una sola sentenza, quella avvenuta nel

2009, condannando il congolese Thomas

Lubanga, per l’arruolamento di bambini soldato.

A fronte di tale scarsa produttività i costi della

Corte non sono di poco conto: il bilancio annuale

è di oltre 140 milioni di dollari, necessari per far

fronte alle attività della Corte e per pagare gli

stipendi al personale amministrativo ed ai

21

CHRISTIAN FERRETTI 5^B INF. ESAME DI STATO 2015

giudici, per un totale di 766 persone. Dalla sua creazione la Corte ha speso

oltre 900 milioni di dollari.

INFORMATICA

22

Dettagli
Publisher
33 pagine
14 download