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Introduzione Autodistruzione umana,tesina
La seguente tesina di maturità per liceo delle scienze umane tratta distruzione adoperata dall'uomo verso se stesso, sia da un punto di vista fisico che emotivo e psichico. I collegamenti presenti in questa tesina sono i seguenti:
Italiano: Primo Levi, Se questo è un uomo
Latino: Publio Ovidio Nasone, Le Heroides, La Leggenda di Saffo
Inglese: Emma Woolf, "An Apple a Day"
Storia: Le Fosse Ardeatine
Filosofia: Thomas Hobbes, Lo Stato di Natura
Psicologia: Sigmund Freud, Eros e Thanatos
Sociologia: Il suicidio giovanile
Biologia: Le malattie autoimmuni, Il Lupus
Arte: Vincent van Gogh, Autoritratto con Orecchio bendato
Tuttavia, Freud afferma che alcuni soggetti presentano i
due impulsi in maniera più accentuata, non tenendo conto
della propria conservazione; questo si verifica perché gli
impulsi possono essere controllati, ma non eliminati
completamente.
BIOLOGIA:
Le malattie
autoimmuni, il
Lupus
Le malattie
autoimmuni sono una
serie di patologie che
scatenano una reazione
anomala del sistema
immunitario; esso,
infatti, invece di
difendere l’organismo ne
attacca i tessuti,
provocando una vera e
propria autodistruzione.
Una delle patologie autoimmuni più conosciute è il Lupus
eritematoso, una malattia sistemica (ovvero, che coinvolge
colpisce maggiormente le donne
diversi organi del corpo) che
dai 15 a 55 anni. Alcuni tra i principali
sintomi sono eruzioni cutanee (ad esempio, il tipico eritema
facciale denominato “eritema a farfalla”), aumento e perdita di
peso inspiegabile, fotosensibilità, perdita di capelli e così via.
Le principali cause risiedono in un’alterazione degli anticorpi, i
quali intaccano organi e tessuti, ad esempio i reni e le
articolazioni.
Sebbene questo disturbo sia, alle volte, causa del decesso dei
pazienti, esso può essere attenuato con dei farmaci
immunosoppressori (medicinali che hanno lo scopo di ridurre
l’efficacia del sistema immunitario).
STORIA:
Le fosse Ardeatine
Vittorio Emanuele III
Il 12 Settembre 1943, il re fuggì via
dall’Italia e le truppe tedesche assunsero il controllo della
città di Roma. Fin da subito, si formarono
alcuni gruppi di resistenza intenti a spodestare i tedeschi
dal territorio italiano.
il 22 Gennaio 1944,
Così, il generale Kesserling nominò
l’ufficiale Kappler capo della GESTAPO (la polizia tedesca).
Divenendo testimoni di questo sopruso urbano, i membri
della Resistenza decisero di agire attuando un’imboscata
al “Bazen”, un battaglione di soldati addestrati, il 23
Marzo 1944. L’operazione venne portata a termine da 12
partigiani, i quali nascosero una bomba in un carrettino per
Le vittime del battaglione furono 33,
la spazzatura urbana.
mentre quelle italiane 2. Pochi giorni dopo, i tedeschi
ordirono una rappresaglia per vendicare i loro colleghi
ormai defunti: Hitler decise che, per ogni tedesco ucciso,
dieci italiani avrebbero pagato con la loro vita.
Le vittime vennero selezionate tra detenuti politici e civili
Carcere di Regina Coeli.
del L’intera operazione venne
affidata a Kappler, il quale si occupò personalmente della
scelta dei capri espiatori. Dopodiché, il
24 Marzo 1944 vennero scavate delle enormi fosse sulla
via Ardeatina, dove 320 persone furono giustiziate
con un colpo di fucile alla testa e lasciate in quelle umide
cavità. Al fine
di occultare quanto avvenuto, i tedeschi distrussero le
fosse con delle mine; tuttavia, quando gli esecutori
chiesero ad altri soldati di emulare il loro gesto, questi si
rifiutarono di onorare la memoria dei loro colleghi,
mediante un evento così traumatico.
SOCIOLOGIA:
Il suicidio giovanile
Il primo sociologo che ha introdotto il concetto di suicidio è
Emile Durkheim. Egli si interessa principalmente delle cause
sociali che spingono alcuni soggetti a togliersi la vita. Secondo
lui, gli individui lo fanno perché non si sentono più parte della
“anomia”
società e sono vittime di una condizione di (assenza
di norme all’interno di una società). Nel corso dei suoi studi,
tuttavia, Durkheim non introduce la differenza tra suicidio e
parasuicidio; quest’ultimo è la massima rappresentazione del
suicidio giovanile. Questa tipologia include gli adolescenti con
personalità sofferenti, vittime di esperienze traumatiche. Le
cause più comuni correlate a questo gesto estremo sono
carenze scolastiche, disprezzo verso il proprio aspetto fisico,
delusioni amorose, abusi sessuali e
così via. Tutti questi fattori, a lungo
andare, scatenano dei
comportamenti autodistruttivi
che sfociano nell’autolesionismo.
Spesso, chi tenta di farsi del male
non necessariamente ha intenzione
di togliersi la vita. Nella maggior
parte dei casi, questo è solo un modo
per attirare l’attenzione degli altri e
chiedere aiuto. Fortunatamente,
però, questi eventi traumatici
possono essere prevenuti mediante
un trattamento specifico. E’ necessario che il
giovane abbia la possibilità di parlare e sfogarsi con qualcuno
che sia disposto ad ascoltarlo; infatti, elaborando i suoi istinti
autodistruttivi l’adolescente imparerà ad affermare la sua voglia
di vivere e ad essere padrone di se stesso.
FILOSOFIA:
“Lo stato di Natura”
Thomas Hobbes,
Il filosofo Thomas Hobbes nasce a Malmesbury, in
1588.
Inghilterra, nel Il contesto storico-culturale in cui
egli vive non è uno dei migliori, poiché il continente
europeo appare dilaniato dalla Guerra dei trent’anni, a
causa della crisi della monarchia inglese e francese. Molto
probabilmente, è proprio questo periodo a condizionare il
suo concetto di umanità,
evidentemente pessimista. A
questo proposito, il filosofo
esprime una concezione
materialistica che conduce allo
Stato di Natura. Esso è
un’ipotetica condizione umana
che influenzò l’umanità sino alla
nascita della civiltà. Per Hobbes,
l’uomo è schiavo delle passioni
ed egoista, tant’è che preferisce
proteggere se stesso a
qualunque costo, prevaricando i suoi simili e, se necessario,
eliminandoli (il cosiddetto ‘istinto di autoconservazione’).
Questa condizione, da una parte, gli assicura un vantaggio:
aggredendo un altro uomo aumenterebbe la sua
predominanza sugli altri; dall’altra, però, egli corre il rischio
di essere aggredito a sua volta. Dunque, si prospetta una
guerra di tutti contro tutti. Ciò nonostante, secondo il
filosofo, l’uomo comprende di essere in pericolo, così
stabilisce un contratto con gli altri uomini, mettendo la
propria vita nelle mani di un unico leader, il quale gestirà lo
Stato Assoluto. Questo concetto viene espresso
“Il
chiaramente nell’opera più importante di Hobbes,
Leviatano” . Quest’ultimo rappresenta
nell’antico testamento della
l’omonimo mostro descritto
Bibbia; esso, con la sua ferocia deve mantenere l’ordine e
la pace necessari agli uomini per coesistere.
LETTERATURA ITALIANA:
Primo Levi, “Se questo è un uomo”
31 Luglio 1919,
Primo Michele Levi nasce il a Torino.
La sua è una famiglia ebraica che tiene molto all’istruzione
del figlio, il quale, dopo essersi diplomato al Liceo Classico,
si iscrive alla facoltà di Scienze
dell’Università di Torino. Quando,
però, nel 1938 vengono
approvate le leggi razziali agli
ebrei non è più permesso
frequentare la scuola pubblica.
Seppur con delle difficoltà, Levi
riesce comunque a laurearsi ed
affermarsi come chimico. La
sua vita appare serena, finché,
nel 1943 i tedeschi invadono
l’Italia ed egli viene deportato nel campo di
concentramento di Fossoli; è qui che lo scrittore affronta
l’esperienza più traumatica della sua vita.
Nel 1944, assieme ad altri uomini Levi viene trasferito nel
lager di Auschwitz che, apparentemente, sembra un
campo di lavoro dove i prigionieri producono della gomma,
in una fabbrica. Ben presto, Levi comprende che, in quel
luogo, gli uomini non sono più degli esseri umani; ormai,
essi rappresentano solo degli oggetti: se funzionano, loro
continueranno a vivere, se invece si rompono devono
essere eliminati immediatamente.
il 27 Gennaio 1945
Successivamente, l’Armata Rossa –
costituita da soldati sovietici – libera migliaia di ebrei dalle
grinfie dei tedeschi. In questo modo, Levi riesce
finalmente a tornare a casa e, dopo alcuni anni, conosce
Lucia Morpungo,
quella che diventerà sua moglie, che lo
sosterrà nella stesura del suo primo romanzo: “Se questo
è un uomo”.
Mediante la pubblicazione del romanzo, lo scrittore riesce a
superare (tuttavia, solo in parte) il trauma subito ed andare
avanti con la propria vita. Quest’opera, oltre a racchiudere i
ricordi personali dell’autore contiene anche dettagli logistici
e temporali riguardo il conflitto militare e l’organizzazione
nei campi di concentramento.Per lo più, i vari personaggi
non rappresentano loro stessi, ma personificano le diverse
reazioni che un essere umano può avere, quando affronta
questa condizione. La
struttura del romanzo
comprende 17 capitoli,
la cui lunghezza varia a
seconda della velocità di
narrazione utilizzata
dall’autore. La trama del
romanzo inizia dalla
deportazione di Levi al
lager di Fossoli e termina con la liberazione dei superstiti,
da parte dei soldati sovietici. Tuttavia, principalmente,
l’opera viene suddivisa in 3 parti: il viaggio di andata,
in cui Levi conosce vari deportati in un vagone merci; la
parte centrale, poi, narra della prigionia nei due campi di
Jean Rhynek,
concentramento e dell’amicizia con il quale fu
il suo ultimo compagno di cuccetta.
La terza ed ultima parte, invece, descrive il viaggio di
ritorno che lo condurrà in Russia per alcuni mesi, prima del
rimpatrio in Italia. Sebbene l’aver riordinato gli
eventi nella sua mente ed aver sfogato il suo dolore lo
abbia fatto sentire meglio, Levi avverte costantemente la
“complesso
pesantezza del senso di colpa, il cosiddetto
del sopravvissuto” .Il fatto di essere vivo ed al sicuro, lo
spinge ad uno stato di depressione profonda e quasi
irreversibile. Tristemente, dopo alcuni anni, Levi decide di
togliersi la vita gettandosi nella tromba delle scale del suo
l’11 Aprile 1987.
palazzo, ENGLISH LITERATURE:
Emma Woolf, “An apple a day”
(Virginia Woolf’s
In 2012, the journalist Emma Woolf
grandnephew) publishes a
“An apple a day ”
book – -,
in which she talks about
the most intense and
horrible period of her life:
being imprisoned by
Anorexia; this disease
did not allow her to hope
for a happy ending.
In her book, the authoress describes the begin of her
decline, about the age of 22 y.o., caused by the break of a
love story lasted some years. When the man she lived
together with breaks up with her, Emma says that she was
not able to go forward anymore.
She used to spend most of days mortifying herself for not
being enough thin and intelligent to him. Slowly, she
believes she is not up to anyone , so much that she does
not even deserves life.
For more than 10 years, Emma deprives herself of food,
of her vital energy which is used for doing an extreme
training rewarded by an apple a day, literally. This disease
becomes her best friend and, at the same time, her worst
enemy.
During this period, Emma likes starving herself, she
likes feeling her stomach burning, but she also feels pain
even when she lays on her bed. She starts losing 5, 15,
then 20 kilos, that she looks like a skeleton trying to hide
his darkest side. Fortunately, peace comes quickly to
Christopher,
Emma, when she meets his current husband.
Step by step, she re-conquests her femininity facing a cure
lasting 8 months.
Nowadays, the authoress is 33 y. o., she has got a son, who
she is ready to give her life to; moreover, she has got a
“The Times”
column on called “An apple a day”. By
writing on it, the journalist can help all young victims of
that disease, that, a long time ago, had punched herself
too, but which had never destroyed her at all.
LETTERATURA
LATINA:
Publio Ovidio Nasone,
“Le Heroides, La
Leggenda di Saffo”
Le “Heroides”, una delle
opere più importanti di
Publio Ovidio Nasone, sono
una raccolta di 21 lettere, tra cui 15 appartengono ad alcune
eroine che le scrissero ai loro amanti; la restante parte,
invece, comprende le risposte di alcuni uomini per le loro
partners.
Tuttavia, si tratta di una corrispondenza puramente fittizia,
frutto della mente dell’autore; sebbene l’intera opera sia stata
firmata da Ovidio in persona, gli vengono attribuite
le prime 14 lettere.
ufficialmente soltanto La
15°, invece, pare distaccata dal gruppo, poiché Saffo non è un
personaggio mitologico, ma realmente esistito.
La leggenda in questione vede come protagonista la
nell’isola di Lesbo.
poetessa greca Saffo, la quale risiedeva
In questo luogo, probabilmente, ebbe dei rapporti intimi con
alcune delle sue compagne di studio ed è proprio a lei che si
deve l’espressione “amore lesbico”, per indicare un
rapporto omosessuale femminile. Successivamente,
Saffo incontra un giovane marinaio di nome Faone.