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Introduzione Assenzio - Tesina
L’assenzio, le droghe e le bevande alcoliche sono ancora oggi uno dei “problemi” che caratterizzano la società. In questi anni, però, tutte queste sostanze sono viste unicamente come fonte di degradazione sociale, come una sorta di “malattia” che porta una persona ad abusarne e poi a dover fare i conti con i successivi problemi, legati alla salute, che si creano.
Con questa tesina maturità liceo scientifico ho voluto fare un viaggio nella storia per cercare le origini di uno dei distillati più conosciuti e “famosi” in campo artistico - letterario: l’Assenzio.
Ho scelto per la tesina proprio l’assenzio perché è uno degli aspetti caratteristici di un periodo storico, il fine Ottocento, che mi ha molto colpito soprattutto per la visione della vita di molti artisti ritenuta quasi una “punizione” dettata da uno spirito che ci guarda tutti dall’alto e la continua ricerca da parte di questi di un collegamento con questo Assoluto.
Ma molti artisti, come i poeti maledetti in campo letterario e Degas in campo artistico, non potendo raggiungere una sfera soprannaturale si sono limitati ad esprimere tutta la sofferenza della società, sottolineandone gli aspetti più assurdi e descrivendone il malessere che questa provoca.
Questa visione negativa nei confronti dell’esistenza, ha portato molti artisti a ricorrere a delle sostanze (soprattutto l’assenzio) che potessero creare nelle loro menti una “realtà parallela” e che potesse permettere a loro una ricerca di un mondo, anche se solo apparente e fantastico, nel quale avrebbero voluto vivere.
Ed ora iniziamo questo lungo viaggio che ha portato la “Fee Verte” ad essere il distillato più consumato e la fonte d’ispirazione di molti capolavori che, ancora oggi, invidiamo.
Collegamenti
Assenzio - tesina
Scienze - Il "tujone" e le sue caratteristiche.
Storia dell'arte- "L'assenzio" di Degas, "Le bevitrici d'assenzio" di Picasso ed altri quadri sull'assenzio.
Italiano - Il Decadentismo e i "poeti maledetti".
Inglese - Oscar Wilde.
LA FATA VERDE:
L’ assenzio come fonte di
ispirazione
artistico - letteraria
Mattia Cigana
Liceo Scientifico Statale
“Michelangelo Grigoletti”
Classe 5^A
Esame di Stato 2013-2014
MOTIVAZIONE DELLA SCELTA :
L’assenzio, le droghe e le bevande alcoliche sono ancora oggi uno dei “problemi” che
caratterizzano la società.
In questi anni, però, tutte queste sostanze sono viste unicamente come fonte di
degradazione sociale, come una sorta di “malattia” che porta una persona ad abusarne
e poi a dover fare i conti con i successivi problemi, legati alla salute, che si creano.
Con questo approfondimento interdisciplinare ho volouto fare un viaggio nella storia per
cercare le origini di uno dei distillati più conosciuti e “famosi” in campo artistico -
letterario: l’ASSENZIO.
Ho scelto proprio l’assenzio perché è uno degli aspetti caratteristici di un periodo storico, il
fine Ottocento, che mi ha molto colpito soprattutto per la visione della vita di molti artisti
ritenuta quasi una “punizione” dettata da uno spirito che ci guarda tutti dall’alto e la
continua ricerca da parte di questi di un collegamento con questo Assoluto.
Ma molti artisti, come i poeti maledetti in campo letterario e Degas in campo artistico, non
potendo raggiungere una sfera soprannaturale si sono limitati ad esprimere tutta la
sofferenza della società, sottolineandone gli aspetti più assurdi e descrivendone il
malessere che questa provoca.
Questa visione negativa nei confronti dell’esistenza, ha portato molti artisti a ricorrere a
delle sostanze (soprattutto l’assenzio) che potessero creare nelle loro menti una “realtà
parallela” e che potesse permettere a loro una ricerca di un mondo, anche se solo
apparente e fantastico, nel quale avrebbero voluto vivere.
Ed ora iniziamo questo lungo viaggio che ha portato la “Fee Verte” ad essere il distillato
più consumato e la fonte d’ispirazione di molti capolavori che, ancora oggi, invidiamo.
Che cos’è Motore dell’arte
Come si prepara Soggetto dell’ arte
Breve storia e fortuna
L’ASSENZIO
Come fonte di ispirazione artistico - letteraria Il movimento
Degas Oscar
Il thujone e e
e Wilde
le sue I poeti
Quadri
conseguenze maledetti
sull’assenzio
L’ ISPIRAZIONE IN UNA BOTTIGLIA
"Un bicchiere d'assenzio, non c'è niente di più poetico al mondo. Che differenza c'è tra un bicchiere di assenzio e
un tramonto? Il primo stadio è quello del bevitore normale, il secondo quello in cui cominciate a vedere cose
mostruose e crudeli ma, se perseverate, arriverete al terzo livello, quello in cui vedete le cose che volete, cose
strane e meravigliose".
Queste le parole di Oscar Wilde, artista estimatore e bevitore dell'Assenzio. Infatti
bohemiènne
l'assenzio fu l'ispirazione del modo di vivere ed era la bevanda preferita di
artisti famosi come Vincent Van Gogh, Toulouse Lautrec ed Ernest Hemingway, che
dichiarò di amare l'assenzio per i suoi effetti di far cambiare le idee. Essendo una
bevanda che è sempre stata rinomata per la sua potenza, i gentiluomini di cattiva
Moulin Rouge
reputazione al erano famosi per servirsi dell'assenzio per convincere le
signore a condividere le loro idee. Ma in che senso si può dire che questa bevanda
può essere considerata sia come soggetto sia come motore dell'arte? La risposta sta
nelle opere degli artisti stessi. La “Fee Verte”, infatti, fu protagonista di numerosi
quadri, poesie, racconti (e dunque soggetto dell'arte). Ma non fu solo questo. Con le
sue proprietà allucinogene l'assenzio divenne ben presto, per innumerevoli artisti di
fama mondiale, non solo una bevanda, non solo una droga da consumare: si
trasformò in un vero e proprio veicolo attraverso cui poter partecipare ad immagini
fantasiose, allucinate, surreali, talvolta meravigliose, di cui poi scrivere, dipingere,
parlare. Difatti l'assenzio non è una droga vera e propria, ma è considerata tale a
causa dei suoi effetti particolari:il moderato bevitore di vino tende all'allegria, alla
socializzazione, il bevitore di birra ha una ubriacatura più profonda; il bevitore di
assenzio è invece perso nelle sue fantasticherie, la sua creatività aumenta, e per
questa proprietà esso divenne la bevanda preferita fra gli artisti.
Non a caso Baudelaire, tra i più celebri consumatori di assenzio, dedicò un intero libro ai cosiddetti Paradisi Artificiali: i mondi immaginari
creati dalle allucinazioni da droghe.
Ma non è tutto oro quello che luccica. Il poeta Ernest Dawson, morto a 33 anni a causa dell'alcolismo, in una lettera scritta ad un suo
amico commentava l'assenzio:
In realtà è un errore invaghirsi dell'assenzio. Come alcol robusto, è inferiore al nostro vecchio scotch. Io stamattina mi
«
sono svegliato con i nervi a fior di pelle e un alito pestilenziale. Capisco che l'assenzio aumenta l'acidità [absinthe makes
. È estremamente nocivo per la pelle. Non ho mai avuto un aspetto così vizioso come questa
the tart grow fonder]
mattina
»
Che Cos’ è
L'Assenzio è un distillato ad alta gradazione alcolica all'aroma di anice derivato da erbe quali i fiori e le foglie dell'assenzio maggiore (Artemisia
absinthium), dal quale prende il nome. Talvolta viene erroneamente definito un liquore, ma non lo è; essendo l'assenzio imbottigliato senza l'impiego di
zucchero,esso è classificato come distillato. Essendo di colore verde (naturalmente o mediante l'uso di coloranti artificiali), l'assenzio si è affermato
anche con l'epiteto Fée Verte (Fata Verde). Viene generalmente bevuto aggiungendo dell'acqua ghiacciata e/o dello zucchero. Questo tipo di
preparazione è una parte importante, quasi una sorta di rito, per chi beve assenzio. L'assenzio è noto per la popolarità che ebbe in Francia specialmente
a causa dell'associazione con gli scrittori ed artisti parigini del Romanticismo alla fine del XIX secolo e all'inizio del XX, fino alla sua proibizione nel
1915. La marca di assenzio più conosciuta nel mondo era la Pernod Fils. In aggiunta alle foglie di assenzio, esso contiene semi di anice verde (l'anice
stellato raramente era utilizzato e solo in modeste quantità), semi di finocchio, issopo, melissa, artemisia pontica e diversi altri ingredienti che
cambiavano da distilleria a distilleria. L'assenzio è prodotto per macerazione e diretta distillazione degli ingredienti. Successivamente, qualora lo si
desiderasse, lo si colora con un'ulteriore macerazione di erbe tra cui l'artemisia pontica, l'issopo e la melissa. Il contenuto alcolico è estremamente
elevato per permettere alla clorofilla di restare stabile il più a lungo possibile(tra il 45% ed il 75%). Storicamente, c'erano 4 varietà di assenzio:
ordinario, semi-eccellente, eccellente, e superiore o svizzero, l'ultima delle quali aveva un tenore alcolico maggiore rispetto alle altre. Il miglior
assenzio contiene dal 65% al 75% di alcol. La notevole popolarità che l'assenzio ebbe durante il XIX secolo (grazie anche a prezzi relativamente
contenuti e accessibili a tutti i ceti) portò i produttori di vini, cognac e whisky a iniziare una vera e propria guerra contro l'assenzio, guerra che fu
prontamente accolta dai governi per poter porre fine al diffuso alcolismo, piaga del XIX secolo francese.
La pianta da cui proviene...
L'assenzio fa parte della famiglia delle Asteraceae. Questa famiglia comprende circa 1000
generi e 19000 specie e rappresenta uno dei gruppi più ricchi di forme delle Angiospermae (che
significa seme protetto) o Magnoliofite (nome derivante dalla Magnolia, tipico rappresentante di
questa divisione).L'assenzio, detto anche erba santa per le sue proprietà medicamentose, cresce
in pianura e bassa montagna, nelle zone del centro e del sud Europa. E' un vegetale di tipo
composito, perenne e deciduo, aromatico, con fioritura a luglio, impianto a marzo, su terreno
comune purché giovane, leggero ed asciutto, ed esposizione a pieno sole. Cito: "Cresce in forma
cespugliosa alta e larga circa un metro. I fiori sono piccoli, a forma di capolini riuniti a pannocchia,
di colore giallo. Vengono poi raccolte le sommità fiorite e lasciate seccare all'ombra. La foglia è
pelosa, divisa, bi-tri pennata, di lunghezza fino a 10 cm e di colore verde-grigio argento. In Italia
sono comuni due specie di assenzio: l'assenzio di siepe, o selvatico (Artemisia vulgaris), usato in
erboristeria, e l'assenzio gentile (Artemisia pontica), sfruttato per i liquori; altre varietà sono l'alpino
(vallesia), e l'estragone (Artemisia dracuculus ), ma il più famoso è quello maggiore (absinthium).
Il nome Artemisia deriva da Artemide, dea della caccia, e ricorda le proprietà emmenagoghe della
pianta, mentre l'etimologia di absinthal - absinthium viene dal greco "privo di dolcezza", cioè
amaro, fino al termine latino absentium (assenzio, appunto). Per il suo particolare odore pungente
e sapore amaro, viene impiegato come aromatizzante di amari oppure altri liquori dolci (Vermouth
e Pastis in Francia, Patxatran in Spagna), ma anche di cibi, vini (vino artemisia) ed aceti."
Preparazione della bevanda
Si versa nel bicchiere una dose di assenzio, si appoggia un cucchiaino apposito, forato con una zolletta di zucchero sopra, e con una
brocca, si fa gocciolare dell'acqua ghiacciata (5 parti per 1 parte di assenzio) sullo zucchero per stemperarlo dolcemente. L'acqua e
lo zucchero hanno la funzione di diluire ed addolcire la proverbiale amarezza dell'assenzio, e si dice, anche di aumentare gli effetti
del thujone (ma questo è più verosimilmente un effetto dovuto alla suggestione indotta da quello che è considerato un
rituale).L'assenzio bevuto in questo modo, rimane fresco e con un gusto dolce al punto giusto; inoltre, diventa bianco trasparente...
diversamente, non è assenzio: questa è una proprietà degli alcaloidi dell'artemisia, ed è l'unico vero metodo per scoprire se quello
che si sta bevendo è assenzio o un surrogato. Dopo aver fatto scivolare lo zucchero in fondo al bicchiere si deve agitare un po' e
sorseggiare pian piano.
flambè o bohemiènne: si mette prima di tutto il cucchiaino con lo zucchero sopra il bicchiere, si versa l'assenzio bagnando la
zolletta di zucchero e successivamente avvicinandola al liquore. Fatto questo si incendia la zolletta in modo che il fuoco caramelli lo
zucchero che gocciolando infiamma anche l'assenzio. Fatto caramellare per una quindicina di secondi si spegne il fuoco e si allunga la
miscela con acqua. Questo metodo rende l'assenzio caldo e inebriante.
Assenzio – una biografia travagliata
L'Artemisia Absinthium o Assenzio è una pianta erbacea spontanea. Il nome è ispirato ad
Artemide, dea della caccia ed è una pianta perenne.
La fama delle sue grandi virtù terapeutiche arriva da lontano: già nel 1600 a.c. esse sono
citate in un papiro dall'antica civiltà egizia e, nei secoli successivi, ampiamente utilizzate dai
Romani, Celti, Arabi, e più tardi anche dai medici del Medioevo.
Di fatto, l’uomo acclamato come l’inventore dell’assenzio come lo conosciamo oggi era un
medico francese chiamato Pierre Ordinaire, che nel 1792, dopo essere fuggito dalla
dove trovò l’erba assenzio maggiore
Rivoluzione Francese, si stabilì a Couvet, in Svizzera,
(Artemisia absinthium). Come molti medici di campagna, egli preparava i propri rimedi e
conoscendo l’uso dell’assenzio nei tempi antichi, iniziò a sperimentarlo. Dr Ordinaire distillò
un forte liquore (68° Vol.) contenente assenzio, anice, issopo, dittamo, acoro, melissa (un tipo
di menta) e svariate quantità di altre erbe comuni. Il suo assenzio divenne estremamente
famoso come toccasana a Couvet e fu denominato già da allora La Fée Verte (La Fata Verde).
anch’esse di
Si dice che alla sua morte lasciò la sua ricetta segreta alle sorelle Henriod,
Couvet, ma alcuni credono che le sorelle Henriod producessero il loro assenzio già molto
In entrambi i casi, possiamo vedere che l’uso dell’elisir di assenzio
prima di Pierre Ordinaire.
e il vino miscelato all’assenzio risale a migliaia di anni di fa, ma Dr Ordinaire fu
Charles Baudelaire. L’autore dei “Fiori del