Introduzione
Nel mio percorso tematico ho scelto di approfondire il tema della maschera e della differenza tra realtà e apparenza, perché penso che siano delle sfaccettature caratteristiche della società in cui viviamo. Oggigiorno sul mondo dei social network, milioni di identità nascoste si raccontano attraverso un “Avatar”, pensando di poter determinare la realtà attraverso uno schermo.
Siamo tutti costantemente frammentati in mille volti che nascondo il nostro vero essere che spesso consideriamo inadeguato, tanto da preferire una sorta di maschera diversa a ogni occasione messa come scudo con cui gli altri ci identificano. Molte volte non siamo noi a nasconderci dietro una maschera, ma è la società ad affibbiarci delle identità a noi estranee. La mia scelta è stata quindi determinata da un’esperienza che io vivo ogni giorno, in quanto indossare una maschera è ormai diventata un’abitudine, poiché intraprendiamo diversi ruoli in base al contesto in qui ci troviamo e alle persone che interagiscono con noi. Insomma come dice Pirandello noi siamo “Uno, nessuno e centomila” maschere pronte per essere usate.
Italiano
Pirandello: “i mille volti dell’uomo”
Il suo pensiero si basa sul contrasto tra vita e forma, egli svolge una ricerca continua sull’identità della persona nei suoi aspetti più profondi, dai quali dipendono sia la concezione che ogni persona ha di sé, sia le relazioni con gli altri. Egli mette in evidenza il contrasto esistente tra l’irrefrenabilità della vita, che presenta contemporaneamente molteplici aspetti a volte anche contraddittori, e l’esigenza di cristallizzare questi continui cambiamenti in immagini stabili, alle quali ancorare la conoscenza che si ha, o meglio che si crede di avere, di sé e degli altri.
Da questo contrasto nasce il relativismo psicologico di Pirandello che si svolge in due sensi: in senso orizzontale e in senso verticale.
Il relativismo orizzontale riguarda il rapporto che si ha con gli altri, quello verticale riguarda il rapporto che l’individuo ha con se stesso. Al primo relativismo corrisponde la concezione pirandelliana secondo cui gli uomini non sono liberi, ma sono come tanti pupi nelle mani di un burattinaio invisibile e capriccioso. Inseriti in un determinato contesto, o la società o noi stessi ci assegnamo una parte nell’enorme “pupazzata” che è la vita, ci fissiamo cioè in una forma, obbligando noi stessi a muoverci secondo schemi ben definiti.
Ma sotto l’apparenza della forma il nostro spirito freme, perché avverte il brulichio di una vita diversa, sentimenti ed impulsi che spesso sono in contrasto con la nostra maschera. Questo contrasto tra la maschera e il volto è il motivo di fondo del suo romanzo più famoso, “Il fu Mattia Pascal”, dove Pirandello disegna un intreccio che, a seguito di un equivoco per il quale viene dato per morto, porta il protagonista a perdere la propria identità; sebbene Mattia ritenga di avere comunque un’altra opportunità nei fittizi panni di Adriano Meis, presto egli si renderà conto che per la società Meis non è mai nato, Pascal è morto, egli quindi non esiste più.
Il relativismo verticale, invece , riguarda il rapporto che si ha con il proprio subconscio. Infatti dalla profondità dell’anima affiorano sempre sentimenti diversi che fanno cambiare lo spirito delle persone e non permette loro di riconoscersi in una personalità ben definita. L’opera che rappresenta questo tipo di relativismo è “Uno, nessuno e centomila”, anche qui Pirandello tratta il tema della crisi d’identità; il protagonista Vitangelo Moscarda ha in un certo senso appreso “la lezione” di Mattia Pascal, difatti non cerca di cambiare il proprio nome (che considera come il sopraggiungere della morte), bensì matura un’evoluzione della propria consapevolezza. Vitangelo trascorre la propria crisi capendo che egli non è uno (non viene visto alla stessa maniera da tutti), in realtà è nessuno, perché, dato il suo continuo mutare è incapace di fissarsi in una personalità nettamente definita, e infine è centomila, perché ciascuno di quelli che lo avvicinano lo vede a suo modo, ed egli assume tante forme o apparenze, quante sono quelle che gli altri gli attribuiscono.
E’ il climax del relativismo, e non è casuale che il protagonista concluda la propria evoluzione in un ospizio: per Pirandello l’unica maniera di recuperare la propria identità è raggiungere la follia, ovvero vivere al di sopra delle convenzioni e delle regole sociali.
Spagnolo
Miguel de Unamuno: “Niebla”
Il contrasto tra realtà e apparenza genera un senso di assurdità che è il tema principale dell’opera di Unamuno, Niebla.
Niebla, presenta de forma clara y precisa una de las temáticas centrales en el pensamiento unamuniano: la cuestión de la inmortalidad del alma en contraposición a la conciencia de los límites humanos. Desde esta perspectiva, la novela puede ser interpretada como la que mejor analiza y expresa el absurdo existencial y el vacío espiritual que, según Unamuno, dominan y acosan la sociedad moderna, por su puesto Unamuno se parece a Pirandello en estos temas tratados.
Unamuno acabó de escribir Niebla en 1907 pero no se publicó hasta 1914. En esta obra una espesa niebla nivolesca envuelve la vida del protagonista Augusto Pérez. A través de ella, el personaje observa un mundo ofuscado y deforme que lo atenaza y lo vuelve totalmente incapaz de generar pasiones y de tomar decisiones concretas y esto representa el inmovilismo (temática muy importante en la obra) . Al descubrirse víctima de un engaño, Augusto toma la primera resolución de su vida y el suicidio se le plantea como la única solución para acabar con una existencia de insatisfacciones y sufrimiento. Antes de llevar a cabo su propósito, decide ir a Salamanca para hablar con un autor que le gusta mucho, que no es sino el mismo Miguel de Unamuno. Unamuno dice a Augusto Pérez que no existe, que es solo un ente de ficción y que, como su creador, ya ha decidido el final para él: está destinado a morir, no a suicidarse. El trágico enfrentamiento entre autor y personaje constituye uno de los episodios más significativos de Niebla.
Otro tema de la novela es la relación entre el autor y los personajes, es decir entre Dios y sus criaturas. Con Niebla Unamuno despierta en nosotros preguntas sobre el sentido de la existencia humana.
Unamuno y Pirandello:
La idea del personaje autónomo constituye un evidente nexo de unión entre Unamuno y Pirandello, así como la incertidumbre de la propria existencia y la despersonalización del yo: baste pensar en la correspondencia entre Niebla de Unamuno y Sei personaggi in cerca d’autore de Pirandello, al igual que con otros muchos escritos pirandellianos. Sin embargo, no hay que olvidar las divergencias existentes entre ambos autores: el camino unamuniano es decididamente más cercano a la temática de La vida es sueño de Calderón de la Barca, mientras el pirandelliano está más atado a las paradojas de la vida social de su tierra.
Inglese
Robert Louis Stevenson: “The strange case of Dr. Jekyll and Mr. Hyde”
La differenza tra realtà e apparenza viene ripresa da Robert Louis Stevenson nella sua opera “The strange case of Dr Jekyll and Mr Hyde”.
Robert Louis Stevenson was born in Edinburgh in 1850. In his childhood he was often afflicted by health problems which also made his education irregular.
He began to write in 1878, when he spent the summer in France and published “An Island voyage”. His first novel was “A treasure Island” and then in 1886 he wrote his masterpiece “The strange case of Dr Jekyll and Mr Hyde”. After traveling for a long time Stevenson and his wife decided to settle in Samoa, where he bought a plot of land. He died in 1894 of a cerebral hemorrhage.
Stevenson captured the mood of change of the last decades of the 19th century and expressed the moral duality between good and evil in his psychological novel The strange case of Dr. Jekyll and Mr. Hyde, published in 1886. In this novel, hypocrisy of this age is embodied by the double, which is a second self separated by the original one, but in a dependent relationship with it. Stevenson manipulates in an original way this theme of Doppelgänger. This word comes from the German, meaning “double walker” and it is the main feature of this novel.
The story revolves around the experiments that lead a respectable doctor, Henry Jekyll, to create a potion which enables him to separate the good and the evil parts existing in a human being. Jekyll tries the mixture on himself so that the evil twin of the doctor, whom he calls Mr Hyde, emerges. Since the actions of this cruel alter-ego become increasingly brutal and violent, Jekyll has to keep his findings and his life a secret from all his friends. However, Hyde’s personality begins to dominate and his acts of violence escalate into murder. Jekyll’s attempts to control the transformations start to fail so that the doctor eventually decides to kill himself together with his evil double.
While some critics read the story as a moral allegory on the nature of evil, others stress the depth of Stevenson’s psychological analysis, pointing out his reflections on the consequences of repressed desires and on the effects produced on individuals by the expectations of society. In his analysis Stevenson anticipated some of the most recent developments in the study of human behaviour.
Tedesco
Gottfried Keller: “Kleider machen Leute”
Anche Gottfried Keller riprende questa differenza tra la vera essenza e l’ esteriorità delle persone nella sua opera “Kleider machen Leute”
Gottfried Keller wurde 1819 in Zürich geboren. Er begann 1840 eine Ausbildung als Landschaftsmaler in München, verließ aber die Stadt und verbrachte zwei Jahre in Heidelberg. Von 1850 bis 1855 lebte Keller in Berlin. 1856 veröffentlichte er einen Novellenzyklus, “Die Leute von Seldwyla”. Er starb 1890 in Zürich.
“Die Leute von Seldwyla” gehören zur Gattung der Dorfgeschichten. In diesen Geschichten wurden die Idyllischen Aspekte dieser Welt hervorgehoben. Die zentralen Themen der Novellen waren die Natur, die Angst vor dem Fortschritt und die Heimat.
Seldwyla, der Hintergrund von Kellers Geschichten, ist ein fiktiver Ort irgendwo in der Schweiz. Die Einwohner sind schlicht und erfolglos. Keller drückt in diesen Novellen auch seine politischen Ansichten über die Hierarchie in der Gesellschaft aus. Die Themen dieser Novellen sind: die Redlichkeit, die Liebe, die Selbstachtung, das Schicksal, die Armut, der Reichtum und die Loyalität gegenüber der Familie.
Die Handlung
Die Hauptperson ist der Schneider Wenzel Strapinski, er ist Arm aber gut gekleidet. Aufgrund eines Missverständnisses wird er für einen Grafen gehalten. Obwohl sein Leben sehr kompliziert wird, hält er an seinem Betrug fest, bis er auf einem Ball entlarvt wird und dazu gezwungen ist, zu fliehen. Nur seine Geliebte, Nettchen, bleibt bei ihm. Sie heiratet ihn und er wird ein Geschäftsmann.
Wie der Titel sagt, wird in Kleider machen Leute das Komplexe Verhältnis zwischen Wirklichkeit (Sein) und Täuschung (Schein) in einer Welt gezeigt.
Kleider machen Leute - das ist auch heute noch so. Leider werden die Menschen viel zu viel nach ihrem Äußeren beurteilt. Ich denke, dass man die Menschen so akzeptieren sollte, wie sie wirklich sind. Die inneren Werte sind wichtiger als das Aussehen.
Filosofia
Schopenhauer: “il velo di Maya”
Tra i filosofi studiati, quello che ci presenta la realtà come illusione è Arthur Schopenhauer.
Schopenhauer analizza la contrapposizione tra realtà e illusione nella sua più grande opera: “il mondo come volontà e rappresentazione”. Per prima cosa riprende il dualismo kantiano di fenomeno e noumeno cambiandone l’interpretazione: per Kant il fenomeno è la realtà, l’unica accessibile alla mente umana e il noumeno è un concetto-limite che serve come promemoria critico per ricordarci i limiti della nostra conoscenza. Per Schopenhauer il fenomeno è invece illusione, sogno, ovvero ciò che nell’antica sapienza indiana è detto “velo di Maya”, mentre il noumeno è la realtà che si “nasconde” dietro l’ingannevole trama del fenomeno, ed è ciò che il filosofo ha il compito di “scoprire”.
A differenza di Kant, Schopenhauer ammette solo tre forme a priori: spazio, tempo e causalità. Quest’ultima è l’unica categoria, in quanto tutte le altre sono riconducibili a essa. La causalità assume forme diverse a seconda degli ambiti in cui opera, proprio come le persone che assumono maschere diverse in base al contesto in cui si trovano. Poiché Schopenhauer paragona le forme a priori a dei vetri sfaccettati attraverso cui la visione delle cose si deforma, egli considera la vita “sogno”. Ma al di là del sogno esiste la realtà vera, sulla quale l’uomo, o meglio il filosofo che è nell’uomo, non può fare a meno di interrogarsi. Infatti sostiene Schopenhauer, l’uomo è un “animale metafisico”, che, a differenza degli altri esseri viventi, è portato a stupirsi della propria esistenza e a interrogarsi sull’essenza ultima della vita. Il filosofo ha il compito di squarciare il velo di Maya per andare al di là delle apparenze. Ciò che ci consente di andare al di là delle illusioni è il nostro corpo, l’unica realtà che non ci è data solo come immagine poiché noi viviamo il nostro corpo dall’interno. La corporeità è il modo per andare al di l della rappresentazione e afferrare l’essenza delle cose. Schopenhauer utilizza il corpo solo come un mezzo per arrivare alla realtà.
Percorrendo questa strada si individua l’effettiva realtà, ossia la volontà di vivere che ha un valore universale. Noi siamo vita e volontà di vivere. Quindi il fenomeno non è altro che la volontà che si manifesta a noi stessi tramite la sua rappresentazione spazio-temporale.
Chimica
I fenoli
Tra gli argomenti di chimica organica trattati durante l’anno scolastico, quello dei fenoli è a mio parere il più coerente con il tema scelto per la mia tesina.
Il fenolo è un composto aromatico derivato dal benzene avente un gruppo ossidrile -OH direttamente legato all’anello benzenico. Tale composto appartiene alla classe dei fenoli e molto spesso vengono confusi poiché posseggono entrambi l’anello benzenico.
Quando sull’anello benzenico, oltre all’ossidrile -OH, sono presenti altri sostituenti, essi si possono trovare in tre diverse posizioni: orto, meta, para. Nella nomenclatura comune si utilizzano questi prefissi per distinguere i tre isomeri, come nel caso del metil-fenolo o cresolo.
La sua formula chimica è C6H5OH, da non confondere con l’alcol benzilico (C6H5CH2OH).Il fenolo puro si presenta sotto forma di cristalli bianchi, che per via dell’ossidazione dovuta all’ossigeno dell’aria tendono col tempo ad assumere una colorazione gialla o rosa.Il fenolo è totalmente solubile in acqua calda, ma poco in acqua fredda (6,7 g/L). Alcuni fenoli, che pre- sentano sostituenti sull’anello benzenico in posizione orto- (es. l’o-nitrofenolo), formano invece legami a idrogeno intramolecolari (cioè all’interno delle singole molecole), che incidono sul loro punto di fusione e sulla loro solubilità in acqua:
Dal punto di vista della reattività chimica, il fenolo subisce molto facilmente reazioni di sostituzione elettrofila aromatica nelle posizioni para e orto ( il gruppo -OH come sostituente sul benzene si definisce infatti un gruppo attivante in quanto rende l’anello più reattivo di quello del benzene e orto-para orientante ). Il fenolo è generalmente usato come anti settico in molte preparazioni industriali.
I fenoli presenti nei vegetali e nella frutta (acini e bucce dell’uva) e in molti derivati, come vino, olio d’oliva, caffè e tè, sono dei potenti agenti antiossidanti, nei confronti delle lipoproteine a bassa densità (LDL), ricche di colesterolo, svolgendo un’importante azione protettiva sulle nostre arterie, nella prevenzione dell’arteriosclerosi e delle malattie cardiovascolari. Il succo migliore è risultato essere quello dell’uva nera, che permette di mantenere bassi i livelli del colesterolo LDL e di ridurre drasticamente, nei topi da laboratorio, l’accumulo di grassi nella parete delle arterie, causa dei problemi cardiovascolari generati dall’arteriosclerosi.