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Ho deciso di trattare questa tematica nella mia tesina, poiché oggigiorno si sente parlare spesso di omosessualità. Finalmente l’uomo, anche se molto lentamente, si sta rendendo conto che questo “fenomeno” è uno di quelli più naturali al mondo. Ma si tralascia un aspetto fondamentale: i sentimenti. Nella mentalità comune la parola omosessualità viene associata prettamente alla sfera sessuale. Lo stesso vocabolario ribadisce:
Omosessualità s.f. Inclinazione sessuale di chi è attratto da persone dello stesso sesso. Ma non è affatto così. Tale parola, nel linguaggio psicologico, esprime un concetto che si collega anche alla sfera dei sentimenti. Essendo essere umani, tutti proviamo delle emozioni: strano ma vero. Dietro le varie battutine sui gay, ci sono cuori che battono; amore e felicità che escono fuori da tutti i fori della pelle. L’amore esiste fra tutti ed è una cosa semplice.
Essendo questa la problematica che sta emergendo ultimamente, ovvero di non considerare i sentimenti, si è aperto un dibattito introducendo l’omoaffettività: con questa parola si vuole separare la sessualità dall’affettività, finalmente spostare l’attenzione dall’orientamento sessuale all’orientamento affettivo affermando con forza il primato dell’emotività e dei sentimenti sulla sessualità.
Ed è ciò che voglio far notare nella mia tesina di maturità: l’omosessualità è sempre esistita, così come i sentimenti fra persone dello stesso sesso. L’amore è bello, sempre. In ogni sua sfaccettatura. Ribadisco: l’amore è una cosa semplice, siamo noi essere umani che ci complichiamo la vita cercando di seguire la ragione – come l’uomo teoretico di Nietzsche. Ma come dimostrarlo? L’unica arma che abbia e che possa utilizzare con il mio percorso di studi è la letteratura, la quale, a partire dal 1800, rappresenta sempre di più tale fenomeno. E dato che la letteratura, oltre ad essere lo specchio di una società, propone spesso una nuova possibilità di convivenza e nuovi valori, ho deciso di proporre vari testi letterari. La tesina permette di analizzare l'amore sotto vari punti di vista e in varie discipline di studio.
Italiano: Pasolini - Quaderni Rossi.
Storia: Comunismo, Fascismo e Nazismo - leggi omofobe.
Inglese: Virginia Woolf & Vita Sackville-West - Lettere d'amore
Francese: Jacques Prévert - Pour toi mon amour.
Tedesco: Erica Fischer - Aimée und Jaguar.
Storia dell'arte: Frida Kahlo - Autoritratto con i capelli tagliati.
INTRODUZIONE
H o deciso di trattare questa tematica poiché oggigiorno si sente
parlare spesso di omosessualità. Finalmente l’uomo, anche se
molto lentamente, si sta rendendo conto che questo “fenomeno”
è uno di quelli più naturali al mondo. Ma si tralascia un aspetto
fondamentale: i sentimenti.
Nella mentalità comune la parola omosessualità viene associata
prettamente alla sfera sessuale. Lo stesso vocabolario ribadisce:
Omosessualità s.f. Inclinazione sessuale di chi è attratto da persone dello
stesso sesso.
Ma non è affatto così. Tale parola, nel linguaggio psicologico, esprime un
concetto che si collega anche alla sfera dei sentimenti. Essendo essere
umani, tutti proviamo delle emozioni: strano ma vero. Dietro le varie
battutine sui gay, ci sono cuori che battono; amore e felicità che escono
fuori da tutti i fori della pelle. L’amore esiste fra tutti ed è una cosa
semplice.
Essendo questa la problematica che sta emergendo ultimamente,
ovvero di non considerare i sentimenti, si è aperto un dibattito
introducendo l’omoaffettività: con questa parola si vuole separare la
sessualità dall’affettività, finalmente spostare l’attenzione
dall’orientamento sessuale all’orientamento affettivo affermando con
forza il primato dell’emotività e dei sentimenti sulla sessualità.
Ed è ciò che voglio far notare: l’omosessualità è sempre esistita, così
come i sentimenti fra persone dello stesso sesso. L’amore è bello,
sempre. In ogni sua sfaccettatura. Ribadisco: l’amore è una cosa
semplice, siamo noi essere umani che ci complichiamo la vita cercando
di seguire la ragione – come l’uomo teoretico di Nietzsche.
Ma come dimostrarlo? L’unica arma che abbia e che possa utilizzare
con il mio percorso di studi è la letteratura, la quale, a partire dall’800,
rappresenta sempre di più tale fenomeno. E dato che la letteratura, oltre
ad essere lo specchio di una società, propone spesso una nuova
possibilità di convivenza e nuovi valori, ho deciso di proporre vari testi
letterari. Omoaffettività: l’amore è una cosa semplice 2
ITALIANO – PASOLINI
Iniziamo il percorso partendo dalle nostre origini, dalla nostra patria. Se
si pensa ad uno scrittore italiano che esplicò la sua omosessualità, viene
in mente Pasolini. E pensiamo bene.
Costui visse intensamente la sua omosessualità, con atroci conflitti
morali, e diventa sempre più presente in tutta la sua produzione,
esplicitamente autobiografica, tesa alla conoscenza di sé, a capire i
turbamenti che lo hanno accompagnato dall’infanzia.
Il sogno di una cosa,
Dei testi in prosa, Pasolini pubblica ma il romanzo è
solo una parte di un enorme progetto di cui originariamente faceva parte
Romans)
anche la vicenda (poi pubblicata con il titolo di don Paolo, un
prete che vive l'impegno accanto ai poveri, ma anche il dramma di una
omosessualità vissuta con l'incubo profetico del linciaggio e
dell'ostracismo. Douce,
E del periodo friulano è anche il breve racconto la storia
dell'innamoramento del protagonista, chiaramente autobiogrfico, per un
Atti
ragazzo sedicenne, e ancora i due brevi romanzi, anch'essi postumi,
impuri Amado mio,
e due testi complementari che rappresentano il primo
l'aspetto drammatico della confessione dell'omosessualità accompagnata
da forti sensi di colpa, il secondo la realizzazione utopica di una
possibilità d'amore.
Sono tutte opere in cui è in primo piano l'io dell'autore o un suo esplicito
portavoce, tanto che sembra impossibile allo scrittore uscire da sé e
creare personaggi con una loro autonomia. Anche l'esperienza
autobiografica di insegnante si colora di connotazioni omoerotiche e il
rapporto maestro-discepolo si confonde spesso con quello amante-
amato.
Ma ciò che voglio, però, evidenziare con Pasolini, non è la figura
dell’omosessuale in Italia, bensì i sentimenti che provava quel
omosessuale in uno dei tanti periodi storici difficili in Italia. La presenza
del Fascismo, della Seconda guerra mondiale e la mentalità che si aveva
su tale tabù e la paura che sentiva nell’essere scoperto. Quaderni
Questa paura viene evidenziata in una pagina di diario dai <<
rossi >>: Domenica, 19 Gennaio 1947
Questa volta scopro che è stata commessa nei miei riguardi la più invincibile delle
indiscrezioni: mio padre venendo a frugare e a spiare tra le mie carte ha
Omoaffettività: l’amore è una cosa semplice 3
evidentemente rinvenuto questo quaderno e lo ha letto. Tutto ciò è nel suo carattere,
non mi meraviglia; e l’offesa è così assoluta che non trovo di meglio da fare che
ignorarla. Certo nella vita di mio padre e della mia famiglia si apre in questi giorni un
nuovo capitolo, dopo quello della morte di Guido. Mio padre non ha certo la
preparazione morale necessaria per risolvere questa sua grossa delusione nei miei
riguardi. Mia madre, invece, credo, mi ama e mi assomiglia troppo perché tutto ciò
non le appaia fatale. Io, d’altra parte, ho immerso e amalgamato tutto in una
disperata saggezza, che sarà forse cinismo, amare di Narciso, ma che mi protegge da
tutto ciò che è esterno, anche se positivo, amabile, e fa emanare dalla mia persona un
senso di strana e fanciullezza dolcezza. Del resto, non c’è stato bisogno che
constatassi la manomissione del mio quaderno per accorgermi della scoperta di mio
padre, terribile per lui. Già da qualche giorno lo sospettavo, anzi ne avevo la certezza:
erano state alcune allusioni che non val la pena di ricordare. Ma questa sia una
parentesi, la tragedia della mia famiglia m’impegna anche troppe ore al giorno, e mi
impedisce di essere felice, gaio, come indubbiamente sarei per natura.
Ma infine non mi sono liberato del peso di una continua mistificazione? Cosa più mi
trattiene dall’essere libero, dal pensare liberamente? Superati i primi tempi di questa
feroce sventura – l’assistere cioè al dolore dei miei per la cosiddetta innaturalezza del
mio amore – potrò giungere più facilmente alla cronaca autentica dei miei giorni così
distratti. Ho un desiderio assoluto di sincerità … Mi son domandato se questo è
desiderio assoluto di confessione, ma ho dovuto rispondermi che è di più. Certo il
pensiero di liberarmi, anche di fronte agli altri, permane; né potrei tacere
dall’ambizione di raggiungere, con la sincerità, una ragione d’essere; ma soprattutto si
tratta di un bisogno di astrazione, di sistemazione solitaria. Non (ancora) il senso vero
del rimorso, della colpa, della redenzione; ho solo un unico senso del destino, ma nel
suo farsi precario e confuso. Non per nulla questo quaderno mi invita nelle ore più
disumane, quando solo la mia lampada è accesa in tutta la campagna. E anche questa
è una tradizione della mia adolescenza, un aspetto del mio amore esclusivo.
Omoaffettività: l’amore è una cosa semplice 4
INGLESE
But also other documents tell us the existence about another “love-
story”, probably, between two women: Virginia Woolf & Vita Sackville-
West, who didn’t regard as conventions of social class and conditioned by
her love.
In 1904, when her father died, Woolf moved to Bloomsbury in central
London where she founded a circle of intellectuals which became known
as the “Bloomsbury Group”. Its members included Leonard Woolf, whom
she married in 1912, but also her friend Vita Sackville-West. She inspired
her in the drafting of Orlando which tells the story of a noblewoman who
lives through the centuries changing sex many times.
Their relationship emerges, however, especially among the letters that
they were exchanged to each other. Unlucky, you can understand that
things are not changed: it is a hidden, sad love.
To Virginia Woolf, January 29, 1927
Near Hanover
My darling
I hoped I should wake up less depressed this morning, but I didn't. I went to bed last
night as black as a sweep. The awful dreariness of Westphalia makes it worse: factory
towns, mounds of slag, flat country, and some patches of dirty snow. And you are
going to the Webbs. Well, well....
Why aren't you with me? Oh, why? I do want you so frightfully.
The only thing which gives me any pleasure is Leigh's get-up. He has bought a short
sheepskin coat, in which he evidently thinks he looks like a Hungarian shepherd, but
horn-rimmed glasses and a rather loud pair of plus-fours destroy this effect. Dottie on
the other hand has appeared in a very long fur-coat, down to the ankles, so thick as to
make her quite round; she looks like a Russian grand-duke. We are all rather cross,
and have rows about luggage. I want more than ever to travel with you; it seems to
me now the height of my desire, and I get into despair wondering how it can ever be
realised. Can it, do you think? Oh my lovely Virginia, it is dreadful how I miss you, and
everything that everybody says seems flat and stupid.
I do hope more and more that you won't go to America, I am sure it would be too tiring
for you, and anyway I am sure you wouldn't like it. Come to Beirut instead??
So we bundle along over Germany, and very dull it is -- Surely I haven't lost my zest
for travel? no, it is not that; it is simply that I want to be with you and not with
anybody else -- But you will get bored if I go on saying this, only it comes back and
back till it drips off my pen -- Do you realise that I shall have to wait for over a
Omoaffettività: l’amore è una cosa semplice 5
fortnight before I can hear from you? poor me. I hadn't thought of that before leaving,
but now it bulks very large and horrible. What may not happen to you in the course of
a fortnight? you may get ill, fall in love, Heaven knows what.
I shall work so hard, partly to please you, partly to please myself, partly to make the
time go and have something to show for it. I treasure your sudden discourse on
literature yesterday morning, - a send-off to me, rather like Polonius to Laertes. It is
quite true that you have had infinitely more influence on me intellectually than
anyone, and for this alone I love you. I feel my muscles hardening,
'Il poeta e un' artiere
Che al mestiere
Fece i muscoli d'acciaio . . . .'
Yes, my very dear Virginia, I was at a crossways just about the time I first met you.
You do like me to write well, don't you? And I do hate writing badly -- and having
written so badly in the past. But now, like Queen Victoria, I will be good.
Hell! I wish you were here - The team of ponies prances with temper. Send me
anything you write in papers, and send 'On reading'. Please. I hope you will get my
letters quick and often.
Tell me if I write too often, I love you.
V.
Features’n themes
One of the important themes about Woolf is the make use of indirect
interior monologue, used to represent the gap between chronological and
interior time.
The beginning of the novel is a brilliant portrays interior time in contrast
with chronological time.
Moment of being: rare moments of inner look at the daily life of the
characters, when they can see the reality behind appearances. It is a
vision that shows us the meaning of life, but that, once finished, still
leaves place to chaos and uncertainty.
Omoaffettività: l’amore è una cosa semplice 6
FRANCESE
Pour démontrer que l’amour est une chose simple, libre et qu’il n’est pas
esclavage, on a choisi le poète français Jacques Prévert.
Dans ses ouvrage, il affirme avec force les liens de la poésie avec la vie,
l’expérience, le quotidien. Donc événements et les sentiments de
l’existence sont à la base de son inspiration. Si on analise une des
poésie, par exemple « Pour toi mon amour », le thème fondamental est
l’amour : Je suis allé au marché aux oiseaux
Et j'ai acheté des ioseaux
Pour toi
Mon amour
Je suis allé au marché aux fleurs
Et j'ai acheté des fleurs
Pour toi
mon amour
Je suis allé au marché à la ferraille
Et j'ai acheté des chaines
de lourdes chaines
Pour toi
Mon amour
Et puis je suis allé au marché aux esclaves
Et je t'ai cherchée
Mais je ne t'ai pas trouvée
mon amour.
Ce poème ne respecte pas la versification traditionnelle car il est
présenté en vers libre avec lesquels il exalte l’amour. L’auteur ne visite