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Sintesi
Estratto del documento

L'ecosistema è dato da biocenosi (insieme di individui) che

vivono in un determinato ambiente (biotopo) ed è dato dalle

relazioni che intercorrono tra individui della biocenosi e da quelle

tra biocenosi e biotopo. L'ecosistema ha due componenti: biotica

ed abiotica. La componente biotica è la fitocenosi e zoocenosi: si

parla allora di biocenosi. La componente abiotica è il biotopo

ovvero l'ambiente.

Il processo di degradazione del biotopo e quindi del suolo deriva

dall'interazione di fattori naturali e antropici. Ciò che ha dato

l'avvio al processo di desertificazione sono le conseguenze di

un'errata gestione del terreno ovvero l'impiego di sistemi di

coltivazione non adeguati alle condizioni climatiche e alle

caratteristiche del suolo, lo sfruttamento scorretto delle risorse

idriche che ha comportato l'abbassamento delle falde acquifere

con maggiore difficoltà delle piante ne reperire l'acqua. Ulteriore

elemento che contribuisce al processo è l'abbattimento della

vegetazione (la deforestazione che favorisce anche l'azione erosiva

del vento e il dilavamento delle sostanze minerali presenti nel

terreno) e l'eccessiva pressione di pascolo operata dagli animali

(grazing). L'eccessivo pascolo è la causa di un processo di

regressione irreversibile della vegetazione dagli stadi della

successione secondaria (processo che partendo da un tipo di

comunità vegetale sostitutiva di quella originale tende a ricostruire

la vegetazione climax grazie all'apporto di semi o propaguli

provenienti da altre fitocenosi) fino a quello degli arbusti che nella

desertificazione continua oltre fino alla scomparsa della

vegetazione e quindi della biodiversità

Bibliografia

*Krystyna Falinska;

*http://it.encarta.msn.com/encyclopedia_981523235/desertificazio

ne.html

Nello studio della dinamica di popolazione è appurato che usciti

dal range dell'optimum la popolazione entra in uno stato di stress

che se protratto nel tempo porta all'estinzione della specie stessa.

Nel caso specifico del pascolo marocchino le specie vegetali

sottoposte alla predazione degli animali domestici, vivono un

doppio stress: quello della predazione animale e quello del clima

rigido. Il clima in se non sarebbe un problema visto che le piante

si sono specializzate a sopportare i lunghi periodi di aridità estiva

ma nelle condizioni di danneggiamento delle fitocenosi l'aridità

diventa un elemento di stress tale da condurre la popolazione

all'estinzione e alla desertificazione.

Inoltre con il calpestio gli animali comprimono il suolo

modificando il contenuto idrico mentre le loro deiezioni

comportano un aumento di nitrati nel terreno che sono nocivi per

le piante. I terreni che non vengono lasciati riposare, quelli che

vengono lavorati troppo in profondità con mezzi meccanici e

quelli coltivati a monocoltura perdono progressivamente la propria

fertilità e possono essere soggetti a fenomeni di erosione.

Il governo marocchino ha preso provvedimenti per la tutela delle

zone umide e della biodiversità.

3. Popolazione

Numero abitanti: 34.343.219

Popolazione urbana: 59% e i principali insediamenti sono

situati nelle regioni costiere

4.Economia

Il Marocco: un paese in via di sviluppo

L'economia di un Paese è divisa in tre grandi settori:

agricoltura detto settore primario, industria detto settore

secondario e servizi detto settore terziario. Nei Paesi in via di

sviluppo il 75% del profitto e dell'occupazione sono dati dal

settore primario, il 15% dal settore secondario mentre il settore

terziario è pressoché assente, a differenza dei paesi sviluppati dove

quest'ultimo è maggiormente sviluppato. I Paesi in via di sviluppo

sono geograficamente concentrati nel Sud del Mondo: il Marocco

e tutta l'Africa ne fanno parte (oltre all'America Latina,

all'America Centrale, l'India, il Sud-Est asiatico e molti paesi del

medio ed estremo Oriente).

All'interno di questi paesi distinguiamo: quelli con risorse quali il

Marocco e quelli senza. I primi hanno materie prime all'interno del

proprio paese che potrebbero permettere uno sviluppo economico;

i secondi non possiedono né risorse né capitali e per questo hanno

minime possibilità di sviluppo autonomo indipendente.

Le principali caratteristiche del sottosviluppo sono:

 la crescita demografica. Gli stati del Sud hanno un elevato

tasso di incremento demografico rispetto ai paesi ricchi.

Questa crescita demografica avvenuta a partire dalla fine

della seconda guerra mondiale dipende dall'elevato tasso di

natalità e dalla riduzione di quello di mortalità per effetto

della diffusione delle cure mediche, dei vaccini e del

miglioramento delle condizioni igienico-sanitarie.

Previsioni ONU sullo sviluppo demografico nel mondo

La speranza di vita è comunque bassa per l'elevata mortalità

infantile. Il ritmo di crescita supera quello della produzione e

ostacola l'accumulo di capitale necessario agli investimenti

produttivi e costringe il capitale pubblico a riversarsi nei

servizi collettivi, senza dare impulso allo sviluppo.

L'aumento della popolazione influisce negativamente anche

sui suoli agrari che sono sottoposti a sfruttamento intensivo e

si impoveriscono talvolta anche fino all'esaurimento. I suoli

della maggior parte del continente africano si sono

desertificati. La pressione demografica induce infatti a

intensificare le coltivazioni e l'allevamento del bestiame oltre

le potenzialità del suolo. La vegetazione tende a scomparire,

bruciata dagli uomini per fertilizzare i terreni con la cenere o

strappata dagli animali in cerca di cibo. Con la vegetazione

scompare anche l'umidità lasciando campo libero al deserto.

 Sottoalimentazione. Nella sottoalimentazione si riscontrano

fenomeni quantitativi e qualitativi. Nel primo caso essa si

manifesta come carenza delle calorie pro capite

indispensabili; nel secondo si evidenzia sotto forma di

insufficiente assunzione di proteine animali, sali minerali e

vitamine importanti. La malnutrizione frena lo sviluppo

fisico, diminuisce la capacità di lavoro e la resistenza alle

malattie. Le carenze alimentari durante la gestazione e i primi

mesi di vita provocano nello sviluppo mentale del bambino

danni irreversibili. Le produzioni agricole non sono in grado

di far fronte alla crescita demografica perché il permanere di

tecniche e pratiche tradizionali, nonché una squilibrata

ripartizione delle proprietà terriere, frenano l'utilizzo ottimale

delle risorse disponibili.

 Analfabetismo e carenze sanitarie. L'analfabetismo è molto

diffuso nei paesi più poveri. Anche nei paesi dove la

percentuale di chi non sa leggere e scrivere è scesa sotto il

50%, il livello medio di istruzione resta basso e inadeguato

alle esigenze che pone un moderno sviluppo economico. In

Marocco il tasso di alfabetizzazione è del 53,5%. Anche la

condizione sanitaria, malgrado i progressi registrati, presenta

delle carenze. Ad aggravare la situazione contribuiscono

l'igiene poco curata e la mancanza di acqua corrente nelle

abitazioni.

 Agricoltura scarsamente produttiva. Come già detto,

diversamente dai paesi sviluppati dove la percentuale di

popolazione occupata nell'agricoltura è minima e prevalgono

altre attività (industriali, terziari), nei PVS la maggioranza

della popolazione trae lavoro dalla terra. Molti contadini

praticano un'agricoltura di sussistenza, cioè un'agricoltura

destinata all'autoconsumo. Questa si contrappone a quella di

mercato le cui produzioni sono destinate alla vendita.

Producendo per soddisfare i propri bisogni familiari e non

potendo raggiungere i mercati in caso di raccolti abbondanti,

il contadino non è in grado di accumulare capitali che gli

permetterebbero di apportare qualche miglioria al terreno.

L'agricoltura viene praticata con metodi tradizionali.

Anche le “forme di proprietà” della terra contribuiscono a

frenare i progressi agricoli dei PVS. Tutti i paesi poveri sono

caratterizzati da grandi latifondi concentrati nelle mani di

pochi proprietari che si limitano a riscuotere le rendite,

trascurando l'innovazione mentre il resto è diviso in

minifondi, troppo piccoli per garantire il necessario alle

famiglie contadine lavoratrici. Accanto all'agricoltura di

sussistenza troviamo le piantagioni. E' questa un'attività

commerciale e speculativa che sfrutta i bassi costi della terra

e della manodopera locale per mettere a coltura immensi

territori ed esportare i prodotti ottenuti. I bassi costi di

produzione si ottengono praticando la coltivazione estensiva

di un solo prodotto, o monocoltura, con la quale le operazioni

di coltura sono molto semplici e si riducono le attrezzature

necessarie. Poco della ricchezza creata nelle piantagioni resta

nel Paese produttore, i salari dei lavoratori sono bassi e i suoli

agrari eccessivamente sfruttati.

 Industrializzazione limitata. La concorrenza dei prodotti

provenienti dai Paesi sviluppati e l'insufficiente domanda

interna, ostacolano lo sviluppo industriale dei PVS a causa

del basso potere di acquisto della popolazione. Quando il

capitale straniero funge da motore del decollo, si sviluppano

produzioni che hanno in comune un'alta densità di

manodopera e un basso valore aggiunto come quelle tessili,

meccaniche, alimentari e del legno.

 Squilibri sociali. (Ricchezza concentrata nelle mani di pochi

mentre la maggioranza della popolazione vive in condizioni

precarie).

Come uscire dal sottosviluppo

Bibliografia

* “Terra ed economia nei paesi extraeuropei” di F.GAMBERUCCI

Il Marocco presenta buone prospettive di sviluppo

economico tra le migliori nell'ambito dei Paesi del Nord Africa.

La disoccupazione è pari al 15%, il reddito procapite sta salendo

così pure la domanda dei consumatori, l'economia cresce

rapidamente (il 5,4% medio annuo dal 2001) con un'inflazione

pari al 3,3% nel 2006; il PIL è di $127 miliardi (2007); il rapporto

tra deficit e PIL è intorno al 2,5%; il debito in calo è pari a $16,86

milioni (2007). Anche gli investimenti esteri stanno crescendo

rapidamente e nonostante l'agricoltura continui a rivestire una

grande importanza, tutti i settori non agricoli cominciano a

registrare crescite costanti. Il settore agricolo impiega oltre il 50%

della forza lavoro anche se produce solo il 12,4% del PIL (solo il

2% del territorio del paese è coltivato). I prodotti agricoli

principali sono: cereali, orzo, patate, olive, legumi, ortaggi, datteri,

uva etc.

L'allevamento ovino e caprino è praticato in forme tradizionali e

seminomadi sia nel deserto che nelle aree di montagna.

L'allevamento caprino è destinato principalmente alla produzione

di carne e pelle. Le pelli di capra (pelli a grana mediamente fine)

vengono immesse nel commercio mondiale allo stato secco o

salate secche e sono tra le migliori. A livello artigianale oltre ai

pellami sono prodotte ceramiche, tappeti e manufatti in legno.

Dalle foreste si ricavano buone quantità di legname utilizzato

principalmente come combustibile.

Il settore industriale fornisce il 29,9% del PIL e impiega il 21%

della popolazione attiva.

I principali prodotti di esportazione sono i fosfati, considerati

come risorse naturali più grandi del Marocco; seguono gli agrumi,

il frumento e il pesce. Le importazioni sono date da attrezzature

industriali, prodotti alimentari e carburante.

Gran parte delle entrate del paese sono fornite da rimesse dei

marocchini che lavorano all'estero e dalla valuta introdotta da

molti turisti.

5. Le origini della capra domestica – Razza Murciana

 Ordine: Artiodattili. Gli artiodattili sono caratterizzati da un

numero pari di dita: il primo dito è sempre completamente

assente e l'asse di appoggio dell'arto passa tra il terzo e il

quarto dito; il secondo e il quinto dito tendono a scomparire:

in alcuni generi sono ben sviluppati, come nei suiformi, in

altri sono ridotti a speroni, sollevati nella parte posteriore del

piede. A quest'ordine appartengono: suidae, tayassuidae,

hippotamidae, camelidae, tragulidae, giraffidae, moschidae,

cervidae, antilocapridae, bovidae.

 Famiglia: Bovidae. Tutti i bovidi hanno corna sull'osso

frontale. Il cranio dei membri di questa famiglia manca delle

creste sagittali. Una fascia dietro l'orbitale delinea la parte

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