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La mia tesina di maturità descrive il tema dell'alienazione attraverso la canzone The Wall dei Pink Floid. Gli argomenti che la tesina permette di sviluppare sono i seguenti: in Francese L'albatros di Charles Baudelaire e L'Etranger, Albert Camus, in Italiano Pirandello e i Quaderni di Serafino Gubbio operatore, in Filosofia l'alienazione in Marx, in Inglese 1984 di George Orwell, in Storia dell'arte Alienato con la monomania del comando militare di Theodore Géricault, in Storia la deportazione degli ebrei, in Tedesco Maßnahmen gegen die Gewalt , Bertold Brecht.
Francese: L'albatros - Charles Baudelaire e L'Etranger - Albert Camus.
Italiano: Pirandello e i Quaderni di Serafino Gubbio operatore.
Filosofia: L'alienazione in Marx.
Inglese: 1984 - George Orwell.
Storia dell'arte: Alienato con la monomania del comando militare - Theodore Géricault.
Storia: La deportazione degli ebrei.
Tedesco: Maßnahmen gegen die Gewalt - Bertold Brecht.
L'alienazione attraverso The Wall
Il mio percorso parte dal famosissimo concept album del 1977 dei Pink Floyd, The Wall, da cui
successivamente sarà tratto anche l'omonimo film, e vuole analizzare i diversi aspetti e le cause
dell'alienazione dell'uomo.
The Wall narra la storia di Pink, cantante di successo, che nel corso della sua vita si costruisce
attorno un muro, mattone dopo mattone, per proteggersi dal dolore per la morte del padre in
guerra, dalla madre iperprotettiva che vive attraverso di lui, dalla moglie che lo tradisce, ma
anche e soprattutto dal sistema scolastico che mira a controllare le menti e dai suoi manager
senza scrupoli che lo drogano pur di rimetterlo sul palco. Pink, drogato, ha un'allucinazione ed
egli crede di essere il leader di un regime totalitario, ma allo stesso tempo si rende conto di
essere impazzito e si nasconde ancora dietro il muro, in perfetto isolamento, aspettando di
perdere completamente il senno. Ciò avverrà durate il processo finale, in cui Pink viene
condannato e costretto ad abbattere il suo muro per esporsi ad un nudo confronto con la
società.
In The Wall, quindi, il muro rappresenta da una parte la difficoltà di comunicazione tra Pink e il
mondo che lo circonda, che lo ha spinto ad alienarsi e ad ergere il suo muro, e dall'altra un
ostacolo usato sia dalle autorità per nascondere scomode verità, sia dall'individuo per
nascondersi dalla società. Al di là del muro Pink si sente al sicuro ed è a proprio agio; possiamo
dire, quindi, che il muro è per Pink come il cielo per l'albatros di Baudelaire.
L'albatros c'est un poème de Baudelaire, tiré de la première section de “Le Fleurs du Mal”
(Spleen et Idéal). Ici le poète oppose l'Idéal au Spleen et met en scène une visione pessimiste
de la societé, dans laquelle le poète ne se trouve pas à sa place. Pink peut être consideré
comme le poète et l'albatros, à son tour, represente la condition du poète dechiré entre son
inspiration à l'elevation et sa condition humaine réelle. L'albatros est un oiseau qui est
magnifique quand il est dans le ciel, mais il est ridicule sur la terre, où il ne peut pas se
promener bien à cause de ses grandes ailes. Comme l'oiseau est superbe dans le ciel, le poète
est magnifique dans un monde imaginaire et spirituelle et Pink aussi se sent mieux caché
derrière son mur, où il est “confortably numb”, c'est-à-dire confortablement insensible à sa
doleure, à son angoisse et à ses problémes. L'albatros, le poète et Pink se ressemblent parce
qu'ils ont la même déchéance lorsqu'ils redescent sur la terre; l'albatros à cause de ses ailes,
alors que le poète et Pink à cause de leur genie et de leur sensibilitè qui les rendent incompris
dans la société, où ils ne se sentent pas à leur place. En effet, Baudelaire pense que la société et
la ville moderne, avec sa foule grouillante et son vacarme, sont la source de l'angoisse de
l'homme et de son alienation.
Sa théorie sera confirmée presque un siécle plus tard par Camus qui pensait que la monotonie
de la vie moderne porte l'homme à vivre dans une condition d'absurditè qu'il peut depàsser
seulement en se revoltant et en acceptant et en refusant au même temps son destin.
Meursault, le protagoniste du roman L'Étranger, represente très bien la condition de l'homme
moderne aliéné dans la société. Il vit toujours avec indifference, il n'eprouve aucune sentiment
et pas même la mort de sa mére lui fait eprouver quelque emotion.
Il est étranger aux sentiments, aux emotions, à la vie, mais surtout à soi-même et toute sa vie
est caracterisé par une alienation de la realité au fin d'echapper à sa condition absurde causè
par le train train du «metro, boulot, dodo» et aussi par l'incomunicabilitè avec les autres; en
effet dans la société il n'y a pas personne à laquelle il peut se referer.
Come Baudelaire e Camus, anche Pirandello crede che la crisi dell'io e l'alienazione dell'uomo
siano causate dalla società e dalle metropoli moderne, in cui l'uomo si sente uno tra tanti e si
annulla nell'anonimato della folla, perdendo persino quell'identità che gli veniva riconosciuta
dagli altri.
La crisi dell'io nasce proprio quando l'uomo si accorge di essere “nessuno”, nient'altro che una
maschera o una forma, e che gli altri lo vedono diversamente da come egli crede di essere.
Secondo Pirandello, infatti, la vita è un fluire vitale e l'uomo è parte di esso, ma tende a
cristallizzarsi in una forma e fissarsi in una personalità coerente ed unitaria. In realtà la forma
che l'uomo si da è solo un’illusione che scaturisce dal sentimento soggettivo che egli ha del
mondo, mentre gli altri gli danno un'altra forma a seconda della loro visione del mondo. Anche
la crisi di Pink si origina dalla scoperta della molteplicità delle visioni che gli altri hanno di lui e
che non corrispondono alla percezione che egli ha di se stesso; tutte queste visioni saranno
utilizzate da Pink come dei mattoni per costruire il muro che lo allontanerà sempre di più dalla
realtà fino al completo isolamento.
Un'altra causa della frantumazione dell'io per Pirandello è il diffondersi dell'industria e delle
macchine. L'uomo si illude che esse arricchiscano l’umanità mentre in realtà la impoveriscono
perché, con l’avanzare del progresso, l'uomo sacrifica la propria dignità e la propria vita alle
macchine, che finiranno per fare tutto, provocando così un appiattimento dell’individualità, un
inaridimento interiore ed un alienazione della persona negli oggetti e nelle merci.
Questi motivi sono ripresi e sviluppati nei Quaderni di Serafino Gubbio operatore, in cui la
macchina, strumento di lavoro del protagonista-narratore, si pone al centro della vicenda. Il
romanzo, che ha un impostazione diaristica, rappresenta infatti una denuncia degli effetti
disumanizzanti prodotti dalle macchine. Serafino, traumatizzato dalla scena di una tigre che
sbrana uno degli attori, diventa muto, identificandosi sempre di più con la macchina da presa e
riducendosi ad una “mano che gira la manovella” della cinepresa. Egli è l'esempio della
subordinazione dell’uomo alla macchina, che lo spersonalizza e lo aliena. Come Pink, cercando
di contattare la moglie, rivive le proprie esperienze più e più volte, diventandone succube, così
l’uomo moderno, industrializzatosi, si è messo a fabbricarsi “nuove divinità di ferro e acciaio”
ed è divenuto schiavo di esse. Le macchine e le esperienze, quindi, che dovevano essere puri
strumenti al servizio dell'uomo, sono divenute i suoi padroni, rendendolo estraneo a se stesso,
quasi fosse un assemblaggio di elementi senza alcun legame tra loro. Allo stesso tempo questa
catena di elementi, di cui Serafino rappresenta un semplice anello, è simbolo della reificazione
dell'uomo, ridotto ad oggetto, e dell'alienazione delle coscienze.
Secondo Marx l'uomo si aliena quando smarrisce il proprio rapporto con la natura e, di
conseguenza, anche il corretto rapporto con se stesso. Ciò avviene quando il prodotto del suo
lavoro, che è anche la sua essenza, gli viene sottratto. L'essenza dell'uomo si identifica con il
lavoro libero e creativo, al contrario nella società capitalistica l'uomo è costretto ad un lavoro
forzato e ripetitivo; il lavoratore risulta quindi alienato rispetto alla sua stessa attività, in cui egli
è strumento per fini estranei, e diviene quindi schiavo del proprio lavoro.
Il lavoro, che dovrebbe essere ciò che realizza l'uomo, distinguendolo dall'animale, si trasforma
così nell'esatto opposto: l'uomo si sente uomo solo nelle sue funzioni “bestiali”, come il
mangiare o il bere, mentre si sente bestia in ciò che dovrebbe farlo sentire uomo, cioè nel
lavoro. Quindi nel lavoro l'operaio non realizza affatto se stesso, piuttosto egli si nega,
mortifica il suo corpo e il suo spirito e si vende per potere continuare a vivere, diventando
quindi una merce.
Allo stesso modo Pink diventa schiavo del proprio lavoro quando non lo fa più per semplice
soddisfazione personale, ma è costretto a farlo dai suoi produttori che lo drogano pur di far
andare avanti lo show. Egli mortifica il suo corpo e il suo spirito con le droghe che lo
stordiscono e si vende e lascia che i produttori lo sfruttino per poter continuare a sopravvivere.
Pink diventa quindi una merce nel momento in cui non è più un cantante solo per fini personali
e artistici, ma lo è in quanto macchina produttrice di denaro per i suoi agenti.
L'operaio, infatti, diventa una merce quanto più col proprio lavoro produce merci ed egli si
aliena rispetto al prodotto del suo lavoro poiché le merci che ha prodotto non appartengono a
lui, ma al capitalista.
Pink, quindi, come l'operaio, si aliena dalla sua attività di cantante perché il risultato del suo
lavoro non va a lui, ma ai suoi produttori, che possono essere identificati come i capitalisti, che
lo sfruttano al fine di accrescere la loro ricchezza personale. Infatti, secondo Marx, la causa del
meccanismo complessivo dell'alienazione, che rende l'uomo strumento per produrre una
ricchezza che non gli appartiene, risiede nella proprietà privata dei mezzi di produzione, grazie
alla quale il capitalista può servirsi dei lavoratori per accrescere la propria ricchezza, privandoli
del loro lavoro e della loro umanità.
Per Marx l'operaio si aliena anche rispetto al capitalista, poiché egli lo priva del frutto del suo
lavoro, facendo sì che il suo rapporto con lui e con l'umanità sia conflittuale; in questo modo
egli vuole sottolineare che non sono gli dei, né la natura, ma è l'uomo stesso ad essere
responsabile dell'alienazione di altri uomini.
The condition of man alienated because of another man is clearly visible in Orwell's novel
“1984”, where the writer describes a society where individuality is annihilated because of a
tyrannical power, named Big Brother, that controls the actions and, above all, the thoughts of
men through microphones and videocameras present everywhere.
Another mean to control people's mind is the Ministry of Truth, that rewrites history adapting
books and newspapers to the political needs of the moment and also reduces the vocabulary,
to the point it will be impossible to think and so react against the Party. So, opinions are
banned and truth is laid down and enforced by the Party in a sort of collective alienation from
reality.
In his trip down memories, Pink focuses on treatments suffered at school, seen as a mean to
homologate minds. Indeed, teachers, like Big Brother and the Party, tried to indoctrinate
students with their ideas and their own vision of the world, making them believe that only
what they showed them actually existed. Their purpose was to make them normal,
appropriated and useful to society, but without an identity. As we can clearly see in the film,
this generated a mass of totally depersonalized students, represented by a long line of faceless
students who march ending up in a mincer and they can only obey to the teacher and make
everything he asks them to.
This is exactly what scares in Orwell's novel: the crowd of people totally homologated and
instigated to hate on command the enemies of the Party, during sessions organized on
purpose in huge and depersonalized companies. People have no more personality and they are
totally enslaved to the Party, accepting its ideas with passive conviction. There is no rebellion,
no resistance: there is only a single man ready to react, Winston Smith, but he is lost in the tide
of homologated people and for this reason he is destined to fail. At the end, after he is
discovered, he is subjected to a rehabilitation treatment that makes him an automaton without
will or emotions, who can only stare at the Big Brother and adore him with all his being.
Pink, just like Winston Smith, tries to rebel to the system and, just like him, he fails. In a scene
from the film we can see that Pink wrote poems, but this was not allowed; indeed, he is
ridiculed by the teacher who reads his poems aloud to the class and then he is punished by