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Storia: il conflitto Islam-Occidente nel tempo
Italiano: Oriana Fallaci
Geografia: il Medio Oriente
Comunicazione: Al Jazeera
Ricevimento: il rapporto tra turismo e terrorismo
Matematica: analisi del grafico
PREMESSA
•
Questa tesi è il risultato di una lunga ricerca e di un lungo ragionamento. Non era
nata come analisi del conflitto di due società, sarebbe dovuta essere, invece, il
racconto di un evento che ha cambiato il XXI° secolo. L’idea mi venne dopo il
decimo anniversario dall’attentato dell’11 settembre 2001 e dopo il mio secondo
viaggio a New York. In quell’occasione ho avuto modo di comprendere affondo
quanto quell’attentato abbia trasformato la vita degli americani e quanto tutti siano
uniti nel voler ricordare. Mi colpì soprattutto una frase che mi disse un poliziotto in
servizio al “National September 11 memorial” mentre gli chiedevo delle informazioni
riguardanti la piazza; quel poliziotto mi disse:
“You know Dafne, now my biggest fear is that THEY decide to attack the
memorial. I could not stand it one more time”.
Fu da quel momento che iniziai a pensare, cominciai a informarmi sugli attentati di
quel giorno, poi sulle teorie complottistiche e infine sulla motivazione che spinse gli
attentatori ad attaccare l’America. Fu proprio quest’ultimo fatto a incuriosirmi
maggiormente e decisi che sarebbe stato questo il tema centrale della mia tesina.
Pagina | 5
INTRODUZIONE
•
Partendo dal memoriale dell’11 settembre, raccontando i fatti di quella
mattina e dall’analisi del libro di Oriana Fallaci “La rabbia e l’orgoglio”
il mio intento è di analizzare lo scontro culturale tra Islam e occidente
sin dall’antichità, ripercorrere le tappe fondamentali nella storia della
società islamica per capire quando e perché è nato lo scontro tra le due
culture. Parlerò del Medio Oriente, dell’economia petrolifera, del ruolo
di Al-Jazeera e terminerò mostrando come l’attentato abbia avuto
ripercussioni sul turismo mondiale. Pagina | 6
I. Inglese: THE 9/11
ATTACKS
On September 11 the USA are changed, and with theme
all the western countries.
New York, 8.45 a.m, all the 50’000 people that work in
the World Trade Center go to work without knowing that
they will be the protagonists of an event that caused more
than 6’000 victims and the disruption of greatest world
power.
THE DETAILS:
Early in the morning of September 11, 19 hijackers took
control of four commercial airliners en route to San Francisco and Los Angeles after
takeoffs from Boston, Massachusetts, Newark, New Jersey, and Washington D.C.
Wide–body planes with
http://en.wikipedia.org/wiki/September_11_attacks - cite_note-911-ch1-3
long flights were intentionally selected for hijacking because they would be heavily
fueled.
The four flights involved were: Enroute
American Airlines Flight 11:
§ to Los Angeles. The hijackers flew the
plane into the North Tower of the World
Trade Center at 8:46 a.m. enroute to
United Airlines Flight 175:
§ Los Angeles. The hijackers flew the
plane into the South Tower of the World
Trade Center at 9:03 a.m. Enroute
American Airlines Flight 77:
§ to Los Angeles. The hijackers flew the
plane into the Pentagon at 9:37 a.m.
Enroute to
United Airlines Flight 93:
§ San Francisco. After the passengers
revolted, the hijackers crashed the plane
into the ground near Shanksville, Pennsylvania at 10:03 a.m.
SURVIVORS:
After the collapse of the towers, only 23 survivors who were in or below the towers
escaped from the debris, including 15 rescue workers. The last survivor to be
removed alive from the WTC collapse debris was removed from the ruins of the
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North Tower 27 hours after its collapse. The search for survivors did find others who
had survived for days under the rubble pile. These people were found with "Life
Detector" listening equipment. With this special equipment, their voices could be
heard.
THE AL.QAEDA’S INVOLVEMENT:
Suspicion quickly fell on al-Qaeda, and in 2004, the group's leader Osama bin Laden,
who had initially denied involvement, claimed responsibility for the attacks.
Al-Qaeda and bin Laden mentioneted U.S. support of Israel, the presence of U.S.
troops in Saudi Arabia, and sanctions against Iraq as motives for the attacks; but a lot
Americans belived in an international conspiracy.
9/11 CONSPIRACY THEORIES:
9/11 conspiracy theories are conspiracy theories that disagree with the widely
accepted account that the September 11 attacks were perpetrated solely by al-
Qaeda, without any detailed advanced knowledge on the part of any government
agency. Proponents of these conspiracy theories claim there were inconsistencies in
the official conclusions or evidence that was overlooked. The most famous
conspiracy theory is that the collapse of the Twin Towers and 7 World Trade Center
were the result of a controlled demolition rather than structural failure due to fire.
Another prominent belief is that the Pentagon was hit by a missile launched by
elements from inside the U.S. government. Possible motives claimed by conspiracy
theorists for such actions include justifying the invasions of Afghanistan and Iraq as
well as geostrategic interests in the Mideast, such as pipeline plans launched in the
early 1990s by Unocal and other oil companies.
THE WAR ON TERROR:
The United States answered to the attacks by launching the War on
Terror and invading Afghanistan to depose the Taliban, which had harbored al-
Qaeda. Many countries strengthened their anti-terrorism legislation and expanded law
enforcement powers. The phrase 'War on Terror' was first used by US
President George W. Bushand other high-ranking US officials to denote a global
military, political, legal and ideological struggle against organizations designated as
terrorist and regimes that were accused of having a connection to them or providing
them with support or were perceived, or presented as posing a threat to the US and its
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allies in general. It was typically used with a particular focus on militant Islamists and
al-Qaeda.
The destruction of the Twin Towers caused serious damage to the economy of Lower
Manhattan and had a significant impact on global markets. Cleanup of the World
Trade Center site was completed in May 2002, and the Pentagon was repaired within
a year. Numerous memorials were built, including the National September 11
Memorial & Museum in New York. Pagina | 9
II. Storia dell’Arte: NATIONAL SEPTEMBER
11 MEMORIAL
Reflecting Absence è il nome del progetto dell’architetto israeliano Michael Arad
scelto per il World Trade Center Memorial, il memoriale dell’11 settembre.
Questo memoriale propone uno spazio che riecheggia i sentimenti di perdita e di
assenza che sono stati generati dalla distruzione del World Trade Center e la
perdita di migliaia di vite l’11 settembre.
Il monumento occupa otto acri di superficie e le due cascate sono le più grandi finora
costruite negli Stati Uniti. I nomi delle 2982 vittime sono stati incisi in bronzo attorno
alle cascate e un giardino di querce dà al tutto una cintura di protezione e tranquillità.
Un museo aprirà sotto le cascate nel 2012 e mostrerà reperti dell’attacco, video e
testimonianze del crollo e dei soccorsi.
Un campo di alberi che è interrotto da due grandi vuoti contenenti vasche da incasso.
Le piscine e le rampe che li circondano riprendono le impronte delle torri gemelle.
Una cascata d’acqua che descrive il perimetro di ogni quadrato alimenta le piscine
con un flusso continuo. Sono vuoti di grandi dimensioni, aperti e visibili come
promemoria dell’assenza; ogni piscina misura 4.000 metri quadrati, esse insieme
hanno lo scopo di simboleggiare la perdita di vite umane e il vuoto fisico lasciato
dagli attacchi terroristici. Il suono dell'acqua serve per soffocare i rumori della città,
rendendo il sito un santuario contemplativo.
Questa superficie è costituita da una composizione di pavimentazione in pietra.
Attraverso il suo ciclo annuale di rinascita, il parco di vita si estende e approfondisce
l’esperienza del memoriale. Scendendo nel memoriale, i visitatori sono rimossi dai
luoghi ei suoni della città e immersi in un buio fresco. Mentre si procede, il suono
d’acqua che cade cresce più forte, e la luce del giorno filtra da sotto. Nella parte
inferiore una piscina enorme. Intorno a questa piscina vi è un nastro continuo di
nomi. L’enormità di questo spazio e la moltitudine di nomi che formano questo
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nastro infinito vogliono sottolineare la vastità della distruzione. In piedi lì al bordo
dell’acqua, guardando una pozza d’acqua che scorre via in un abisso, il visitatore può
avere il senso che ciò che è al di là di questa cortina d’acqua e del nastro di nomi, non
è accessibile. I nomi dei defunti sono disposti in un ordine ben preciso.
. Tra le piscine un piccolo palco dove i visitatori possono accendere una candela o
lasciare un artefatto in memoria dei propri cari. Attraverso di esso, in una piccola
camera, i visitatori si possono mettere in pausa e contemplare. Lungo il bordo
occidentale del sito, una profonda fenditura espone il muro dei detriti provenienti dai
siti di scavo, così i visitatori potranno assistere alla grande distesa di rovine delle
fondamenta originali, dove si potrà vedere l’ingresso al centro interpretativo della
metropolitana .Qui i visitatori potranno vedere molti artefatti conservati dalle torri
gemelle: travi di ferro intrecciato, e gli effetti personali, nonché aule e una biblioteca
di ricerca. Nell’impronta della torre nord ecco una grande nave di pietra che forma un
centro per i resti non identificati. Un’ampia apertura sul soffitto collega questo spazio
al cielo, e il suono dell’acqua
rifugio nello spazio dalla
città, per i momenti di
contemplazione privata creando
uno spazio personale per il
ricordo. La piazza
memoriale è stata progettata
per essere uno spazio di
mediazione, appartiene tanto
alla città quanto al memoriale.
Situato a livello della strada per
consentire la sua integrazione nel
tessuto della città, la piazza incoraggia l’uso di questo spazio da newyorkesi
giornalmente. Il memoriale non è isolato dal resto della città, ma vuole essere parte
viva di essa. Pagina | 11
III. Italiano: ORIANA FALLACI
LA RABBIA E L’ORGOGLIO
"Vi sono momenti, nella Vita, in cui tacere diventa una colpa e parlare diventa un
obbligo. Un dovere civile, una sfida morale, un imperativo categorico al quale non
ci si può sottrarre".
E uno di questi momenti è stato l'11 settembre 2001, con l'attentato alle Torri
Gemelle di New York. Tale data ha segnato la storia del mondo, accelerando
drammaticamente il confronto e lo
scontro tra l'Occidente e il mondo
islamico, e suscitando non poco
interesse a livello letterario.
Oriana Fallaci era a Manhattan quell'11
settembre; di fronte ad un evento così
tragico ha rotto un silenzio più che
decennale, per gridare la propria rabbia
nei confronti dei terroristi e della
cultura di cui sono portatori.
Il discorso della Fallaci, pubblicato sul
"Corriere della sera" in forma ridotta e
poi reso disponibile in volume in forma
integrale (pubblicato nel 2004 da
Rizzoli, e arrivando alla ventottesima
ristampa) non concede nulla alla
ragionevolezza e all'equilibrio: è un
urlo di disprezzo nei confronti
dell'Islam, un concentrato puro di sfida
alla diplomazia, una difesa accorata e senza riserve dell'Occidente e dei suoi valori.
In quest’articolo, cui sono state dedicate ben quattro pagine de “il corriere della sera”,
lo scrittore (e non giornalista o scrittrice, come da lei più volte sottolineato) grida il
suo allarme contro il progetto criminale di Bin Laden e degli altri duci islamici del
passato e del futuro. "Loro", i figli di Allah, nessuno escluso, marciano decisi verso
l'Occidente, in guerra contro gli infedeli, e, per la Fallaci, continuando sulla strada
della tolleranza e del dialogo, si correrebbe il rischio concreto di spianargli la strada e
persino di spalancargli la porta e farli accomodare in casa
In casa nostra, sottolinea con orgoglio la scrittrice toscana) per facilizzargli il
tentativo di convertire l’occidente alla loro religione. Evidenzia che ci troviamo agli
albori di una nuova guerra, una guerra di ideali e religioni, una guerra che gli
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estremisti denominano JHIAD, Guerra Santa, una guerra inarrestabile, e che non è di