Διὸ δεῖ μὴ δυσχεραίνειν παιδικῶς τὴν περὶ τῶν ἀτιμοτέρων ζῴων ἐπίσκεψιν. Ἐν πᾶσι γὰρ τοῖς φυσικοῖς ἔνεστί τι θαυμαστόν· καὶ καθάπερ Ἡράκλειτος λέγεται πρὸς τοὺς ξένους εἰπεῖν τοὺς βουλομένους ἐντυχεῖν αὐτῷ, οἳ ἐπειδὴ προσιόντες εἶδον αὐτὸν θερόμενον πρὸς τῷ ἰπνῷ ἔστησαν (ἐκέλευε γὰρ αὐτοὺς εἰσιέναι θαρροῦντας· εἶναι γὰρ καὶ ἐνταῦθα θεούς), οὕτω καὶ πρὸς τὴν ζήτησιν περὶ ἑκάστου τῶν ζῴων προσιέναι δεῖ μὴ δυσωπούμενον ὡς ἐν ἅπασιν ὄντος τινὸς φυσικοῦ καὶ καλοῦ.
Τὸ γὰρ μὴ τυχόντως ἀλλ' ἕνεκά τινος ἐν τοῖς τῆς φύσεως ἔργοις ἐστὶ καὶ μάλιστα· οὗ δ' ἕνεκα συνέστηκεν ἢ γέγονε τέλους, τὴν τοῦ καλοῦ χώραν εἴληφεν. Εἰ δέ τις τὴν περὶ τῶν ἄλλων ζῴων θεωρίαν ἄτιμον εἶναι νενόμικε, τὸν αὐτὸν τρόπον οἴεσθαι χρὴ καὶ περὶ αὑτοῦ· οὐκ ἔστι γὰρ ἄνευ πολλῆς δυσχερείας ἰδεῖν ἐξ ὧν συνέστηκε τὸ τῶν ἀνθρώπων γένος, οἷον αἷμα, σάρκες, ὀστᾶ, φλέβες καὶ τὰ τοιαῦτα μόρια. Ὁμοίως τε δεῖ νομίζειν τὸν περὶ οὑτινοσοῦν τῶν μορίων ἢ τῶν σκευῶν διαλεγόμενον μὴ περὶ τῆς ὕλης ποιεῖσθαι τὴν μνήμην, μηδὲ ταύτης χάριν, ἀλλὰ τῆς ὅλης μορφῆς, οἷον καὶ περὶ οἰκίας, ἀλλὰ μὴ πλίνθων καὶ πηλοῦ καὶ ξύλων· καὶ τὸν περὶ φύσεως περὶ τῆς συνθέσεως καὶ τῆς ὅλης οὐσίας, ἀλλὰ μὴ περὶ τούτων ἃ μὴ συμβαίνει χωριζόμενά ποτε τῆς οὐσίας αὐτῶν.Perciò non bisogna disprezzare scherzosamente l'osservazione di quegli esseri stimati indegni. In tutte le nature infatti c'è qualcosa di mirabile. E come Eraclito, si dice, parlò agli stranieri che volevano incontrarlo, i quali si fermarono dopo che, entrati, videro che lui si scaldava presso una stufa (ordinava infatti loro di entrare senza esitare; infatti anche lì c'erano dei), così anche nella indagine su ciascuno degli animali bisogna procedere senza disprezzare, essendovi in tutti qualcosa di naturale e bello. Non infatti il caso ma una qualche finalità è nelle opere della natura e massimamente: il fine per il quale si sono costituite o sono nate ha occupato la regione del bello. E se qualcuno ha ritenuto che l'osservazione degli altri animali sia indegna, bisogna che pensi allo stesso modo anche riguardo a se stesso. Non è possibile infatti vedere senza molto disprezzo da quali cose si è costituito il genere degli uomini, come sangue, carni, ossa, vene e cose siffatte. Allo stesso modo bisogna ritenere che chi discute intorno a una qualsiasi delle parti o delle cose non fa riferimento alla materia né al fine di essa, ma alla forma totale, come riguardo a una casa, ma non dei mattoni, della calce, del legno; e anche chi (discute) riguardo alla natura (discute) dell'insieme e della sostanza totale, non di quelle cose che si dà il caso che non siano mai separate dalla loro sostanza.