È una rappresentazione che è redatta con attraverso 3 documenti obbligatori: lo STATO PATRIMONIALE; il CONTO ECONOMICO e la NOTA INTEGRATIVA. È un prospetto che è ottenuto tramite la contabilità e che mette in luce anche il risultato economico. Ai documenti obbligatori del bilancio vi possono essere allegati 3 documenti facoltativi: la RELAZIONE DEGLI AMMINISTRATORI, la REDAZIONE DEI SINDACI e la RELAZIONE DELLA SOCIETÁ DI REVISIONE CONTABILE (quando richiesta). La relazione degli amministratori fornisce informazioni sulla situazione della società e sull’andamento della gestione aziendale e alcune note e prospetti supplementari. La redazione del bilancio che viene fatta dagli amministratori impone di seguire alcune regole altrimenti la comunicazione del bilancio risulterebbe poco efficace. Queste regole si possono anche definire principi (chiarezza, prudenza, competenza economica, informazione completa, continuità, comprensibilità, valutazione separata e veritiero):
- CHIAREZZA: deve essere basato sulla classificazione omogenea dei componenti del reddito e del capitale dell’azienda;
- PRUDENZA: vale a dire non bisogna sopravalutare i crediti e sottovalutare i debiti (es. se si vanta un credito di 10000 € verso il Sig. Rossi non si dovrà inserire questa voce per l’intero valore ma parzialmente perché non si può sapere se il Sig. Rossi pagherà veramente il debito risultando così insolvente);
- COMPETENZA ECONOMICA: significa che vanno considerato i costi e i ricavi maturati nell’anno di gestione indipendentemente dalla data di pagamento o incasso;
- INFORMAZIONE COMPLETA: deve consentire di valutare le possibilità da parte dell’azienda del recupero dei crediti o il valore delle azioni;
- CONTINUITÁ: si devono mantenere se possibile i criteri di valutazione dei beni del bilancio nel tempo;
- COMPRENSIBILITA: deve essere comprensibile in modo da consentirne una lettura semplice ed efficace ai terzi soggetti che desiderano visionare il bilancio d’esercizio ( è un documento pubblico);
- VALUTAZIONE SEPARATA: i beni del bilancio di diversa natura dovranno avere una diversa valutazione (es. le immobilizzazioni non avranno lo stesso criterio di valutazione delle scorte di magazzino);
- VERITIERO: non deve contenere informazioni che possono ingannare i soggetti interessati a leggere il bilancio.
La struttura del bilancio è indicata dalla legislazione nazionale, la quale si è uniformata alle direttive ai paesi dell’UNIONE EUROPEA; la legislazione indica la conformazione degli schemi e dei contenuti i quali sono obbligatori e consentono di avere bilanci adeguati alle finalità informative alle quali sono preposti. I soggetti che sono interessati a conoscere i risultati dell’andamento della gestione aziendale attraverso la visione del bilancio d’esercizio sono molte:
- DIREZIONE DELL’AZIENDA: che trova nel bilancio un utile strumento di controllo e di governo dell’azienda;
- AZIONISTI: i proprietari delle quote di capitale della società;
- FISCO: perché l’azienda sulla base della situazione patrimoniale, reddituale e finanziaria tramite la lettura del bilancio si può dedurre le imposte che verranno pagate in base agli utili conseguiti dalla gestione;
- FINANZIATORI: che visionano il bilancio per verificare le reali garanzie di solvibilità dell’azienda ed eventuali potenziali investitori.
Come già abbiamo detto prima il bilancio è un prospetto obbligatorio che le aziende sono tenute a presentare alla collettività (azienda = sistema aperto). Infatti le leggi ne impongono la redazione alle imprese. Esaminiamo ora i documenti che obbligatoriamente costituiscono il bilancio d’esercizio.
LO STATO PATRIMONIALE
È un prospetto che rappresenta la struttura qualitativa e quantitativa del patrimonio dell’impresa, vale a dire la struttura dell’azienda nel quale si vengono a creare i processi d’acquisto, trasformazione e vendita. È composto da due raggruppamenti:
• L’ATTIVO: nelle quali possiamo trovare gli investimenti dell’azienda (immobilizzazioni e attivo circolante);
• IL PASSIVO: vi troviamo i beni che danno origine alle fonti di finanziamento dell’azienda( patrimonio netto e debiti ) in modo da riconoscere i mezzi propri dell’azienda e il capitale di terzi.
Il prospetto dello STATO PATRIMONIALE può presentarsi a:
- FORMA A SEZIONI DIVISE: in cui sono distinti gli impieghi e le fonti dell’azienda;
- FORMA A SCALARE: in cui sono evidenziati i risultati di sintesi.
IL CONTO ECONOMICO
Questo documento obbligatorio indica il risultato della gestione aziendale prima che siano calcolate le imposte dirette. La sottrazione delle imposte dirette porta al risultato d’esercizio; dal quale si ricava l’utile netto oppure perdita. L’utile si ha, quando i ricavi sono superiori ai costi; mentre nella perdita i costi sono superiori ai ricavi. L’utile può definirsi soddisfacente, quando riesce a coprire tutti gli oneri figurativi. Il conto economico può essere redatto in due forme:
- DIVISE: c’è una divisione netta tra costi e ricavi attribuibili ad un determinato esercizio;
- SCALARE: tutti i componenti negativi e positivi del reddito nei risultati parziali.
LA NOTA INTEGRATIVA
La nota integrativa è il documento che accompagna lo Stato Patrimoniale e il Conto Economico, con funzione esplicativa e descrittiva che costituisce parte integrale del bilancio. La Nota Integrativa ha lo scopo di informare i destinatari del bilancio, integrando con dati di natura extracontabile e qualitativa lo Stato Patrimoniale e il Conto Economico. Una funzione molto importante è quella di spiegare e motivare le scelte compiute dagli amministratori in sede di valutazione. Infine, svolge la funzione le descrivere in modo analitico le voci dello Stato Patrimoniale e del Conto Economico. La Nota Integrativa è un documento informativo essenziale perché il bilancio sia in grado svolgere la sua funzione di strumento di informazione patrimoniale, finanziaria ed economica dell’azienda. Le informazioni contenute nella Nota Integrativa riguardano:
- Spiegazione delle diverse tipologie di criteri di valutazione;
- Movimenti nelle immobilizzazioni e nelle altre voci dell’attivo e del passivo;
- Dettagli su alcune voci dello Stato Patrimoniale e del conto Economico;
- Informazioni riguardanti i dipendenti, i compensi agli amministratori e ai sindaci;
- Ammontare dei crediti e debiti;
- Ripartizione dei ricavi, vendite e costi.
LE RELAZIONI SUL BILANCIO
Il bilancio è spesso corredato da una relazione degli amministratori sulla situazione della società e sull’andamento della gestione, nel suo complesso e nei vari settori in cui essa ha operato, anche attraverso imprese controllate, con riguardo ai costi, ai ricavi e agli investimenti. La relazione sulla gestione è un documento di accompagnamento non obbligatorio che acquista una notevole importanza ai fini della valutazione delle prospettive per l’impresa. Infatti la relazione deve indicare anche una serie di elementi che permettano ai destinatari del bilancio di orientarsi nell’ambito dei programmi futuri, sia per quanto riguarda l’azienda nella sua globalità, sia per i singoli settori in cui opera. Occorre indicare i fatti significativi che sono accaduti fra la chiusura del bilancio e il momento in cui si redige la relazione stessa. Entro 120 giorni dalla chiusura dell’esercizio, il bilancio dev’essere discusso e approvato. Entro 30 giorni dall’approvazione, una copia del bilancio, deve essere depositata presso l’ufficio del Registro delle imprese. Il collegio sindacale riferisce all’assemblea dei soci la tenuta della contabilità e il risultato dell’esercizio finale dell’azienda.
E un metodo in cui sono ripartiti i costi generali sui costi speciali. Si presta poco bene ad aziende che concentrano il loro utile in un solo periodo dell’anno. E un metodo rigido perchè tanto più alti sono i costi speciali quanto più elevata è la quota di costi generali da attribuire a quel prodotto e più alto sarà anche il prezzo di vendita. Avremmo quindi prezzi di vendita costosi che rimarranno costosi, prezzi convenienti che rimarranno anche loro convenienti, ma questo potrebbe non rientrare nell’interesse dell’azienda. L’imprenditore può alzare il prezzo di vendita del prodotto meno costoso, oppure ridurre il prezzo di vendita nel prodotto costoso. L’utile in bassa stagione si aggira intorno al 5-7%, mentre nel periodo di alta stagione si aggira intorno al 30%. Il 2° metodo è il direct costing, è un metodo meno rigido in quanto i costi generali sono già stati coperti durante il periodo di alta stagione e qua vengono recuperati solamente i costi speciali nel periodo di bassa stagione. Questo metodo aiuta moltissimo l’imprenditore a differenziare i prezzi di vendita, sulla base della richiesta che arriva dal mercato in alta stagione e i prezzi aumentano mentre in bassa stagione l’imprenditore può vendere il suo prodotto a un prezzo inferiore risultando così più economico e concorrenziale dei suoi rivali. In bassa stagione il prezzo di vendita minimo viene configurato con gli oneri figurativi che possono essere anche loro caricati sulla produzione in alta stagione, mentre il prezzo secondo dinamiche aziendali viene confrontato con i prezzi della concorrenza.