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- P000 - ESAMI DI STATO CONCLUSIVI DEI CORSI DI STUDIO DI ISTRUZIONE
SECONDARIA SUPERIORE
PROVA DI ITALIANO
(per tutti gli indirizzi: di ordinamento e sperimentali)
Svolgi la prova, scegliendo una delle quattro tipologie qui proposte.
TIPOLOGIA A - ANALISI DEL TESTO
Dante Alighieri, Paradiso, canto XI, versi 43-63 e 73-87: nel cielo del Sole Dante incontra san Tommaso d’Aquino,
che gli narra la vita di san Francesco e ne esalta l’opera.
Intra Tupino …Nocera con Gualdo: ampia descrizione del
43 «Intra Tupino e l’acqua che discende territorio, tra i fiumi Topino e Chiascio, il monte Subasio (scelto
44 del colle eletto dal beato Ubaldo come luogo di eremitaggio dal beato Ubaldo), Perugia, Nocera e
45 fertile costa d’alto monte pende, Gualdo, al centro del quale sorge Assisi, città natale di san
46 onde Perugia sente freddo e caldo Francesco
47 da Porta Sole; e di rietro le piange
48 per grave giogo Nocera con Gualdo.
49 Di questa costa, là dov’ella frange un sole, / come fa questo talvolta di Gange: nacque un essere umano
50 più sua rattezza, nacque al mondo un sole, pieno di luce e calore, come talvolta ci appare il vero sole appena
51 come fa questo talvolta di Gange. sorto in Oriente (dalle parti del fiume Gange)
Però: perciò
52 Però chi d’esso loco fa parole, Ascesi: forma locale antica del nome di Assisi
53 non dica Ascesi, ché direbbe corto,
54 ma Orïente, se proprio dir vuole. l’orto: la nascita (dal latino ortus)
55 Non era ancor molto lontan da l’orto, la terra: al mondo
56 ch’el cominciò a far sentir la terra
57 de la sua gran virtute ogni conforto; per tal donna…a cui,…la porta del piacer nessun diserra:
58 ché per tal donna, giovinetto, in guerra venne in lite con suo padre a causa di una donna alla quale,
59 del padre corse, a cui, come a la morte, come alla morte, nessuno apre volentieri la porta
60 la porta del piacer nessun diserra; spirital corte et coram patre: davanti alla corte ecclesiastica (il
61 e dinanzi a la sua spirital corte vescovo e il clero) e in presenza del padre
62 et coram patre le si fece unito;
63 poscia di dì in dì l’amò più forte.
73 Ma perch’io non proceda troppo chiuso
74 Francesco e Povertà per questi amanti
75 Prendi oramai nel mio parlar diffuso.
76 La lor concordia e i lor lieti sembianti,
77 amore e maraviglia e dolce sguardo facìeno esser cagion di pensier santi: facevano nascere santi
78 facìeno esser cagion di pensier santi; pensieri in altre persone
venerabile Bernardo: Bernardo d’Assisi, primo seguace di san
79 tanto che ’l venerabile Bernardo Francesco, e quindi primo a vestire come lui, che, imitando gli
80 si scalzò prima, e dietro a tanta pace Apostoli, camminava scalzo
81 corse e, correndo, li parve esser tardo.
82 Oh ignota ricchezza! Oh ben ferace! Egidio … Silvestro: anche loro di Assisi e tra i primi seguaci
83 Scalzasi Egidio, scalzasi Silvestro del santo
84 dietro a lo sposo, sì la sposa piace. Indi sen va: allude agli incontri con i pontefici per ottenerne
85 Indi sen va quel padre e quel maestro l’approvazione, e alle future predicazioni di Francesco e dei
seguaci in Italia e fuori
86 con la sua donna e con quella famiglia che già legava l’umile capestro: già si cingeva con il rozzo
87 che già legava l’umile capestro» cordone sulla tonaca, tipico dell’Ordine francescano
Nel quarto cielo, quello del Sole, Dante, guidato sempre da Beatrice, ha incontrato una corona di dodici «fulgori», che
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- sono le anime di altrettanti celebri sostenitori della fede religiosa. Uno di questi, san Tommaso d’Aquino, gli descrive
in particolare le figure di san Francesco di Assisi, fondatore dell’Ordine dei Francescani, e san Domenico di Guzman,
fondatore dell’Ordine dei Domenicani: l’uno e l’altro Ordine di fondamentale importanza nella storia della Chiesa a
partire dal secolo XIII. La figura del primo viene presentata, nel discorso di san Tommaso, attraverso una distesa
descrizione realistica dei suoi luoghi di origine e una precisa ricostruzione della sua vicenda biografica: giovanetto e
figlio di un mercante, rifiutò l’agiatezza della famiglia e pubblicamente, davanti al vescovo della sua città, si spogliò di
tutti i beni e dei vestiti per fare voto di povertà e in questo modo subito attrasse a sé altri giovani. Era nato così
l’Ordine dei frati francescani, riconosciuto poi dall’autorità papale.
1. Comprensione del testo
Individua nei versi riportati le tre parti della ricostruzione dell’evento: l’ambiente geografico, la scena iniziale della
dedizione di Francesco alla vita religiosa, l’effetto di trascinamento sugli altri. Fai una parafrasi distinta delle tre parti,
in non più di 20 righe complessive.
2. Analisi del testo
2.1. Anche senza dare una precisa spiegazione della descrizione topografica dei versi 43-51, rileva nell’insieme e
commenta, per il suo effetto di plasticità e di realismo paesaggistico, la frequenza dei nomi di luogo e dei
termini geografici e climatici.
2.2. Per Perugia si nomina, al v. 47, la Porta Sole, così detta perché rivolta a Levante, da dove entrava in città sia il
freddo (proveniente dalle vicine montagne nevose d’inverno), sia il caldo (al sorgere del sole). Il sole richiama il
vero Oriente geografico (specificato mediante il nome del grande fiume indiano, il Gange) e diventa anche
simbolo per indicare la figura del santo, che «nacque al mondo» proprio come un sole. Commenta questo
passaggio da una scena di ambiente naturale all’immissione di elementi simbolici.
2.3. Interpreta letteralmente l’espressione dei versi 49-50 «questa costa, là dov’ella frange / più sua rattezza», con la
quale si indica la posizione topografica di Assisi.
2.4. Dante usa la forma locale antica del nome di Assisi, cioè «Ascesi». In questo modo, può ricavare dal nome un
significato allegorico, derivato da un verbo e da un sostantivo che si adattano chiaramente ai valori della vita del
santo: quale verbo e quale sostantivo?
2.5. Nei versi da 58 fino alla fine la scelta della povertà come ideale di vita viene illustrata ripetutamente con una
terminologia particolare: individuala e commentala.
2.6. L’ardore ascetico genera anche foga e concitazione di movimenti. In quali versi e con quali termini Dante
descrive questo effetto, generato nei seguaci dall’esempio di Francesco? Bada anche al ritmo di alcuni versi e
alla presenza di esclamazioni.
3. Interpretazione complessiva e approfondimenti
Nella ricostruzione della vicenda di san Francesco, Dante ha condensato un ampio capitolo di storia religiosa del
nostro Medioevo. Né va dimenticato che il poeta ha messo questa ricostruzione in parallelo a quella dell’opera di san
Domenico, altro campione di quella storia, e che tutto l’episodio è affidato alle parole di san Tommaso, massimo
teologo dell’epoca. Attraverso queste veloci scene ideate dalla sua fantasia, Dante evoca importanti questioni di assetto
che andava assumendo al suo tempo la struttura della Chiesa, bisognosa di organismi controllati da regole.
Richiamandoti anche, se lo ritieni, ad illustrazioni figurative del santo, che ricordi, esprimi le tue considerazioni
sull’importanza degli ordini religiosi, francescano e domenicano, nella storia della Chiesa e nella diffusione del
messaggio evangelico nel mondo.
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- TIPOLOGIA B - REDAZIONE DI UN “SAGGIO BREVE” O DI UN “ARTICOLO DI GIORNALE”
(puoi scegliere uno degli argomenti relativi ai quattro ambiti proposti)
CONSEGNE
Sviluppa l’argomento scelto o in forma di “saggio breve” o di “articolo di giornale”, utilizzando i documenti e i dati
che lo corredano.
Se scegli la forma del “saggio breve”, interpreta e confronta i documenti e i dati forniti e su questa base svolgi,
argomentandola, la tua trattazione, anche con opportuni riferimenti alle tue conoscenze ed esperienze di studio.
Da’ al saggio un titolo coerente con la tua trattazione e ipotizzane una destinazione editoriale (rivista specialistica,
fascicolo scolastico di ricerca e documentazione, rassegna di argomento culturale, altro).
Se lo ritieni, organizza la trattazione suddividendola in paragrafi cui potrai dare eventualmente uno specifico titolo.
Se scegli la forma dell’ “articolo di giornale”, individua nei documenti e nei dati forniti uno o più elementi che ti
sembrano rilevanti e costruisci su di essi il tuo ‘pezzo’.
Da’ all’articolo un titolo appropriato ed indica il tipo di giornale sul quale ne ipotizzi la pubblicazione (quotidiano,
rivista divulgativa, giornale scolastico, altro).
Per attualizzare l’argomento, puoi riferirti a circostanze immaginarie o reali (mostre, anniversari, convegni o eventi
di rilievo).
Per entrambe le forme di scrittura non superare le quattro o cinque colonne di metà di foglio protocollo.
1. AMBITO ARTISTICO - LETTERARIO
:
ARGOMENTO I luoghi dell’anima nella tradizione artistico-letteraria.
DOCUMENTI
Chiare, fresche e dolci acque, date udïenza insieme
ove le belle membra a le dolenti mie parole estreme.
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pose colei che sola a me par donna;
gentil ramo ove piacque La morte fia men cruda
(con sospir mi rimembra) se questa spene porto
a lei di fare al bel fianco colonna; a quel dubbioso passo:
erba e fior che la gonna ché lo spirito lasso
leggiadra ricoverse non poria mai in piú riposato porto
co l’angelico seno; né in piú tranquilla fossa
aere sacro, sereno, fuggir la carne travagliata e l’ossa.
F. PETRARCA, Il Canzoniere, CXXVI, 1345
ove Amor co’ begli occhi il cor m’aperse:
Frate Lorenzo: Tu sei esiliato di qui, da Verona; pazienza, il mondo è grande e vasto.
Romeo: Non esiste mondo fuori delle mura di Verona: non c’è che purgatorio, supplizio, l’inferno stesso.
Essere esiliato di qui, vuol dire essere esiliato dal mondo e l’esilio dal mondo è la morte: l'esilio è dunque una morte
sotto falso nome. W. SHAKESPEARE, Giulietta e Romeo, atto III, scena III
Te beata, gridai, per le felici désti a quel dolce di Calliope labbro
aure pregne di vita, e pe' lavacri che Amore in Grecia nudo e nudo in Roma
che da' suoi gioghi a te versa Apennino! d'un velo candidissimo adornando,
Lieta dell'aer tuo veste la Luna rendea nel grembo a Venere Celeste;
di luce limpidissima i tuoi colli ma piú beata che in un tempio accolte
per vendemmia festanti, e le convalli serbi l'itale glorie, uniche forse
popolate di case e d'oliveti da che le mal vietate Alpi e l'alterna
mille di fiori al ciel mandano incensi: onnipotenza delle umane sorti
e tu prima, Firenze, udivi il carme armi e sostanze t' invadeano ed are
che allegrò l'ira al Ghibellin fuggiasco, e patria e, tranne la memoria, tutto.
e tu i cari parenti e l'idïoma U. FOSCOLO, I Sepolcri, 1806
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- Sempre caro mi fu quest'ermo colle, odo stormir tra queste piante, io quello
e questa siepe, che da tanta parte infinito silenzio a questa voce
dell'ultimo orizzonte il guardo esclude. vo comparando: e mi sovvien l'eterno,
Ma sedendo e mirando, interminati e le morte stagioni, e la presente
spazi di là da quella, e sovrumani e viva, e il suon di lei. Così tra questa
silenzi, e profondissima quïete immensità s'annega il pensier mio:
io nel pensier mi fingo, ove per poco e il naufragar m'è dolce in questo mare.
il cor non si spaura. E come il vento G. LEOPARDI, L’Infinito, dai «Canti», 1819
«Addio, monti sorgenti dall'acque, ed elevati al cielo; cime inuguali, note a chi è cresciuto tra voi, e impresse nella sua
mente, non meno che lo sia l’aspetto de' suoi più familiari; torrenti, de' quali distingue lo scroscio, come il suono delle
voci domestiche; ville sparse e biancheggianti sul pendìo, come branchi di pecore pascenti; addio! Quanto è tristo il
passo di chi, cresciuto tra voi, se ne allontana!...Addio, casa natìa, dove, sedendo, con un pensiero occulto, s’imparò a
distinguere dal rumore de’ passi comuni il rumore d’un passo aspettato con un misterioso timore…Addio, chiesa, dove