Le morti sul lavoro sono purtroppo uno dei temi più trattati dalle croncache nere dei media in questi ultimi giorni. Tutti i giorni un caso nuovo, tutti alla radio assistiamo all'annuncio di notizie sempre più tristi, ma purtroppo vere.
Il problema delle morti bianche non è da sottovalutare molte volte esse sono dovute per lo più al non rispetto delle regole riguardanti la sicurezza sul lavoro che sono presenti nel testo unico. Il problema delle morti bianche è talmente grave da far intervenire sulla questione anche il presidente della Repubblica: è una cosa assurda quella di morire sul posto di lavoro, proprio in una repubblica che per Costituzione è basata sul lavoro.
Un altro grande problema che si affianca alle morti bianche è quella dei lavoratori in nero: spesos vengono presi operai senza contratto, ingacggiati occasionalmente che sono sottopagati. Lo stato, da parte sua, ha da anni cercato di migliorare la Sicurezza dei Lavoratori attraverso un severo impianto normativo che gira attono alla legge 626 per il miglioramento della sicurezza sul posto di lavoro. Questa legge è utilissima, ma all'atto pratico molte volte rischia di tradursi solo in una montagna di carta e incidere poco sulla sicurezza reale del posto di lavoro. Lo testimonaia la continua ecatombe di cui i media, ogni giorno, ci riportano la notizia.
Eppure la legge 626 parla chiaro e afferma: non si può risparmiare sulla sicurezza. Pensate che, negli appalti pubblici, tali costi sono esclusi dal bando di gara, in maniera che non si possa fare la gara sul prezzo per quanto riguarda il rispetto delle norme di sicurezza.
La colpa appunto è da imputare principalmente ai datori di lavori che non adeguano i posti , non fanno rispettare, a voltem anche le più elementari norme di sicurezza. Come se la vita umana fosse un bene da tutelare meno della produttività. Più sicurezza, vuol dire fare le cose con più calma, attenzione e maggiori costi. Quindi, nell'ottica del guadagno, è conveniente rischiare. Il tutto va bene finché non... ci scappa il morto! E lì poi tutti a piangere.
Ma è anche colpa di chi dovrebbe garantire la sicurezza: chi deve fare controlli e non li fa, oppure li fa approssimativamente. Perchè da quella non curanza ne vanno di vite umane. Anche i politici, che in questo ultimo periodo si sono mostrati incapaci di risolvere i reali problemi in tema di sicurezza del lavoro, diritto al lavoro: una vita sana è diritto di tutti e non c'è commissione parlamentare che risolva il problema, purtroppo in quelle aule non si può trova re una soluzione.
Intanto però la vita va avanti è nel nostro paese c'è bisogno di lavorare, lavorare e morire, è quello che ci viene richiesto.