Per quanto riguarda i sepolcri di Foscolo, il riferimento è all'anima del poeta romantico (lo spirto guerrier ch'entro mi rugge di "alla sera") che trasforma la natura: nella visione che sarà poi dei romantici di Jena l'Io ridisegna a sua immagine la natura circostante (cfr. viandante sul mare di nebbia), per foscolo i sepolcri hanno la funzione di rendere vivido il ricordo dei grandi personaggi del passato, il tutto in una visione istintivamente soggettivistica (pensate allo sturm und drang e al prometeismo): il mondo circostante (e dunque anche i sepolcri) sono funzionali solo come specchio delle sensazioni del poeta
La visione di Leopardi, uomo immerso nel Settecento, è completamente diversa. L'infinito (concepito come i sensisti di fine diciottesimo secolo) è un'illusione dell'immaginazione del poeta, che non va a contrapporsi in senso ontologico al mondo esterno come sarà per i romantici. è improprio infatti parlare di "anima" per leopardi, per esso si intende infatti il semplice intelletto illuministico, unico costitutivo del soggetto umano. Il luogo è il punto di partenza per l'immaginazione per giungere alle sensazioni del sublime.