Luca Pacioli (1445-1517), Summa de Aritmetica et Geometrica, Proportioni et Proportionalita.
Ecco, in sintesi, cosa scrisse (1494) Pacioli nel “Riepilogo ovvero riassunto di tutto il presente Trattato affinché con poca fatica si possano ricordare le cose dette":
1) Tutti i creditori si devono mettere al Libro dalla tua mano destra e tutti i debitori dalla mano sinistra.
2) Tutte le partite che si mettono al Libro debbono essere doppie, cioè se tu fai uno creditore, devi farne uno debitore.

3) Ciascuna partita, a debito o a credito, deve comprendere tre cose: il giorno dell’operazione, la somma e la causa.
4) Il giorno in cui è scritto il debito deve essere il medesimo in cui è scritto il credito.
5) Occorre che il Libro sia sempre tenuto con una stessa moneta, ma dentro le partite, si possono indicare tutte le monete che si presentano: ducati, fiorini, scudi, ecc.
6) Con la moneta con cui hai cominciato il Libro, così bisogna terminarlo.
Queste sono le principale regole del “metodo” applicate e insegnate a Venezia nel secolo XV, probabilmente già dai primi anni del 1400; Pacioli le apprese nel suo primo viaggio a Venezia (1465). Infatti il primo Libro giornale conosciuto è del 1º Gennaio 1431 ed in esso i fatti di gestione sono regolarmente registrati in Partita Doppia.
I ragionieri medievali erano oppressi dalla facilità con cui commettevano errori di registrazione e dalla mancanza di ogni mezzo di controllo. L’idea geniale fu quella di usare questa doppia registrazione (addebiti, accrediti) e poi usare l'uguaglianza debiti = crediti come mezzo di verifica e di correzione degli errori.
Senza dubbio il metodo della Partita Doppia è nato come strumento per evitare il problema degli errori. Due ricordi personali sull'argomento.
Il primo riguarda gli anni di studio all'università (all'epoca la preparazione economica degli ingegneri era molto scarsa): mio padre mi dovette spiegare che Capitale e Utili stanno dalla parte delle passività poiché rappresentano un debito che l'azienda ha con i proprietari/azionisti.
Il secondo riguarda l'impressione che mi fece, iniziando a lavorare (per i ragionieri esistevano allora solo le calcolatrici da tavolo), il vedere che la maggior parte degli straordinari erano dovuti al lavoro degli addetti impegnati in quadrature contabili che richiedevano più tempo di qualunque altro lavoro dell'ufficio. Forse il più grande complimento del nostro secolo a Luca Pacioli, a San Sepolcro (sua città natale) e ai mercanti veneziani, viene da Tom Peters (ingegnere e consulente statunitense) che non ha esitato a definire la "partita doppia" come l'idea manageriale, tra quelle di tutti i tempi, che ha maggiormente contribuito al cambiamento e alla soluzione dei problemi delle organizzazioni.