Guglielmo di Occam, nato nel Surrey (G.B.) nel 1285 era un monaco francescano formatosi nell'ambito della filosofia scolastica e di poco posteriore a Ruggero Bacone, Tommaso d'Aquino e Duns Scoto. Scrisse su Aristotele ed in particolare cercò di liberare la filosofia di Aristotele da certe sovrastrutture imposte dai cristiani (Agostino) e dagli Arabi.
Col ribadire la possibilità di studiare la logica e la conoscenza umana senza far riferimenti alla metafisica e alla teologia, l'opera di Occam incoraggiò la ricerca scientifica e per questo motivo egli può considerarsi, assieme a R. Bacone, un precursore degli empiristi britannici del XVII e del XVIII secolo. Opponendosi alla complicazione di alcuni concetti teologici (creazione, attributi divini, immortalità dell'anima, ecc.) e all'esistenza degli universali, cioè delle proprietà indipendentemente dalle cose che le possiedono, arrivò a formulare il celebre principio denominato rasoio di Occam: "entia non sunt multiplicanda praeter necessitatem - gli enti non debbono essere moltiplicati oltre il necessario".
Per Luciano De Crescenzo "era uno che andava subito al dunque e per riuscirci tagliava via tutto quello che a suo giudizio riteneva inutile o comunque superfluo".
Secondo il principio del rasoio non dovremmo includere nelle nostre teorie più di quanto sia strettamente necessario al loro sostegno.
L'idea si trova già presente in Aristotele, in Seneca (che nelle lettere a Lucilio scrisse: "non è mai poco quello che basta") e in molti predecessori medioevali di Occam.
Nell'affrontare i problemi il principio fornisce elementi essenziali per discriminare le possibili soluzioni e Bertrand Russell (La Saggezza dell'Occidente) lo interpreta come un principio che invita a servirsi delle soluzioni più semplici ed economiche: "è inutile fare con il più quello che può essere fatto con il meno".
Ad esempio nella riorganizzazione della pubblica amministrazione e degli enti locali in Italia si potrebbe pensare all'abolizione delle province e ad una ragionevole riduzione delle comunità montane. Nella politica, sanità, scuola, giustizia e previdenza si potrebbero ottenere risultati altrettanto buoni o forse migliori degli attuali eliminando gli sprechi (80 miliardi di Euro all'anno secondo Luca Ricolfi: "Ostaggi dello stato", Guerini 2008).
E' comunque fuorviante e riduttivo pensare al rasoio di Occam come un banale e gretto invito al taglio dei costi di breve periodo per far cassa. Innanzi tutto si tenga presente che le spese oltre il necessario sono sempre risorse che vengono sottratte ad altre iniziative e, d'altro canto, le spese necessarie possono giustamente comprendere anche delle duplicazioni (ridondanze) come ad esempio i comandi in una navicella spaziale o i gruppi elettrogeni di un ospedale.