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12 Diagonalizzazione
→
Un’applicazione lineare f : V V si dice diagonalizzabile se esiste una base di V
rispetto alla quale la matrice che rappresenta f è una matrice diagonale. Vi sono
vari criteri di diagonalizzazione di un’applicazione lineare.
→
Un’applicazione lineare f : V V è diagonalizzabile se e
Primo criterio.
solo se esiste una base in V formata da autovettori di f .
Dimostrazione. Supponiamo f diagonalizzabile; allora esiste una base
{b }
B = , . . . , b
1 n
di V rispetto alla quale la matrice che rappresenta f è diagonale. Ma allora per
definizione di matrice rappresentativa si ha
f (b ) = a b , . . . , f (b ) = a b
1 1 1 n n n
∈
per certi coefficienti a , . . . , a Ne segue che b , . . . , b sono autovettori per
K.
1 n 1 n
{b }
f . Viceversa supponiamo che esista una base B = , . . . , b di V formata da
1 n
autovettori di f ; allora f (b ) = a b , . . . , f (b ) = a b
1 1 1 n n n
∈
per certi coefficienti a , . . . , a Dunque la matrice che rappresenta f rispetto
K.
1 n
a B è diagonale. →
Un’applicazione lineare f : V V è diagonalizzabile se
Secondo criterio.
e solo se V è somma diretta degli autospazi.
Dimostrazione. Supponiamo f diagonalizzabile; allora esiste una base di autovet-
tori b , . . . , b per cui è ovvio che V si decompone nella somma diretta degli au-
1 n
tospazi associati agli autovettori b . Viceversa se V si decompone nella somma
i
diretta di autospazi V , . . . , V allora se denotiamo con B , . . . , B basi disgiunte
1 k 1 k
∪ · · · ∪
rispettivamente degli spazi V , . . . , V , si ha che B = B B è una base per
1 k 1 k
V formata da autovettori di f . 3 3
→
Per il secondo criterio l’applicazione f : rappresentata rispetto
Esempio. R R
alla base canonica dalla matrice
1 2 0
0 3 0 .
−4
2 2
è diagonalizzabile. Infatti abbiamo verificato che ammette tre autovalori distinti,
e di conseguenza le dimensioni degli autospazi sono tutte pari a 1. Essendo gli
autospazi in somma diretta ed essendo V di dimensione 3 si conclude.
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