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IL SEGRETO DELL’ONDA
Gianrico Carofiglio, Rizzoli
Il lunedì e il giovedì, Roberto Marías, un carabiniere, attraversa a piedi il centro di
Roma per raggiungere lo studio del suo psichiatra. Qui si sfoga e scava nel suo
passato pensando ai primi periodi della sua carriera e alle cause che l’avevano fatto
sospendere dall’arma. Ma ripensa anche ai periodi passati con suo padre in California
ad affrontare le enormi onde dell’oceano con la sua tavola da surf.
Ripensa a tutti quegli spacciatori, ai tanti mafiosi, camorristi che aveva frequentato
facendo creder loro di fare lo stesso “lavoro” per poi tradirli e rinchiuderli in carcere
per anni e anni sentendosi anche un po’ in colpa perché iniziava a considerarli amici.
Con il passare del tempo comincia a sentire il peso del suo lavoro, la parte più orribile
che l’ha portato alla pazzia, al tentato suicidio, in particolare in seguito a tre episodi.
Il primo avvenne in Messico, in una cittadina quasi al confine con l’Arizona, nella villa
di un boss locale in occasione di una cena di lavoro. Stavano nella terrazza a bere, a
fumare e a raccontarsi delle storie in parte inventate. A certo punto il padrone di casa
fece cenno a un guardia-spalle il quale rientrò con tre ragazzine di non più di dodici
anni, pesantemente truccate e vestite in modo provocatorio. Furono offerte come se
fossero dei liquori o dei cioccolatini e iniziò il boss iniziò a stuprarle sotto i suoi occhi
mentre Roberto rosicava dalla rabbia perché era in missione segreta e non poteva
fermare quello spettacolo .
Il secondo episodio avvenne a Madrid e doveva trattare con dei ragazzi italiani che
erano riusciti a entrare nel giro del traffico di droga.
Tra di loro c’era un ragazzo molto simpatico con tantissimi interessi, che gli aveva
chiesto di accompagnarlo a vedere “Guernica” di Picasso. Erano diventanti molto amici
e avevano iniziato a fidarsi l’uno dell’altro.
Qualche mese dopo lo fece arrestare e gli fece fare quattordici anni di galera tradendo
la sua amicizia.
Il terzo episodio era accaduto a Panama in una fattoria lussuosissima vicino a Cali. Era
arrivato un nuovo carico di armi: fucili a pompa, mitragliatori d’assalto e pistole di ogni
genere. Dovevano provarle e qualcuno propose di farlo su esseri viventi. Andarono
nella periferia del paese, dove c’erano dei cani semidomestici tra cui alcuni cuccioli
che giocavano. Il padrone di casa iniziò a sparare e così tutti gli altri ospiti Roberto
compreso (pure se non se ne accorse): era rimasto un solo cane che era agonizzante
per il dolore e Roberto, gli sparò.
Questi tre episodi gli avevano fatto pensare che era un delinquente, un vigliacco, una
carogna, un assassino e che non meritava di vivere.
Un giorno però conosce Emma anche lei paziente dello psichiatra che pensava, di
essere stata la colpa della morte del padre di Giacomo, il suo figlio undicenne.
Questo incontro cambia completamente la vita di Roberto che riesce a ritornate in
superficie, in particolare dopo aver conosciuto Giacomo che lo avvisa di un abuso
sessuale fatto a una sua compagna di classe da parte di alcuni ragazzi di terza media
e di liceo.
Dopo aver fermato l’abuso, che poi veniva messo in internet, riscopre una via di
rinascita e di riscatto e ritorna a vivere.
COMMENTO
I personaggi vengono descritti sia da un narratore esterno che in prima persona (vedi
Emma).