Concetti Chiave
- Nathaniel Hawthorne nacque nel 1804 a Salem, Massachusetts, in un contesto puritano che influenzò profondamente la sua narrativa.
- La produzione letteraria iniziale di Hawthorne passò inosservata fino alla pubblicazione di "Racconti narrati due volte" nel 1837.
- Il romanzo "La lettera scarlatta" del 1850, ambientato nella Boston puritana del XVII secolo, segnò un grande successo per l'autore.
- Hawthorne fu nominato console a Liverpool nel 1853, grazie al supporto del presidente Franklin Pierce, e visse in Europa fino al 1860.
- Durante il suo soggiorno in Europa, scrisse "Il fauno di marmo", il suo ultimo romanzo, ispirato al suo tempo trascorso a Roma.
Le origini puritane di Hawthorne
Nathaniel Hawthorne è nato nel 1804 a Salem, nel Massachusetts, in quell’ambiente puritano discendente dai primi coloni della Nuova Inghilterra, che due secoli prima avevano portato nelle nuove terre una rigida religione calvinista. La tradizione puritana della famiglia esercitò un influsso determinante sulla produzione narrativa dello scrittore incentrata sul problema morale della colpa.
La carriera letteraria e la vita a Boston
I suoi primi scritti passarono inosservati, poi nel 1837 uscirono “ Racconti narrati due volte”. Trasferitosi a Boston, iniziò un’esistenza più attiva: lavorò come impiegato della Dogana, frequentò ambienti intellettuali avanzati, entrò a far parte di una Brook Farm, una specie di comune agricola ispiratesi alle prime teorie socialiste. In seguito al matrimonio con Sofia Peabody si trasferì a Concord.
Il successo con "La lettera scarlatta"
Nel 1850 pubblicò con successo il romanzo “La lettera scarlatta”, ambientato nella Boston del secolo XVII, in un’atmosfera che ricorda la vita dei coloni puritani: la lettera scarlatta è la "A" indicante il segno di vergogna, che una donna adultera è condannata a portare sulle sue vesti. Nel 1851 pubblicò il romanzo “La casa dei sette tetti”, ispirato alla storia della sua famiglia.
Gli ultimi anni e il ritorno in patria
Nel 1853 fu nominato console a Liverpool, grazie all’appoggio del suo vecchio compagno di scuola, Franklin Pierce, Presidente degli Stati Uniti. Restò in Europa fino al 1860, soggiornando anche in Italia e scrivendo il suo ultimo romanzo “Il fauno di marmo”, ispirato al suo soggiorno a Roma. Rientrato in patria morì nel 1864 a Plymouth.