Concetti Chiave
- Romeo esprime il suo amore paragonando Giulietta al sole, invitandola a superare la luna in bellezza e luminosità.
- Il desiderio di Romeo di essere vicino a Giulietta è evidente nel suo desiderio di essere un guanto per toccarle il viso.
- Giulietta riflette sull'insignificanza dei nomi, affermando che un nome non cambia l'essenza di una persona.
- Romeo è disposto a rinunciare al suo nome per amore, adottando qualsiasi identità pur di essere con Giulietta.
- La scena esplora il tema dell'identità e delle barriere sociali, poiché i nomi delle famiglie rivali ostacolano l'amore tra i due giovani.
Lui si prende gioco di cicatrici, che non subirono mai ferita.
Ma dolce! Che luce è quella che viene attraverso la finestra?
E’ l’est e Giulietta è il sole.
Sorgi, bel sole e uccidi la luna invidiosa,
Che è già stanca e pallida per il dolore,
Così tu, sua ancella, sei molto più bella di quanto lo sia la Luna.
Non essere la sua ancella, perché lei è invidiosa.
Il suo abito chiaro non è altro che malato e verde (per l’invidia);
E nessuno se non un matto lo indosserebbe: toglila.
E’ la mia donna, oh il mio amore.
Oh se lei sapesse che è il mio amore.
Lei parla, anche se non dice niente. Cosa circa questo?
I suoi occhi conversano: lo chiederò a loro.
Sono troppo ardito: lei non mi sta parlando.
Due delle più belle stelle del paradiso,
Hanno un gran da fare, prega che i suoi occhi
Brillino nel cielo fino a che non ritornino.
Cosa accadrebbe se i suoi occhi fossero qui, nella sua testa?
La lucentezza delle sue guance invidierebbe quelle stelle
Come la luce del giorno fa con una stella; i suoi occhi nel paradiso
Fluirebbe così luminosa attraverso le regioni del cielo
Cosicché gli uccelli canterebbero e penserebbero che non è notte.
Guarda come appoggia le sue guance sulle sue mani!
Oh se fossi un guanto su quella mano,
Così potrei toccare le sue guance.
[…]
Giulietta
Non altro che il tuo nome mi è nemico.
Tu sei te stesso, anche se tu non fossi un Montecchi.
Oh prendi un altro nome! Che cos’è Montecchi?
Non è una mano, non un piede, non un braccio, non una faccia,
Nessun’altra parte appartenente ad un uomo.
Cosa c’è in un nome? Ciò che noi chiamiamo rosa,
Chiamata con un altro nome, profumerebbe come dolce.
Così Romeo, se non si chiamasse Romeo,
Manterrebbe quella cara perfezione che possederebbe,
Senza quel nome.

E in cambio di quel nome, che non è parte di te,
Prendimi tutta.
Romeo
Ti prendo in parola.
Chiamami non altro che amore, e io sarò ribattezzato;
Così io non sarò mai stato Romeo.
Giulietta
Che uomo sei tu che, nascosto nella notte,
Inciampi nel mio pensiero segreto?
Romeo
Non so come dirti chi sono con un nome.
Il mio nome, caro santo, mi è odioso
Perché ti è nemico.
Se lo avessi scritto, straccerei la parola
Domande da interrogazione
- Qual è il significato della metafora del sole e della luna nel discorso di Romeo?
- Come descrive Romeo l'effetto della presenza di Giulietta?
- Cosa esprime Giulietta riguardo al nome di Romeo?
- Come reagisce Romeo alla richiesta di Giulietta di rinunciare al suo nome?
Romeo paragona Giulietta al sole, dicendo che la sua bellezza supera quella della luna, che è invidiosa e pallida. Questo sottolinea la luminosità e la vitalità di Giulietta rispetto alla luna.
Romeo immagina che la luce delle guance di Giulietta supererebbe quella delle stelle, facendo credere agli uccelli che sia giorno, evidenziando la sua bellezza radiosa.
Giulietta riflette sul fatto che il nome "Montecchi" è solo un'etichetta e non definisce l'essenza di Romeo. Sostiene che un nome non cambia la natura di una persona, proprio come una rosa avrebbe lo stesso profumo con un altro nome.
Romeo accetta di rinunciare al suo nome, dicendo che sarà ribattezzato come "amore" e non sarà più chiamato Romeo, dimostrando la sua volontà di superare le barriere imposte dai loro nomi.