Concetti Chiave
- Geoffrey Chaucer, inizialmente un lavoratore portuale a Londra, si afferma come poeta influenzato dalla tradizione italiana e francese.
- I "Canterbury Tales" rappresentano la sua opera principale, offrendo un ritratto della società inglese del XIV secolo attraverso personaggi complessi.
- La narrazione segue 30 pellegrini in viaggio verso Canterbury, simbolizzando il pellegrinaggio umano verso la perfezione spirituale.
- Il viaggio allegorico contrappone il piacere terreno di Tabard Inn alla santità di Canterbury, mai raggiunta dai pellegrini.
- Chaucer utilizza ironia e dissimulazione per ritrarre le diverse classi sociali e i caratteri dei pellegrini, offrendo una sua valutazione personale.
Chaucer Geoffrey
E' un lavoratore manovale del porto di Londra, diventa presto un poeta di tutto rispetto, componendo alcune opere letterarie in inglese - che attingono però dalla tradizione poetica italiana e francese - che costituiscono la vera ossatura di una vera e propria letteratura in lingua inglese, introducento neologismi, passati poi nella comune parlata. La sua opera senz'altro più importante e meglio architettata sono i "Canterbury Tales" - Racconti di Canterbury - che tracciano uno spaccato della società inglese della metà del trecento, puntando sull'introduzione di personaggi alquanto particolari e psicologicamente differenti. La trama del racconto è la seguente: siamo in aprile (in primavera, tempo allegorico, significato anche della rinascita del cuore e della religione) ed un gruppo di 30 pellegrini, fra cui anche Chaucer in persona, partono a piedi alla volta di Canterbury, partendo da Tabard Inn in Londra, per portare omaggio alla tomba di Thomas Becket, un importantissimo cardinale inglese. La lettura del viaggio è puramente allegorica: Tabard Inn è visto come la sede del piacere e delle turpitudini umane, a cui fa controtendenza Canterbury, che è la città celestiale per eccellenza. I pellegrini sono l'allegoria dell'uomo in eterno pellegrinaggio. Incarnando ancora una volta la lettura allegorica prospettata da Dante nel Convivio, Chaucer non fa arrivare a Canterbury i 30. Perché? Perché l'uomo è imperfetto e, salvo rari casi, i santi, non giunge mai alla perfezione dei cieli. Il gruppo è composto, infine, da diversi esponenti delle classi sociali inglesi dell'epoca (nobiltà, clero, borghesia, servi) e l'autore, giocando sull'uso dell'ironia e della dissimulazione, ci presenta tutte le caratteristiche dei personaggi pellegrini dando, perché no, una sua "valutazione" personale.