
Ritmi frenetici, tanto da studiare, la camera da riordinare, le lezioni da seguire: diciamoci la verità, ogni fuori sede che si rispetti ha ceduto alla tentazione di nurtrirsi solo ed esclusivamente di scatolette, panini e cibi precotti. Dopo una giornata stressante, chi ha voglia di mettersi ai fornelli? Però, che voglia di un bel piatto di pasta! Così si va fuori a cenare al ristorante (con il portafogli che piange) o ci si autoinvita a casa dei vicini solo per una porzione abbondante di spaghetti. Ma un gruppo di studenti ha avuto un’idea geniale per salvare ogni universitario in difficoltà (e non solo): è nato infatti Pentol.ino, la pentola che, comandata a distanza tramite uno smartphone, è in grado di cucinare da sola.
L’IDEA – “Ma che ne direste voi di una pentola pilotabile a distanza?” È così che il professor Rodolfo Domenico Sarli, docente all’Istituto d’Istruzione Superiore Brunelleschi di Empoli, ha proposto ai suoi alunni l’idea di quella che poi è diventata Pentol.ino, con cui parteciperanno alla Maker Faire 2016. Prima di mettersi a lavoro, i ragazzi hanno condotto una piccola indagine, soprattutto interpellando i loro familiari, e visto l’entusiasmo riscontrato hanno sposato l’idea del professor Sarli. “Alla base – afferma il docente – c’è l’idea di aiutare chi non riesce a cucinare un piatto di pasta a causa della vita frenetica a cui si è sottoposti oggi”. Grazie a Pentol.ino, dal proprio smartphone sarà possibile accendere la pentola e azionare la cottura. Una volta a casa non resta che gustarsi un buon piatto di pasta.
POSSIBILI BENEFICI – “Unire la tecnologia alla tradizione culinaria italiana, quella più sana che si rifà proprio alla pasta.”. Lo scopo di Pentol.ino è infatti quello di non rinunciare ad un pasto non solo sano ma anche rappresentativo del nostro paese e della nostra cucina, apprezzata in tutto il mondo. Con Pentol.ino, non mancherà mai un buon piatto di pasta sulle nostre tavole!