
Avere un’idea geniale, esserne consapevoli e… non avere i soldi necessari per trasformarla in un’impresa. Diventare imprenditori di se stessi e fare in modo che il frutto della propria mente si trasformi in una startup di successo, infatti, non è cosa semplice ed economica. Servono fondi e qualcuno disposto ad investire su di noi. Ma di quanti soldi si parla? A chi rivolgersi per questo genere di cose e come convincere qualcun altro a scommettere sulle nostre idee? Skuola.net ha rivolto queste domande ad una delle massime esperte italiane in fatto di finanziamenti alle startup: Diana Saraceni, General Partner di uno dei più importanti venture capitalist italiani, 360 Capital Partners. Ecco i suoi preziosi consigli, in 6 punti fondamentali.
1: BUSINESS ANGEL – “per i primissimi capitali bisogna rivolgersi a dei privati, i cosiddetti Business Angel, privati organizzati o meno in associazioni, che puntano molto sull’idea perché ne capiscono il potenziale. Di che cifre parliamo? Dai 50.000 euro fino a 500.000 euro. In cambio si lasciano ai Business Angel delle quote della società, diventano i primi azionisti di minoranza”.
2: GLI INCUBATORI – “Alternativa ai privati o molto spesso complementari, sono gli incubatori. Perché sceglierli? Perché, oltre agli investimenti monetari, offrono tutto un insieme di servizi: spazi fisici in cui lavorare, orientamento al settore e quindi indicazioni utili su come si costruisce una società, come si scrive un business plan, etc. E anche loro, in alcuni casi, diventano azionisti di minoranza”.
3: LE TRE F - “Quando si è agli inizi, è importante tenere a mente la regola delle 3 F. FRIENDS FAMILY and FOOLS. Spesso, infatti, ci si può rivolgere tra amici e parenti per recuperare i capitali d’investimento iniziali. E poi ci sono i folli. Si dice che chi investe soldi su qualcosa che ancora non esiste è sempre un po’ folle”.
4: LA PRESENTAZIONE – “Prima di presentarsi agli investitori bisogna provare e riprovare, testare la propria idea e raccontarla a più persone possibili, tra amici e parenti. Non sempre è indispensabile che chi ci ascolta lavori in un settore pertinente: i consigli degli outsider spesso si rivelano comunque utili”.
5: IL CROWDFOUNFING – “Anche in Italia è possibile, ci sono molte storie di successo da raccontare e molte piattaforme online di raccolta dei fondi che funzionano molto bene. Alcuni esempi? starteed.com, www.eppela.com, crowdfunding-italia.com, siamosoci.com ”.
6: 360 CAPITAL PARTNERS, LA COMPETITION – Ogni anno il venture capital 360 Capital Partners organizza una competizione per finanziare una startup con 360.000 dollari. Quest’anno è possibile inviare il proprio progetto entro il 31 Ottobre, con una presentazione dell’idea e un video nella quale è lo stesso startupper a raccontarla e raccontarsi. Lo scorso anno sono state ben due le idee vincenti: perché non provare?