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di Margherita Paolini
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il contratto a portata di giovani

Nonostante alcuni giovani riescano a trovare un'occupazione in un momento in cui è davvero difficile farlo, sono parecchi quelli che si muovono a fatica nella parte burocratica del lavoro. Skuola.net viaggia nel mondo dei contratti di lavoro per aiutare i ragazzi a capire e fare facilmente la scelta giusta. Tra quelli somministrati con più frequenza agli under 30, troviamo il contratto di inserimento.

IL CONTRATTO - E’ stato il Decreto legislativo n. 276 del 10 settembre 2003 ad introdurre questa nuova tipologia di contratto, con l’obiettivo di abolire l’esclusività del contratto di formazione e lavoro legata alle pubbliche amministrazioni. In questo senso possiamo affermare che la tipologia contrattuale di inserimento abbia in pratica preso il posto di quella di formazione e lavoro nel settore delle imprese private. Si tratta di un contratto di lavoro subordinato a tempo determinato che viene stipulato tra il datore e il lavoratore mediante la realizzazione di un progetto individuale rivolto a quest’ultimo di adattamento e sviluppo delle competenze rispetto a delle specifiche esigenze del contesto lavorativo, oltre che di valorizzazione della professionalità già acquisita. Si chiama nello specifico “piano di inserimento”, ed è l’identità basilare di questa tipologia di accordo lavorativo. Deve essere stipulato per iscritto e con il consenso del lavoratore.

A CHI SI RIVOLGE - Il contratto di inserimento è rivolto principalmente ad alcune categorie svantaggiate nel trovare collocazione nel panorama professionale. Tra le prime file si collocano proprio i giovani tra i 18 e i 29 anni, vale a dire in età da lavoro, come anche quelli tra i 29 e i 32 anni da tempo disoccupati (non a caso si parla anche di piano di reinserimento). Inoltre rientrano nelle categorie a cui è destinato questo accordo contrattuale lavorativo anche le donne, giovani e non, residenti in aree geografiche in cui il livello di occupazione femminile è inferiore del 20% rispetto a quello maschile.

VANTAGGI E SVANTAGGI - Il vantaggio indiscutibile è quello che si tratta di un contratto mirato soprattutto alla collocazione nel mondo del lavoro dei giovani, considerati come categoria preferenziale a cui si rivolge il datore di lavoro intenzionato alla stipula di questa tipologia di accordo. Tuttavia è prevista una durata limitata. Si va da un minimo di 9 ad un massimo di 18 mesi. Possono esserci eventualmente delle proroghe, ma non si può oltrepassare il limite dei 18 o 36 mesi. Il tempo di lavoro giornaliero, che può essere pieno o parziale, deve essere fissato in base al contratto collettivo applicato. Il lavoratore non viene incluso nell’organico aziendale e può essere assunto in una categoria fino a due livelli inferiori rispetto a quella prevista dalla professionalità richiesta.

E a te hanno mai fatto un contratto? Di che tipo?

Margherita Paolini

Data pubblicazione 23 Luglio 2013, Ore 9:53
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