
Alla fine del tuo percorso di studi, quando inizierai a cercare lavoro, oppure se in modo particolarmente zelante deciderai di arricchire il tuo curriculum accademico con un'esperienza professionale, verrai sottoposto a un “colloquio di lavoro”, ovvero una sorta di intervista durante cui è davvero facile, sicuramente anche per la tensione del momento, dire “cose sbagliate” che possono costarti una figuraccia.Ecco le sei frasi che, come scrive TopUniversities.com, non devi assolutamente dire a un colloquio di lavoro!
#6 Di cosa si occupa questa società?/ Qual è il lavoro che mi proponete?
Perché evitarla: attraverso questa domanda lanci il messaggio di non aver fatto la benché minima ricerca sul tuo "intervistatore"! È assolutamente necessario che tu ti documenti bene online prima del colloquio per capire bene quale sia il contesto aziendale, quali siano le aree di mercato di cui si occupa l'impresa, quale sia la descrizione del lavoro per cui stai facendo domanda. Essere ben preparato per un colloquio di lavoro ti farà sentire più sicuro e ti aiuterà a lasciare una buona impressione.
#5 Il mio precedente datore di lavoro era una persona orribile
Perché evitarla: Un'affermazione del genere è davvero poco professionale, e non ti farà fare bella figura davanti a nessun datore di lavoro. Parlar male della società o del capo per cui lavoravi in precedenza ti farà sembrare una persona lamentosa con cui, probabilmente, è anche difficile lavorare.
Piuttosto, se ti viene chiesto qualcosa delle tue precedenti posizioni lavorative, racconta che cosa hai imparato da queste esperienze, e come queste hanno accresciuto la tua competenza.
Cose da non fare al colloquio di lavoro
#4 Ho grandi doti di problem-solving, sono un dedito e gran lavoratore...
Perché evitarla: Questi termini fanno parte del gergo di settore e non possono essere considerati di per sé come abilità degne di nota. Chiunque stia cercando un lavoro può usare una definizione di questo genere, che però non dice nulla riguardo al proprio livello acquisito nel tempo in relazione a quella capacità. Quindi, in altre parole, rischi di fare un elenco di parole che suonano alle tue orecchie come estremamente professionalizzanti, ma che per il tuo intervistatore non vogliono dire niente.
Parla invece delle specifiche abilità che ritieni che siano rilevanti per la tua professione e che puoi supportare con dei riferimenti concreti. Per esempio, se dici che sei una persona che punta ai risultati, argomenta questa affermazione menzionando gli obiettivi che avevi raggiunto nel tuo precedente lavoro.
#3 Qual è la mia più grande debolezza? Io non ho debolezze!
Perché evitarla: Nessuno è perfetto. Se dici che non hai alcuna debolezza, al responsabile delle assunzioni arriverà il messaggio che tu sia troppo convinto delle tue capacità oppure che tu abbia poca voglia di analizzare i tuoi difetti. Questa domanda viene posta di solito per avere una visione generale del tuo livello di cognizione di quali siano i punti in cui puoi migliorare. Sfrutta questa opportunità per dimostrare in che modo ti stai applicando per sviluppare le tue abilità, ed evidenzia come questa opportunità di lavoro potrebbe combaciare con i tuoi obiettivi personali.
#2 Sto facendo dei colloqui anche con altre imprese
Perché evitarla: Non è mai consigliabile parlare delle altre imprese presso cui hai fatto, o stai facendo, dei colloqui, perché il responsabile delle assunzioni potrebbe pensare che tu non sia poi così interessato alla sua azienda. Sicuramente non vuoi che il tuo intervistatore pensi che tu stia considerando la sua impresa solo come una “ruota di scorta” se le alternative non dovessero andare a buon fine: ogni datore di lavoro vorrebbe assumere impiegati entusiasti del loro lavoro e desiderosi di lavorare con la loro impresa.
#1 Grazie, ma non ho domande da fare
Perché evitarla: Molti intervistatori danno l'opportunità ai candidati di fare domande, per chiarire ogni dubbio o semplicemente per incoraggiare il dialogo. A questo punto, se non dici nulla, darai l'idea di non essere convinto di condividere il tuo pensiero o che non ti interessi poi più di tanto di avere maggiore conoscenza dell'impresa. Cerca di fare domande che ti aiutino ad aumentare la tua conoscenza dell'impresa e del ruolo, e che al tempo stesso dimostrino quanto sei interessato e concentrato, per esempio:
• Che obiettivo vi aspettate che io porti a termine entro i primi tre mesi?
• Quali sono i nuovi prodotti o servizi che la società si propone di introdurre?
• Offrite qualche corso per migliorare la mia conoscenza e le mie abilità per questo ruolo?
• Con quali altri membri dello staff lavorerò più a stretto contatto?
Adesso che hai imparato quali sono le frasi tabù sai cosa non dire assolutamente se vuoi smorzare il silenzio o attenuare la tua “ansia da colloquio”!
In bocca al lupo!

Andrea Buticchi