Concetti Chiave
- Sentire, ascoltare e udire sono attività legate all'udito, ma solo chi ascolta attivamente riesce a comprendere e partecipare davvero.
- I bambini sviluppano la capacità di ascolto fin da prima della nascita, acquisendo un vocabolario già prima di parlare.
- Essere un buon ascoltatore richiede più che sentire suoni: è necessario partecipare e comprendere il messaggio dell'interlocutore.
- Sentire è un processo sensoriale che permette di percepire suoni ambientali senza necessariamente comprenderli.
- Ascoltare implica una relazione attiva con chi parla, finalizzata a capire il messaggio e il suo scopo.
L'importanza dell'udito
Sentire, ascoltare, udire sono attività legate al senso dell'udito che tutti possiedono, salvo chi è affetto da una patologia del sistema uditivo.attraverso l'ascolto il bambino percepisce i suoni fin da prima della nascita, poi impara a riconoscerli, tanto che, anche prima di pronunciare le sue prime parole, possiede già un buon patrimonio lessicale ad è in grado di eseguire molte delle richieste che gli vengono fatte. Eppure capita di sentirsi dire:>, oppure:>.
Evidentemente essere dei buoni ascoltatori non è così facile.
Ascoltare o sentire?
Differenza tra sentire e ascoltare
La prima osservazione da fare è che si può sentire anche senza ascoltare, perché sentire e ascoltare sono due azioni diverse:
sentire è un'attività sensoriale che consente di percepire suoni, voci, rumori, anche senza identificarli con chiarezza (ad esempio i rumori di sottofondo che si sentono per strada o in corridoio durante l'intervallo e a cui non si presta attenzione, per cui non si sarebbe in grado di ripeterli con precisione);
ascoltare invece è un'attività di partecipazione, che si realizza mettendosi in relazione con chi sta parlando per capire il messaggio e il suo scopo.