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1.1 Software libero
Il è software che fornisce il permesso per chiunque di utilizzarlo, copiarlo e
software libero
distribuirlo, in forma originale, o anche dopo averlo modificato, sia gratuitamente, sia a pagamento.
Il software libero può essere tale solo se viene messo a disposizione assieme al codice sorgente, per
cui, a questo proposito, qualcuno ha detto: «se non è sorgente, non è software» (if it's not source, it's
not software).
È importante sottolineare che la «libertà» del software libero non sta tanto nel prezzo, che
eventualmente può anche essere richiesto per il servizio di chi ne distribuisce le copie, ma nella
possibilità di usarlo senza vincoli, di copiarlo come e quanto si vuole, di poterne distribuire le copie,
di poterlo modificare e di poterne distribuire anche le copie modificate.
In alcuni ambienti si preferisce utilizzare la definizione «Open Source» per fare riferimento al
software libero nei termini che sono stati descritti, per evitare ambiguità nella lingua inglese. Sotto
questo aspetto, nella lingua italiana, come in molte altre lingue, è più appropriato l'uso della
definizione «software libero».
Si distinguono quattro punti fondamentali, necessari perché il software possa essere considerato
«libero»:
Livello Descrizione
la libertà di eseguire il programma per qualunque scopo;
Skuola.net
By
libertà
0 la libertà di studiare come funziona il programma e di adattarlo alle proprie esigenze (in
libertà tal caso, deve essere disponibile il sorgente);
1
libertà la libertà di ridistribuire copie del programma;
2 la libertà di migliorare il programma e di distribuire tali miglioramenti (anche per questo
libertà è necessario disporre dei sorgenti).
3
Il software che non può essere commercializzato, pur soddisfacendo i punti elencati qui, viene
considerato «software semi-libero», come viene chiarito in seguito.
Vale la pena di elencare alcune definizioni riferite al software libero.
software di dominio pubblico
• Il software di dominio pubblico è software senza copyright. Di per sé, questo tipo di
software è libero, solo che, mancando chi può difenderlo, qualcuno può riuscire ad
accamparvi dei diritti; pertanto, alcune copie, o varianti di questo software possono non
essere più libere.
software protetto da copyleft
• La parola («permesso d'autore»), a cui a volte si associa il simbolo , è
copyleft
un'invenzione e vuole rappresentare il copyright di chi, mentre difende il proprio diritto di
autore, vuole difendere la libertà della sua opera, imponendo che questa e le sue derivazioni
restino libere. In pratica, una licenza appartenente alla categoria «copyleft» impedisce che
chi ridistribuisce il software (originale o modificato che sia) possa aggiungere delle
restrizioni ulteriori. Il classico esempio di licenza di questo tipo è la licenza pubblica GNU-
GPL.
software libero non protetto da copyleft
• Il software libero non è necessariamente di tipo copyleft e ciò accade quando la licenza non
vieta espressamente l'aggiunta di restrizioni da parte di chi lo ridistribuisce. Quando si
utilizza software di questo tipo, non è possibile generalizzare: occorre accertarsi dei termini
del contratto che riguarda la copia particolare della quale si è venuti in possesso.
software GPL
• La licenza GNU-GPL è l'esempio più importante di licenza che protegge il software libero
con il copyleft. Quando si parla di «software GPL» si intende fare riferimento a software
protetto con la licenza pubblica GNU-GPL.
1.2 Software non libero Skuola.net
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Il software non è libero tutte le volte che non sono soddisfatti tutti i requisiti necessari per poterlo
essere. È bene ricordare che il prezzo non è un fattore che limita la libertà, mentre altri dettagli sono
più importanti. Anche in questo caso, vale la pena di elencare alcune definizioni che in generale
riguardano software non libero.
software semi-libero
• Il software semi-libero è software che permette agli individui di usarlo, copiarlo, modificarlo
e distribuirlo, anche modificato, per qualunque scopo, escluso quello di trarne profitto. In
altri termini, si potrebbe dire che si tratta di software libero a cui è stata aggiunta la
limitazione per la quale questo non può essere usato e distribuito per trarne profitto. Questo
dettaglio è molto importante e non va trascurato.
software proprietario
• Il è quel software che non è né libero, né semi-libero. Di solito, per
software proprietario
«avere a che fare» con questo software è necessario ottenere un permesso speciale, che
spesso si limita a concedere l'uso su un elaboratore, o su un gruppo ben determinato.
software freeware
• Il termine non è abbinato a una definizione precisa, ma viene inteso generalmente
freeware
come software proprietario gratuito, del quale non viene reso pubblico il codice sorgente,
che può essere usato e copiato senza poterlo modificare. In questo senso, il prefisso «free»
serve solo a evidenziare la gratuità della cosa, ma non la libertà che invece richiede altri
requisiti.
software shareware
• Con il termine si fa riferimento a software proprietario che può essere
shareware
ridistribuito, ma per il quale viene richiesto espressamente il pagamento dopo un periodo di
prova.
1.3 Software commerciale
In base alle classificazioni viste in questo capitolo, il è tale solo in quanto
software commerciale
viene venduto per profitto. Lo sviluppo e la diffusione del software libero dipendono anche dalla
possibilità di venderne delle copie, originali o modificate, per trarne profitto. Pertanto, il software
che pur offrendo le quattro libertà fondamentali, non consente la commercializzazione per trarne
profitto, non viene considerato «libero» in modo completo. In questo senso, è importante evitare di
confondere il software proprietario con il software commerciale, perché non sono la stessa cosa.
Si osservi che può esistere anche del software non-libero, che non è nemmeno commerciale.
1.4 Annotazioni su alcune licenze tradizionali
Skuola.net
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Il documento Various licenses and comments about them elenca dettagliatamente le caratteristiche
di un numero molto elevato di licenze. Vale la pena, qui, di fare qualche annotazione su alcune
licenze che non sono nate dalla Free Software Foundation.
Tabella 1.4. Schema riassuntivo minimo per il confronto tra alcune licenze importanti, secondo le
informazioni pubblicate da Free Software Foundation nel documento Various Licenses and
Comments about Them Software
libero entro Compatibile Compatibile
i termini
Denominazione Sigla Copyleft con GNU- con software Annotazioni
minimi di GPL non libero
tale
definizione
GNU General GPL Sì Sì Sì No
Public License
GNU Lesser
General Public LGPL Sì Sì Sì Sì
License
X11 o MIT X11 Sì No Sì Sì La licenza BSD
originale fa esplicito
riferimento
all'università di
Berkeley, con
espresso divieto di
utilizzarne il nome
per scopi pubblicitari.
Anche se questo fatto
non crea alcun
problema alla
fruizione del
UCB BSD Sì No No Sì software, non è
conveniente utilizzare
questa licenza, a
meno di avere un
motivo valido in tal
senso. A ogni modo,
questa particolarità
non la rende una
licenza adatta a
situazioni generali e
crea problemi di
compatibilità con la
licenza GNU-GPL
Si tratta della licenza
UCB BSD UCB BSD senza la
Sì No Sì Sì
revised clausola che crea
problemi di
Skuola.net
By compatibilità con la
licenza GNU-GPL.
Esiste troppa
confusione attorno
alla sigla BSD, con la
BSD non quale vengono
Sì No Sì Sì
Berkeley definite diverse
licenze più o meno
simili a quella di
Berkeley.
La licenza Artistic
originale è, per
convinzione diffusa,
una licenza formulata
male, troppo vaga e
per questo inadatta a
garantire la libertà del
software. Sotto
questo aspetto, si
tratta di una licenza
Artistic License Artistic che non rientra
nell'ambito del
software libero.
Per porre rimedio alle
carenze della licenza
Artistic, ne esiste una
versione revisionata,
definibile come
Clarified Artistic
License.
Clarified Sì No
Artistic License
1.5 Dal software all'arte in generale
I concetti di «libertà» derivanti dal mondo del software, si trasferiscono anche ad altre forme di arte
sottoposta al diritto di autore, soprattutto quando queste forme di arte si esprimono in forma
elettronica. Tuttavia, il software si trova in un contesto particolare rispetto altre forme di
espressione artistica, sia perché è previsto in molti paesi il segreto industriale e il brevetto, sia
perché il software può sopravvivere all'evoluzione tecnologica solo se è possibile aggiornarlo nel
tempo. Pertanto, la difesa del software libero è più impegnativa rispetto al mantenimento della
libera disponibilità di altre forme di espressione artistica.
La questione è controversa, tuttavia è parere di chi scrive che espressioni artistiche come un
romanzo, un disegno, una canzone, possono considerarsi «libere» anche se non viene concessa la
modifica e in certi casi anche se non viene messo a disposizione ciò che rappresenta il «sorgente»
elettronico di tali lavori. Tanto per fare un esempio, la realizzazione di un libro «libero» secondo le
quattro libertà del software, non consentirebbe di inserire delle citazioni, che secondo le
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