Sintassi - Concetti generali

Origine del termine

La parola “sintassi” indica lo studio delle relazioni esistenti fra le varie unità linguistiche che compongono il discorso. Essa deriva dal greco : “sin” - che significa “insieme”, “unione”- e “taxis”, a sua volta dal verbo “tassein” = “mettere in ordine”. Pertanto, “sintassi” vuol dire “connessione ordinata”. Tutte le categorie (termine anch’esso di origine greca = classificazione) grammaticali di una frase (nome, aggettivo, pronome, aggettivo, preposizione, congiunzione, ecc.) acquistano un significato e un valore solo se viste all’interno di un rapporto sintattico e quindi proiettate in una relazione con le altre. Infatti, in un contesto grammaticale, l’analisi di ogni singola parola è di per se stessa astratto e diventa reale soltanto se viene inserita in une sintattica. Solo allora, essa arriva ad esprimere le sfumature del nostro pensiero e le nostre sensazioni. Si potrebbe anche dire che la grammatica considera l’aspetto statico e impersonale della lingua, mentre la sintassi coglie le condizioni individuali di ciascun parlante
Quando parliamo e quindi formuliamo un discorso, poco importa se è breve o lungo, mettiamo insieme più parole, secondo un certo ordine, mediante il quale stabiliamo una coesione interna in cui ogni termine viene articolato in funzione degli altri. Poiché quest’ordine unisce le parole fra di loro, determinandone i rapporti, esso ci permette di tradurre il nostro pensiero in forma chiara e precisa affinché i nostri interlocutori si possano capire.

Esemplificazione

Facciamo un esempio - Se prendiamo alcune parole singolarmente: io passione studiare con lingue molta le, non capiamo quello che si vuol dire perché le 7 parole si limitano a indicare cose diverse. Anche se facciamo l’analisi grammaticale tali parole conservano un carattere frammentario e aggiungiamo soltanto che “studiare” è un verbo, che “lingue” è un nome comune di cose, femminile plurale, ma niente di più. Se, invece, le mettiamo insieme, seguendo un certo ordine e tramite gli opportuni legamenti, otteniamo una frase precisa e quindi di senso compiuto: “Io studio con molta passione le lingue e quanto più si fa attenzione all’ordine e ai legamenti, tanto il pensiero che vogliamo esprimere è chiaro e sicuro.

Analisi grammaticale e analisi logica o sintattica

L’analisi che si fa per individuare la funzione che una parola ha all’interno del discorso si chiama analisi logica perché serve per capire la funzione logica che acquisisce un termine, quando non è più considerato in se stesso, come parola isolata, ma quando fa parte di una frase. Esempio:
se consideriamo a sé la parola studio, possiamo dire che si tratta di un nome comune di cosa maschile singolare astratto. In questo caso, stiamo facendo l’analisi grammaticale. Ma se scrivo Lo studio è indispensabile e dico che “lo studio” è soggetto, faccio un’analisi logica o sintattica e gli interlocutori capiscono che “Il libro” è il protagonista del mio pensiero ed è il soggetto a cui viene attribuita la qualità di essere indispensabile. Al posto delle categorie grammaticali come nome, verbo, articolo, aggettivo di varie tipologie, nell’analisi logica si parla di categorie sintattiche, cioè: soggetto, complementi oggetto, predicato verbale e dei vari complementi.