Falde sotterranee – Spiegazione

Le acque del sottosuolo

L'acqua piovana rappresenta la fonte principale, il "carburante" per i depositi di acqua nel sottosuolo.
Una volta arrivati allo strato superficiale del suo, volgarmente detto "terreno", le acque possono continuare il loro percorso di discesa verso il basso per gravità, e quindi prendono il nome di "acque di infiltrazione", oppure rimanere in superficie, e prendono quindi il nome di "acque capillari".
Queste rimangono "intrappolate" in questo strato finché non vengono assorbite come nutrienti dalle radici delle piante oppure non evaporano per azione dei raggi solari.

Vocabolario sulle caratteristiche del terreno
Prima di iniziare a parlare delle falde, è bene soffermarsi su un paio di termini utili in seguito per la comprensione di alcuni concetti.
Prima di tutto è necessario dare una definizione di "permeabilità" di un determinato materiale: si tratta di una sua proprietà per cui tale elemento può essere o meno attraversato da un certo volume d'acqua.

Inoltre, quest'aspetto viene calcolato in base all'intervallo di tempo che il volume d'acqua preso in considerazione riesce a riempire completamente quello del materiale in questione; ad esempio, la sabbia è un materiale dotato di elevata permeabilità, dato che l'acqua impiega relativamente poco tempo per "bagnarla" e quindi penetrare al suo interno.
Un altro termine a cui è bene prestare attenzione è quello di "acquifero" : si tratta di una zona permeabile del sottosuolo, che si lascia quindi attraversare dall'acqua, ma riesce a trattenerne una determinata quantità, come se fosse un vero e proprio "serbatoio".

Falda freatica

La falda freatica è una zona permeabile che funge da deposito d'acqua nel sottosuolo: si tratta quindi di un acquifero.
Inoltre, è bene sottolineare che con questo termine si indica esclusivamente la zona di deposito, mentre il vero e proprio "contenuto", cioè l'acqua racchiusa all'interno, prende il nome di "falda idrica".

Si tratta di una zona compresa tra uno strato permeabile (zona vadosa), situato al di sopra della falda, e uno impermeabile, che blocca il percorso dell'acqua e si trova al di sotto della falda; in più, lo strato più superficiale di tale zona è detto "superficie freatica". Il livello dell'acqua nella falda segue il corso delle precipitazioni, pertanto si innalza quando esse sono abbondanti mentre si abbassa quando esse scarseggiano.

Conoscere la posizione della falda, oltre alla profondità della stessa e alla permeabilità del materiale che costituisce la zona vadosa, è utile per capire la quantità d'acqua che si può estrarre da una certa falda, per poi essere convogliata all'acquedotto.
Per fare ciò, vengono utilizzati i pozzi, ossia sistemi di perforazione del terreno.

Falda artesiana (o imprigionata)

Anche in questo caso si tratta di un deposito d’acqua nel sottosuolo, che però a differenza di quella freatica si trova posto tra due strati di materiale impermeabile.
Per formarsi, è necessario che l’acqua piovana confluisca in tale acquifero laddove lo strato superiore di materiale impermeabile è interrotto, ovvero a monte.
Lo strato superficiale “ideale”, a causa di quello impermeabile, relativo alla massima altezza raggiunta dall’acqua viene detto “superficie piezometrica”, la cui linea parallela al terreno situata a quest’altezza è detta “livello piezometrico” (vedi schemi in allegato).

In questo caso, per estrarre l’acqua si possono scavare due tipi di pozzi:

- pozzi artesiani salienti, con l’imboccatura posta al di sopra del livello piezometrico, dai quali l’acqua non fuoriesce proprio perché l’acqua non raggiunge l’imboccatura del pozzo visto che la sua altezza massima si trova al livello piezometrico;

- pozzi artesiani zampillanti, con l’imboccatura posta al di sotto del livello piezometrico, con l’acqua che quindi fuoriesce zampillando.