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AFRICA MEDITERRANEA
L’Africa è il continente dove si ritiene sia sorta la specie umana. La sua millenaria
storia ha visto nascere una delle numerose splendide civiltà, sino a che nel XIX secolo
quasi tutto il territorio è stato occupato dalle grandi potenze europee. La
<<decolonizzazione>>, avvenuta dopo la seconda guerra mondiale, non ha aperto la
strada allo sviluppo di questo continente, che oggi vive una fase travagliata,
caratterizzata da contraddizioni e problemi.
Se dovessimo individuare alcune parole ed espressioni adatte per comprendere i
problemi dell’Africa ai nostri giorni una delle prime sarebbe sicuramente acqua, la cui
carenza rappresenta un limite enorme allo sviluppo. Altri termini possono essere
guerra civile, sottosviluppo, profughi; ma la presenza di questi aspetti non ci deve far
dimenticare che in Africa numerose sono le tracce di antiche civiltà e che da questo
continente ci giungono anche segnali positivi per tutta l’umanità, come quello
rappresentato dalla fine dell’apartheid in Sudafrica.
MORFOLOGIA
L'Africa mediterranea si affaccia a nord sul mare mediterraneo, a ovest sull'oceano
atlantico e a est sul Mar rosso. È una vasta regione geografica al cui interno si possono
distinguere tre ambienti fondamentali. Nella parte occidentale (comprendente
Marocco, Algeria e Tunisia) si eleva il sistema montuoso dell'atlante; la sezione
centrale (corrispondente alla Libia e a gran parte dell'Egitto) è caratterizzata dal
deserto libico; quella orientale è occupata dalla estesa e fertile oasi della valle del Nilo.
Nel sud di tutta la regione si estende l'immenso deserto del Sahara.
CLIMI
Sulle coste del Marocco, della Algeria e della Tunisia il clima è mediterraneo, con estati
calde o temperate e inverni miti. Più all'interno il clima è caratterizzato da notevoli
escursioni termiche sia diurno (tra il giorno e la notte) sia stagionali (tra l'estate e
l'inverno). Nel Sahara le escursioni sono fortissime.
AMBIENTI CLIMATICI
Il problema ambientale più grave è quello della desertificazione. Anno dopo anno le
dune del Sahara avanzano di parecchi metri inghiottendo parte dei terreni coltivabili.
In Tunisia, per fermare l'avanzata del deserto e proteggere le oasi sono stati creati
sistemi di terrazzamento. In Algeria e in altre zone sono stati piantati arbusti in grado
di formare una barriera contro le tempeste di sabbia. I paesi dell'Africa settentrionale,
e in particolare i grandi agglomerati urbani nei quali si concentrano le attività
industriali, sono inoltre interessati dall'inquinamento atmosferici. Oltre a soffrire di
carenze idriche, i centri urbani hanno spesso problemi di inquinamento delle acque per
infiltrazione di liquami di scarico negli acquedotti.
IDIOGRAFIA
Il Nilo è l’unico grande fiume; con i suoi 6.671 km è il più lungo dei fiumi africani e del
mondo intero. Nasce dalla regione dei grandi laghi, quindi si immette nel lago Vittoria
per scendere con grandiose cascate nella conca del Sudan. Da qui procede lentamente
verso nord, ricevendo le acque di due grandi affluenti: il Nilo Azzurro e l’Atbara.. Dopo
essere confluito nel lago Nasser, il Nilo scorre tranquillo fino a sfociare con un ampio
delta nel mar Mediterraneo.
OROGRAFIA
COSTE 1
Basse e sabbiose sull'Atlantico, le coste si fanno alte e rocciose sul litorale
mediterraneo e, a con andamento piuttosto rettilineo fino in Tunisia. Qui divengono
frastagliate e si orlano di lagune.
RILIEVI
Nella parte occidentale dell'Africa mediterranea si sviluppa il sistema dell'Atlante, il
solo nel continente ad avere caratteristiche simili a quelle delle grandi catene
eurasiatiche (aspetto aspro, ridotta estensione), essendosi sollevato nella stessa
epoca.
DESERTO
Gran parte del territorio della Algeria, della Libia e dell'Egitto è costituita dal deserto
del Sahara che occupa anche tutto il sud del Marocco e sfiora la Tunisia meridionale. Il
deserto è ricco di acque sotterranee che affiorano nelle oasi rendendo possibile
l'insediamento e l'agricoltura.
POPOLAZIONE
L'Africa mediterranea è popolata per la maggioranza da arabi (o popolazioni
arabizzate), ma rimangono numerosi, soprattutto in Marocco e Algeria, i berberi civiltà
originarie. Essi hanno conservato nel tempo la propria lingua e la propria identità, pur
assumendo la religione islamica. Lungo la valle del Nilo la maggioranza della
popolazione è araba. La religione prevalente è quella musulmana (sunnita). In Egitto
sono oltre tre milioni i cristiani copti, convertiti al cristianesimo nei primi secoli d.C. La
popolazione dell'Africa settentrionale è ripartita in modo abbastanza equilibrato tra
villaggi e città. Pochi decenni or sono nel deserto del Sahara vivevano ancora diverse
popolazioni nomadi, come i Tuareg, ma oggi sono quasi interamente sedentarizzate. I
centri urbani più importanti e numerosi sono: Casablanca, in Marocco; Algeri, in
Algeria; Tripoli, in Libia; Alessandria e il Cairo in Egitto. Quest'ultima è la principale
città dell'Africa e del mondo arabo. La popolazione dell'Africa araba tende ad
aumentare rapidamente e questo porta ad una rapida crescita urbana, favorite anche
dall'immigrazione dalle campagne: sono pertanto presenti in questa regione tutti
problemi tipici delle grandi città del terza mondo, con situazioni molto gravi nei centri
più popolosi, in particolare il Cairo. La forte crescita demografica è all'origine
dell'emigrazione, che dalla Tunisia e dal Marocco raggiunge l'Italia e altri paesi
europei, rafforzando i timori, in seno all’Unione Europea, di un’immigrazione
incontrollata.
STORIA
La regione fin dall’antichità fu invasa e occupata da popolazioni provenienti dal vicino
Oriente e dall’Europa: fenici, romani, barbari, arabi ed europei si susseguirono dal X
secolo a.C. nella conquista delle importanti vie dei commerci che collegavano l’Africa
settentrionale. Gli avamposti commerciali creati dai fenici lungo la dorsale
settentrionale cedettero presto il posto alla potenza di Cartagine che, da importante
mercato di scambi, si sviluppò sino a divenire il centro di un grande impero esteso
lungo l’intera costa settentrionale africana. La vittoria di Roma nel 146 a.C. sancì la
scomparsa di Cartagine e il dominio romano in quella che divenne la provincia romana
d’Africa con capitale Utica. Inoltre particolare attenzione merita l’Egitto, culla della più
longeva civiltà umana, durata quasi 3000 anni, la civiltà Egizia. La grande civiltà dei
Faraoni venne definitivamente conquistata dopo la battaglia di Azio (31 a.C.), che vide
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vincitore Ottaviano Augusto, venendo così inglobata nel sistema dell’impero Romano.
Il declino dell’impero trascinò con sé anche le fiorenti città sorte nella regione, che finì
sottomessa ai vandali e ai bizantini prima dell’arrivo degli arabi. Il XIX secolo segnò
l’inizio dell’espansione coloniale, che divenne oggetto delle ambizioni di diverse
potenze europee, prima tra tutte la Francia che, dopo aver occupato l’Algeria nel 1830,
stabilì un protettorato sulla Tunisia e infine sul Marocco, in condivisione con la Spagna.
In Libia la lunga contesa tra Italia e Turchia venne risolta alla fine della prima guerra
mondiale a vantaggio dell’Italia. Il processo di decolonizzazione avviato al termine
della seconda guerra mondiale portò all’indipendenza dei cinque stati del Maghreb tra
il 1951 (Libia) e il 1962 (Algeria).
POLITICA
Gli stati dell'Africa mediterranea sono stati tra i primi dell'Africa a recuperare la loro
indipendenza: la Tunisia scelse la strada filoccidentale, il Marocco la seguì, restando
maggiormente ancorato alla tradizione, l’Algeria optò per la via socialista, mentre la
Libia, dopo un avvio monarchico, proclamò l’instaurazione della repubblica araba
popolare e socialista; l’Egitto divenne uno degli stati islamici più democratici.
ECONOMIA
In diversi paesi dell'Africa bianca l'agricoltura e l'allevamento sono tuttora attivi
praticate da una percentuale consistente della popolazione anche se le rese sono di
solito basse, in quanto il terreno è povero e la disponibilità di acqua ridotta, ad
eccezione della valle del Nilo e di poche altre aree. Si tratta in prevalenza di
agricoltura e allevamento di sussistenza, ma è anche praticata l'agricoltura intensiva
che ha reso più alta la produzione destinata all'esportazione: tre sono i prodotti
esportati: agrumi in generale la frutta (Algeria, Marocco), il cotone (Egitto ) e gli
ortaggi. La risorsa principale è però costituito dai grandi giacimenti di petrolio presenti
soprattutto in Libia e in Algeria, ma anche in Egitto e in Tunisia: il petrolio costituisce il
principale prodotto d'esportazione della regione, insieme ai fosfati (Marocco e Tunisia).
Gli introiti forniti dal petrolio hanno permesso uno sviluppo economico generale, la
realizzazione di opere pubbliche e la creazione di alcune industrie. Nonostante questo
il settore secondario riveste ancora un ruolo poco importante nell'economia di questi
stati, anche se nei grandi centri urbani sono nate diverse industrie che producono
soprattutto per il mercato locale. Il turismo è quasi inesistente, in Algeria e Libia, ma è
una rilevante fonte di reddito per Tunisia, Egitto e Marocco, che traggono vantaggio
dalla vicinanza con l’Europa, dal clima mite, dalle vaste spiagge e dai paesaggi
suggestivi.
QUALITÀ DELLA VITA
Negli stati dell'Africa bianca benché la situazione sia globalmente più favorevole
rispetto ai paesi dell'Africa nera lo sviluppo umano è spesso insufficiente: il livello di
istruzione è basso, con bassi tassi di alfabetizzazione tra gli adulti; la speranza di vita
inferiore è ai 65 anni; le differenze tra uomini e donne sono molto forti. La mancanza
di posti di lavoro provoca una forte migrazione verso paesi più ricchi. A questi fattori
sociali si aggiungono i problemi politici: la mancanza di reale democrazia in tutti questi
paesi e soprattutto in Algeria la pressione dei gruppi integralisti islamici. 3