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Kierkegaard, Søren - Vita e pensiero essenziali Pag. 1
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Stadi dell’esistenza

Singolarità

-Esistenza Possibilità

Scelta

L’uomo si forma attraverso le scelte.rapporto tra Personalità e Scelte : sono le

scelte a formare la personalità.

Stadinon momenti, ma delle scelte alternative dell’esistenza umana [Aut-Aut]

I. Stadio estetico

II. Stadio etico

III. Stadio ‘religioso’

IPer Kierkegaard l’esteta è colui che ‘sceglie di non scegliere’ {vd. Dorian Grey}

fuga dai legami [noia] e dalla ripetizioneogni attimo deve essere diverso

[Kierkegaard propone: Don Giovanni(ispirato a Giacomo Casanova) di Mozart,

Faust di Goethe (inquietudine), l’ebreo errante]gli istanti non riescono a

raccogliersi in un centro, non hanno alcuna unità. Egli parte per evitare la noia,

finisce per non gustare più nulla e si annoia. Noiadisperazione [le non scelte

dell’esteta non hanno determinato una personalità vera e propria]l’esteta che

non vuole dipendere da niente e nessuno finisce per dipendere dalle circostanze.

Disperazionenon solo vicolo cieco, ma anche via d’uscita. L’uomo estetico vince

nell’istante.

IIsceltaentrata nella realtàlegame con qualcosa (lavoro) o qualcuno

(matrimonio). Uomo eticomarito (l’assessore Guglielmo) con felice lavoro e

matrimonio [trova gioia nei suoi legami ed in ciò che fa], si sottopone ad una

‘legge’ e ne trae un’umana gioia. L’uomo etico non si annoia, non c’è ripetizione,

la sua vita è caratterizzata dalla ripresa: fare materialmente le stesse cose, ma

iniziare ogni volta come se fosse una realtà nuova. Egli è inquieto perché sa che i

suoi beni sono finiti, ha la sensazione che esista qualcosa di superiore, perciò si

pente perché i beni su cui si basa la propria vita hanno dei limiti, e si accorge che

c’è qualcos’altro all’esternola sua vita non dipende solo dai suoi beni finiti.

L’uomo etico vince nel tempo.

IIINON riguarda una particolare condizione di vita (sacerdote, pastore,

monaco…), essa è una situazione di fondo dell’animo umano. La scelta ‘religiosa’

è un rapporto assoluto tra l’uomo (singolo) e Dio (assoluto trascendente)

adesione totale e senza condizioni. Esempio [di Kierkegaard]: Abramo. L’uomo

religioso vince nell’eternità.

In fondo all’animo umano [nel I e nel II stadio] possono esserci due condizioni:

angoscia {Il concetto dell’angoscia} e disperazione {La malattia mortale}. Esse

non sono sentimenti, ma condizioni esistenziali. {esistenzialismo (Sartre,

camus, Abbagnano, Pareyson)}

Categorie: scelta – possibilità.

Angoscia: uomorealtà esterna (mondo) [essa nasce da qualcosa

d’indeterminato, di cui non possa dire chiaramente cosa sia]nasce dalla

categoria di possibilità presente nella realtà [infinite possibilità negativeprofonda

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