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Hegel
(1770-1831)
Filosofo di Stoccarda, compì studi di filosofia e teologia, studiò all’università di Tubinga. Amico di Schelling, dimostra grande entusiasmo per la rivoluzione francese e i suoi ideali(libertà e uguaglianza), che lo influenzano molto. Fece poi il precettore, in Svizzera, in Germania. Successivamente insegnerà per anni a Jena, Norimberga, e dal 1818 a Berlino. Li inizierà il suo successo(la sua divenne la filosofia dominante per lungo tempo). Muore nel 1831.
Le suo opere più importanti sono:
- “Fenomenologia dello Spirito ” 1806
- “Enciclopedia delle scienze filosofiche in compendio”
- “Lineamenti di filosofia del diritto” 1821
In cui è contenuto un noto aforisma Hegeliano che ben riassume il senso dell’hegelismo:
“ Ciò che è razionale è reale, ciò che è reale è razionale”
Il pensiero hegeliano può essere visto come un vero e proprio sistema compiuto.
Questo sistema segue un modello di sviluppo unitario ved pdf con schema
Indice:
I capisaldi del sistema hegeliano
1. Identità finito-infinito (risoluzione del finito nell’infinito)
2. Identità razionale- reale ~ il secondo discende necessariamente dal primo~
La funzione della filosofia
Ruoli e significati della Dialettica
Critiche alle filosofie precedenti:
-Illuministi
-Schelling
-Fichte
-Kant
-Romantici
3- la dialettica ha un significato globalmente ottimistico, poiché essa ha il compito di unificare il molteplice, conciliare le opposizioni,
pacificare i conflitti. il negativo, x H., sussiste solo come un momento del farsi positivo.
4- la dialettica hegeliana è a sintesi finale chiusa: x H., nonostante sia vero che ogni sintesi diviene a sua volta tesi di un’altra antitesi,
se la dialettica fosse un processo aperto si avrebbe il trionfo della “cattiva infinità”, perché questo processo, spostando
indefinitamente la meta da raggiungere, toglierebbe allo spirito il pieno possesso di se medesimo. Perciò H. opta per una dialettica
a sintesi finale chiusa, cioè per una dialettica che ha un ben preciso punto d’arrivo.
Critiche alle filosofie precedenti
Illuministi
Schelling
Fichte
Kant
Romantici
Illuministi
Hegel rifiuta il modo tipicamente illuministico di rapportarsi al mondo(sul piano filosofico). Nonostante sia stato influenzato da eventi della
rivoluzione francese, egli avanza critiche piuttosto severe nei confronti della filosofia illuminista:
_ critica la ragione degli illuministi da H. definita come una ragione che pretende di ergersi a giudice della storia, “intelletto astratto”
(la metafora della luce sottolinea anche l’autonomia della ragione oltre alla sua importanza.)
Implica che il reale non è razionale, ma per H., invece, ciò che è, è ciò che razionalmente deve essere.
La filosofia illuminista perde di vista l’oggettivo corso del mondo -pretendono di costituire un tribunale con cui
giudicare la storia attraverso la ragione-
Questo intelletto astratto, , pretende di dire come dovrebbero essere e non sono,
giudicando la realtà e la storia
ma x H. ciò che è, è ciò che razionalmente deve essere .
_ critica la loro manifesta esigenza di difendere gli interessi particolaristici perdono di vista il corso universale del mondo
(una razionalità che si esplica, prende corpo nella storia)
Che sono solo esperienza particolare dell’universale
Schelling
Nella prefazione all’opera “fenomenologia dello spirito” H. definisce l’assoluto schellinghiano come
“la notte in cui tutte le vacche sono nere”
Sch. È accusato di aver costruito un assoluto in modo a-dialettico, come sostanza statica.
= non è in grado di spiegare né un aspetto ne l’altro dell’assolutonatura e spirito unità indifferenziata
invece l’assoluto si deve costruire in modo dialettico . Definendo l’assoluto come unità indifferenziata, secondo H., Schelling non è riuscito a spiegare la
H. critica il modo di Sch. di concepire l’assoluto in modo a-dialettico
molteplicità e la differenziazione delle cose. Nella prefazione di “fenomenologia dello spirito”, H. definirà l’assoluto di Schelling come un “abisso vuoto”, nel quale si
perdono tutte le determinazioni concrete della realtà “notte in cui tutte le vacche sono nere”
Fichte
Il soggettivismo di Fichte non riesce ad assimilare in modo adeguato l’oggetto, che quindi rimane, secondo H., solo come un dato esterno
all’Io rischio di ricadere in un nuovo dualismo di tipo kantiano.
L’infinito risulta semplicemente come meta ideale dell’Io finito.
Secondo H. ponendo questo infinito come ideale, come meta ideale all’Io finito, questo Io finito verrà proiettato in un progresso
all’infinito, che non troverà mai il suo termine, perché, affermate le cose in questi termini, il finito non viene mai superato, risorge
continuamente si esprime semplicemente l’esigenza di superare il finito, esigenza solo astratta che non si traduce mai nel concreto
la filosofia fichtiana, per H., è una filosofia incapace di raggiungere la coincidenza infinito-finito, essere- dover ‘essere.
Kant
Il rifiuto di H. della maniera illuministica di rappresentarsi al mondo comporta anche una tenace opposizione a Kant. Perché?
Perché aveva voluto costruire una filosofia del finito (e parte integrante della filosofia kantiana sono i dualismi che poi H. criticherà)
Anche in campo morale la volontà che non coincide con la ragione è proiettata in un processo infinito che non raggiungerà mai la
sua meta (la santità) anche in campo morale si coglie il dualismo
secondo H. nella filosofia Kantiana, l’essere non si adegua mai al dover essere
necessaria
Adeguazione, invece, per H.
Romantici
Hegel è particolarmente critico verso le posizioni del circolo romantico, di cui comunque subì l’influenza.
Dissenso nei confronti dei romantici:
H. contesta il primato che i romantici riconoscono al sentimento, all’arte, alla fede, per raggiungere l’assoluto.
ma H. pensa che solo la filosofia può ambire all’assoluto, ma nella
privilegiano vie immediate di accesso all’assoluto. . forma dei concetti della filosofia
H. contesta gli atteggiamenti individualistici dei romantici H. è convinto che invece l’intellettuale non debba ripiegarsi
.
narcisisticamente sul proprio Io(chiudersi in sé, nella propria “torre del sapere”)
Perdendo di vista “l’oggettivo” corso del mondo.
l’individuo, il filosofo, deve tenere sempre di vista l’oggettivo corso del
mondo e integrarsi nelle questioni socio-politiche del suo tempo prendendone
parte attiva.
Hegel, pur non rientrando nella scuola romantica in senso stretto, partecipa e risente del clima culturale romantico, del quale condivide alcuni aspetti:
Tema dell’infinito anche se ritiene che non si possa raggiungere attraverso vie immediate, ma solo attraverso la via mediata della
filosofia e dei concetti.
Concetto di creatività dello spirito
Schema provvidenziale della storia
Aspetto incosciente della natura
“Enciclopedia delle scienze filosofiche in compendio”
Presupposti: l’assoluto hegeliano non è sostanza astratta ma soggetto spirituale in divenire.
il reale non è qualcosa di immutabile e già dato, ma è un processo di autoproduzione che in ogni istante coincide con se stesso e che solo
alla fine giungerà, con l’uomo e le sue attività più alte(arte, religione, filosofia), alla piena consapevolezza, coscienza di sé.
Per H. l’assoluto non è statico ma dinamico.
è IDEA= identità di essere e dover essere, di reale e razionale Filosofia dello
farsi dinamico dell’assoluto
Il passa attraverso 3 grandi momenti dell’IDEA: spirito
idea che ritorna in sè
(sintesi)
Sviluppo/andamento
triadico e circolare
Filosofia della idea in sè e per Logica
dell’assoluto
natura idea fuori di sè sè
(antitesi) (tesi)
Idea in sé e per sé = , è l’idea considerata in se stessa, cioè a prescindere dalla sua concreta realizzazione nelle
(o “idea pura”)
realtà spazio-temporali del mondo.
natura e spirito
Che sono
È in se stessa ,
né natura né spirito
questa sarebbe l’ossatura logico-razionale della realtà studiata dalla logica, settore del sapere filosofico che studia, appunto, l’idea in sé e per sé.
Idea fuori di sé = l’alienazione, l’estrinsecazione dell’idea nelle realtà spazio-temporali del mondo.
È l’idea nel suo essere altro da sé. natura
Natura
Idea che ritorna in sé = è l’idea che, ritorna in sé come SPIRITO, nell’uomo.
,
dopo essersi fatta natura, dopo essersi alienata nella natura
Spirito
L’andamento triadico e circolare è possibile perché avviene secondo i tre momenti della dialettica hegeliana.
MOMENTI IDEALI
Tra questi tre momenti non c’è un ordine cronologico, ma sono .
ciò che concretamente esiste nella realtà è lo SPIRITO(sintesi), il quale ha come sua coeterna condizione la NATURA(antitesi) e
come suo presupposto l’IDEA PURA(tesi), , l’ossatura logico-razionale della realtà.
-il programma logico rappresentato dall’idea pura-
Legge logica spiega lo sviluppo del reale
la dialettica, costituita dai tre momenti, è
Legge ontologica ci permette di comprendere questo reale
Da questo andamento circolare e triadico derivano le 3 grandi sezioni del sapere filosofico:
- la scienza dell’idea in sé e per sé = LOGICA
- la scienza dell’idea fuori di sé= FILOSOFIA della NATURA
- la scienza dell’idea che ritorna in sé= FILOSOFIA dello SPIRITO
essere meccanica
filosofia
logica essenza fisica
natura
della
concetto fisica organica
antropologia
fenomenologia
soggettivo psicologia
diritto
filosofia dello oggettivo moralità
spirito eticità
arte
assoluto religione
filosofia
Logica
Scienza filosofica che studia l’Idea in sé e per sé, a prescindere dalla sua idealizzazione nella natura e nello spirito studia l’ossatura
logico-razionale del mondo.
Siccome per H. vale l’identità essere e dover essere, ragione e realtà, egli fa valere l’esigenza di un pensiero che non sia
astrattamente separato dalle cose, ma che si identifichi con l’essenza stessa del reale.
Risulta evidente come la logica(=lo studio del pensiero) e la metafisica(=lo studio dell’essere) siano per H. la stessa cosa, coincidano.
Nella LOGICA hegeliana, infatti, confluisce non solo gran parte della tradizione logica greca e moderna, ma anche gran parte del pensiero metafisico e teologico
dell’Occidente.
Non a caso H., pur contestando gli aspetti dogmatici e rigidi della metafisica, ha un alto concetto di essa, le da particolare importanza e rilievo,
tanto da arrivare a sostenere, anti-kantianamente che <<un popolo senza metafisica è come un templio senza altare>>.
In concreto, la LOGICA hegeliana -che si suddivide in logica dell’essere, dell’essenza e del concetto- procede mostrando come,
partendo dai concetti più poveri ed astratti(essere, nulla, divenire) si giunga ai concetti più ricchi e completi,
il cui vertice è l’IDEA, il “concetto di tutti i concetti”. ’essere
Il punto di partenza della logica è il concetto più vuoto e astratto, quello dell , essere assolutamente indeterminato, privo di
qualsiasi contenuto.
In questa astrazione, l’essere è identico al nulla. Il concetto che esprime bene questa identità è il divenire.
essere determinato
L’essere e il nulla, come pura astrazione, sono l’opposto dell’ .
Determinato in virtù di tre aspetti
Tutte queste categorie Qualità che lo specifica e lo rende finito
considerano l’essere nel suo Quantità
isolamento, all’infuori di qualsiasi Misura
relazione che determina la quantità della qualità
-identico a se stesso
essenza
Dall’essere si passa all’ quando l’essere, riflettendo su di sé scopre le proprie relazioni; si riconosce cioè : - diverso dagli altri
esseri
Scopre la propria ragion sufficiente
In virtù della quale l’essere
essenza
diventa
esistenza
Dall’essenza si passa all’ quando riconoscendosi identica e diversa dalle altre, l’essenza scopre la propria ragion d’essere,
in virtù della quale diventa esistenza. fenomeno
L’essenza si manifesta nell’esistenza attraverso il , che, secondo H., non è illusione, parvenza, ma vera e propria
manifestazione dell’essenza. realtà in atto
In definitiva ciò che esiste è la , unità di essenza ed esistenza, interno ed esterno.
L’essere, perciò, da pura astrazione diventa essenza fenomeno realtà in atto l’essere diventa concetto, perché determinato e
arricchito dalla riflessione su di sé. concetto della ragione, che si identifica
Il concetto non è più il concetto dell’intelletto ma
(diverso dalla realtà e opposto ad essa)
con la realtà.(identità realtà-ragione)
Il concetto è soggettivo , puramente formale
Prima
oggettivo= che si manifesta negli aspetti fondamentali della natura
Poi IDEA = unità profonda di soggettivo e oggettivo; l’ultima categoria della logica;
Infine = è la totalità della realtà nella ricchezza delle sue determinazioni e relazioni interiori.
Filosofia della natura
idea fuori di sé
Scienza filosofica che studia l’ .
Considera lo spazio, il tempo, la materia, il movimento della materia, le proprietà(elettriche, magnetiche, chimiche)della materia, gli
elementi della materia; passa dal mondo inorganico al mondo organico.
Considera l’ordine naturale, vegetale, geologico fino ad arrivare all’organismo animale.