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Wittgenstein, Circolo di Vienna, Popper e Khun Pag. 1
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Sintesi

Wittgenstein e il Circolo di Vienna


Vita:
Viennese, genio della logica studia a Cambridge logica e matematica pura, nel 1914 si arruola nell’esercito austriaco per combattere durante la prima guerra mondiale e per capire che tipo di uomo egli fosse. Capisce che soltanto la morte dà alla vita il suo significato e soltanto davanti ad essa l’uomo è in grado di essere sincero con se stesso. In guerra viene rapito dagli italiani e poi liberato. Nel 1922 scrive il “Tractatus” e, dopo aver portato avanti nuove ricerche sul linguaggio pubblica “Ricerche filosofiche”.
La teoria del linguaggio:
Il suo pensiero si divide in due fasi distinte che hanno avuto una vasta influenza nel pensiero del 900. Soprattutto nel primo trattato cerca di chiarire il rapporto che esiste tra mondo e linguaggio.
Wittgenstein utilizza 7 asserzioni principali:
- Ilmondoètuttociòcheaccade:perciòèqualcosadidinamicoefattodirelazioni;
- Ciò che accade, il fatto, è il sussistere di stati di cose: i fatti sono aggregati di cose che compongono
una situazione e possono essere o atomici (risultato dell’azione degli oggetti) o molecolari (composti da
fatti atomici in relazione);
- L'immagine logica dei fatti è il pensiero: esiste tra il nostro pensiero e le cose una relazione chiamata
isomorfismo o forma logica (il nostro pensiero deve replicare la forma logica della realtà);
- Ilpensieroèlaproposizionemunitadisenso:essopuòessereriferitoadunostatodicoseequindiha
senso se lo possono essere tutte le proposizioni che lo compongono;
- La proposizione è una funzione di verità delle proposizioni elementari: il linguaggio da utilizzare è
quello descrittivo in cui e, o, se.. allora servono ad unire le preposizioni elementari;
- Su ciò di cui non si è in grado di parlare, si deve tacere: ci sono delle cose di cui non si può parlare e quindi possiamo dire che ci sono delle situazioni nella vita dell’uomo che non rientrano nelle possibilità del
linguaggio descrittivo.Linguaggio scientifico e linguaggio filosofico:
Soltanto le proposizioni delle scienze naturali sono quindi sensate perché composte da proposizioni che rispettano la relazione con i fatti ed esse sono quindi verificabili. Questo non accade per le proposizioni filosofiche che non rappresentano stati di cose . Wittgenstein definisce perciò il mistico ciò l’indicibile, l’ineffabile, l’inesprimibile che è composto da tutte quelle proposizioni che trascendono l’orizzonte delimitato dalla scienza, ritenute comunque questioni fondamentali.
La ridefinizione del ruolo della filosofia:
La filosofia è un’attività volta a chiarire le proposizioni e a distinguere ciò che può essere detto da ciò che è indicibile, assume una funzione terapeutica di curare i mali che metafisica che ha prodotto nei secoli.
Il neopositivismo o positivismo logico:
I filosofi appartenenti al circolo di Vienna si differenziavano dai positivisti per una maggiore considerazione critica della scienza e una particolare attenzione ai suoi aspetti logico-linguistici. Dopo aver letto il testo di Wittgenstein pensano che la filosofia abbia un’attività terapeutica, cioè di chiarire il senso degli enunciati.
Gli enunciati dotati di senso:
I soli enunciati dotati di senso sono quelli descrittivi della scienza, della logica e della matematica. Possono esistere:
- Proposizioni analitiche: contiene in se stessa la propria verità (tutti i mariti sono sposati), sono le
proposizioni della matematica e della logica, sono tautologiche e banali perché non insegnano nulla di
nuovo;
- Proposizionisintetiche:èottenutaaposteriori,cioèmettendoinsiemelenostreosservazioni(tuttiicorvi
sono neri), sono le proposizioni della scienza, sono informative perché permettono di acquisire nuove informazioni.
Il principio di verificabilità:
Le proposizioni sintetiche o scientifiche per essere verificate devono essere sottoposte al test di verificabilità, se è possibile descrivere le procedure che permetterebbero, almeno in linea di principio, di verificarle empiricamente allora sarebbero dotate di senso. Il principio di verificazione non deve però essere attuato ma riguarda soltanto la possibilità che esso venga applicato. Il compito della filosofia è quindi quello di stabilire quali enunciati sono dotati di significato e quali non lo sono.
Le Ricerche filosofiche:
Wittgenstein si rende conto che il suo programma di ricerca non è soddisfacente e deve essere abbandonato, le opere della maturità sono infatti una dura requisitoria contro la propria precedente
posizione. Pensa infatti che il linguaggio vive nella pluralità degli usi dei parlanti e nelle molteplici funzioni che essi attribuiscono a seconda dei contesti comunicativi.
I giochi linguistici:
Il significato di una parola dipende quindi dal suo utilizzo nel linguaggio e dal contesto linguistico in cui è impiegata, infatti una medesima parola può essere utilizzata in modi e con finalità differenti. Il linguaggio è un insieme di giochi linguistici le cui regole variano in base al contesto. Ci sono quindi innumerevoli tipi di preposizioni.
Il nuovo criterio di significanza:
Il significato di un enunciato non dipende più dal modo in cui è verificato ma dal modo in cui è usato in un determinato contesto.

Popper


Un pensatore aperto e democratico:
È considerato l’oppositore ufficiale dell’epistemologia neopositivistica del Circolo di Vienna e uno dei rappresentanti principali del pensiero liberale.
I problemi:
I problemi sono sempre all’origine dell’indagine, gli uomini hanno una lunga tradizione alle spalle: di nozioni, esperienze, modi di pensare, visioni del mondo e non possono quindi analizzare la realtà in modo neutro ma sempre con pregiudizi. Lo scienziato è perciò un uomo del suo tempo e la scienza è determinata anche dai quadri mentali e storici che lo scienziato vive. Essi ci fanno inciampare e mettono in discussione le nostre certezze.
Le congetture:
Per risolvere i problemi abbiamo bisogno di ipotesi o congetture, dobbiamo essere creativi, dare spazio all’intuizione e all’immaginazione. È però necessario che queste ipotesi, che possono giungere da molti e svariati stimoli, siano tali da poter essere smentite o falsificate. È necessario infatti che le conseguenze logicamente deducibili (scientifiche) siano passibili di controllo fattuale, che siano confutabili grazie a fatti nuovi che, contraddicendola smentiscano l’ipotesi stessa.
Le confutazioni:
Una teoria che riceve soltanto conferme viene detta corroborata e non la sua verificabilità ma la sua falsificabilità (possibilità di essere confutata) rende vantaggiosa un’ipotesi per la scienza. Soltanto le congetture precise, dettagliate e falsificabili possono essere considerate scientifiche.
La critica alla psicoanalisi e al marxismo:
Le teorie vaghe e che pretendono di voler spiegare tutto vengono escluse da Popper perché sono troppo generiche e tali da non poter essere contraddette, tra queste ci sono la psicoanalisi e la dottrina marxista. La scienza invece progredisce grazie agli sbagli.
Il problema dell’induzione:
Nella vita quotidiana siamo influenzati dalla fiducia nell’induzione, ma ciò non deve essere fatto nella scienza. Essa non procede dall’osservazione alla teoria ma dipende dall’intelligenza creativa del ricercatore e dalla sua capacità di elaborare ipotesi.
Il razionalismo critico:
Popper ritiene che la ricerca sia inesauribile e che la verità non possa mai essere conseguita in modo definitivo e distingue così la verità dalla certezza. Questa posizione è definita “razionalismo critico”, evita così il relativismo (nega l’esistenza di un criterio di verità oggettivo su cui fondare la nostra conoscenza) e lo strumentalismo (che considera la scienza come regole di azione utili ai fini della nostra possibilità di disporre del mondo). Le nostre ipotesi congetturali si avvicinano sempre più alla verità, ma non la raggiungono mai.
L’idea di società aperta:
Popper elabora un’idea di società basata sul dialogo, capace di ammettere gli errori commessi e di darsi regole per evitare posizioni autoritarie. Distingue due tipi di società:
- Societàchiuse:organizzatasecondonormerigideeincuil’individuoècostrettoasottomettersiadottrine
considerate indiscutibili;
- Societàaperte:caratterizzatadall’atteggiamentorazionaledellaliberadiscussionecritica.
È necessario esercitare una serrata vigilanza nei confronti delle istituzioni democratiche che risultano essere le migliori perché comportano regole di moderazione dei poteri e procedure di controllo dei governanti con la possibilità di confermarli o allontanarli senza ricorrere alla violenza.
La concezione procedurale della democrazia:
La democrazia rappresenta una procedura per garantire il funzionamento del sistema di rappresentanza politica ma non può assicurare la felicità del cittadino, si limita a tracciare il contesto normativo entro cui può essere esercitata la libera attività degli individui.
La società aperta e i suoi principi fondamentali:
Diventa sempre più importante il confronto tra persone appartenenti a culture diverse nelle società multietniche e multirazziali: è necessario essere disponibili ad apprendere dall’interlocutore e comporta il sincero desiderio di comprendere ciò che egli vuol dire.
La polemica verso la televisione:
La televisione agisce in maniera inconscia sugli spettatori e condiziona il loro modo di pensare inducendo un atteggiamento conformistico e consumistico, è quindi un pericoloso strumento di potere e di controllo che può portare le persone più semplici a distrarsi dai problemi concreti. È infatti necessario secondo Popper istituire una patente della televisione cioè una formazione specifica per chi lavora nelle emittenti televisive.
Le nuove vie dell’epistemologia dopo Popper:
Vengono introdotti nuovi importanti elementi nella nuova epistemologia: - Attenzionesullastoriadellascienza;
- Messiinluceicondizionamentisociali,politicieideali;
- Vienenegatounpresuntometodo;
- Esclusionedallascienzadell’ideadiraggiungerelaverità.

Kuhn


Il cammino non lineare della scienza:
Kuhn si è reso conto che il cammino della scienza procede per rivoluzioni: si alterna di periodi normali e di fasi rivoluzionarie in cui il vecchio paradigma viene stravolto dall’introduzione di nuove teorie e abbandonato.
I paradigmi scientifici:
Scienza normale: ricerca basata su uno o più risultati raggiunti dalla scienza del passato a cui la comunità scientifica riconosce validità
Paradigma: modello concettuale su cui opera la scienza normale (teorie, regole, procedure, linguaggio specifico, modellistica,..)
Lo scopo della scienza normale non sta nella scoperta di novità ma nella gestione delle conoscenze acquisite, ampliando il paradigma.
Le rivoluzioni scientifiche:
Anomalie: una comunità scientifica non riesce a trovare adeguate risposte ad un rompicapo perché non è possibile risolverlo all’interno del modello concettuale consolidato. È qui che o il paradigma si amplia e riesce a risolvere l’anomalia o si verifica una rivoluzione scientifica cioè un riorientamento complessivo del quadro teorico. Il paradigma iniziale entra in competizione con il nuovo, finche uno dei due non vince (quello nuovo).
Rivoluzioni scientifiche e politiche:
Le rivoluzioni scientifiche e quelle politiche nascono dal cattivo funzionamento del paradigma che può portare ad una “rottura”.
Il problema dell’incommensurabilità dei paradigmi:
Il salto di qualità tra un paradigma e un altro (antagonisti) è enorme tanto da renderli inconfrontabili.
Estratto del documento

posizione. Pensa infatti che il linguaggio vive nella pluralità degli usi dei parlanti e nelle molteplici

funzioni che essi attribuiscono a seconda dei contesti comunicativi.

I giochi linguistici:

Il significato di una parola dipende quindi dal suo utilizzo nel linguaggio e dal contesto linguistico in

cui è impiegata, infatti una medesima parola può essere utilizzata in modi e con finalità differenti. Il

linguaggio è un insieme di giochi linguistici le cui regole variano in base al contesto. Ci sono quindi

innumerevoli tipi di preposizioni.

Il nuovo criterio di significanza:

Il significato di un enunciato non dipende più dal modo in cui è verificato ma dal modo in cui è usato in un

determinato contesto.

Popper

Un pensatore aperto e democratico:

È considerato l’oppositore ufficiale dell’epistemologia neopositivistica del Circolo di Vienna e uno dei

rappresentanti principali del pensiero liberale.

I problemi:

I problemi sono sempre all’origine dell’indagine, gli uomini hanno una lunga tradizione alle spalle: di

nozioni, esperienze, modi di pensare, visioni del mondo e non possono quindi analizzare la realtà in modo

neutro ma sempre con pregiudizi. Lo scienziato è perciò un uomo del suo tempo e la scienza è

determinata anche dai quadri mentali e storici che lo scienziato vive. Essi ci fanno inciampare e

mettono in discussione le nostre certezze.

Le congetture:

Per risolvere i problemi abbiamo bisogno di ipotesi o congetture, dobbiamo essere creativi, dare spazio

all’intuizione e all’immaginazione. È però necessario che queste ipotesi, che possono giungere da molti e

svariati stimoli, siano tali da poter essere smentite o falsificate. È necessario infatti che le conseguenze

logicamente deducibili (scientifiche) siano passibili di controllo fattuale, che siano confutabili grazie a fatti

nuovi che, contraddicendola smentiscano l’ipotesi stessa.

Le confutazioni:

Una teoria che riceve soltanto conferme viene detta corroborata e non la sua verificabilità ma la sua

falsificabilità (possibilità di essere confutata) rende vantaggiosa un’ipotesi per la scienza. Soltanto le

congetture precise, dettagliate e falsificabili possono essere considerate scientifiche.

La critica alla psicoanalisi e al marxismo:

Le teorie vaghe e che pretendono di voler spiegare tutto vengono escluse da Popper perché sono troppo

generiche e tali da non poter essere contraddette, tra queste ci sono la psicoanalisi e la dottrina marxista.

La scienza invece progredisce grazie agli sbagli.

Il problema dell’induzione:

Nella vita quotidiana siamo influenzati dalla fiducia nell’induzione, ma ciò non deve essere fatto nella

scienza. Essa non procede dall’osservazione alla teoria ma dipende dall’intelligenza creativa del

ricercatore e dalla sua capacità di elaborare ipotesi.

Il razionalismo critico:

Popper ritiene che la ricerca sia inesauribile e che la verità non possa mai essere conseguita in modo

definitivo e distingue così la verità dalla certezza. Questa posizione è definita “razionalismo critico”, evita

così il relativismo (nega l’esistenza di un criterio di verità oggettivo su cui fondare la nostra conoscenza) e

lo strumentalismo (che considera la scienza come regole di azione utili ai fini della nostra possibilità di

disporre del mondo). Le nostre ipotesi congetturali si avvicinano sempre più alla verità, ma non la

raggiungono mai.

L’idea di società aperta:

Popper elabora un’idea di società basata sul dialogo, capace di ammettere gli errori commessi e di darsi

regole per evitare posizioni autoritarie. Distingue due tipi di società:

- Società chiuse: organizzata secondo norme rigide e in cui l’individuo è costretto a sottomettersi a dottrine

considerate indiscutibili;

- Società aperte: caratterizzata dall’atteggiamento razionale della libera discussione critica.

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