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Nietzsche
Nietzsche la vita e le opere: (1844-1900 / tedesco) nel corso della sua vita non fu molto apprezzato, ma soltanto verso fine della sua vita fu apprezzato quando però lui ormai era in condizioni molto precarie. si appassiona alla filosofia di Schopenhauer, sarà un punto di riferimento importante, anche se lo criticherà dopo che fare una sua riflessione filosofica. Sua opera principale: “Così parlo Zarathustra” mentre stava a Torino impazzì, le venne un attacco nervoso, e lo chiusero in manicomio. Nietzsche nazista? da questa mancata lucidità, lui è stato prima accusato di essere un anticipatore del nazismo, poi al contrario di non centrare nulla con il nazismo. La sorella di Nietzsche pubblicò le sue opere, e nelle ultime opere di Nietzsche si può vedere un carattere che sembra anticipatorio del nazismo. i nuovi studi hanno analizzato che la sorella di Nietzsche ha maneggiato gli appunti di suo fratello ed ha garantito che Nietzsche non è nazista. alcuni elementi di esaltazione della violenza, di esaltazione di un'élite superiore, di critica verso l’ebraismo, c’erano i Nietzsche, quindi qualche supposizione che Nietzsche era nazista c’era, ma dire che lo era per certo, è troppo. lo stile e le fasi: Nietzsche ha uno stile un po’ particolare, che può essere interpretato da più punti di vista. lo stile di Nietzsche è difficile, complesso, strano per il mondo della filosofia. all’inizio i saggi non sembravano strani, ma col passare del tempo i suoi ultimi saggi avevano uno stile più aforismatico, profetico, turbolento. I discorsi lunghi non servono a niente, perché gli aforismi, Che è ambiguo e difficile, costringe il lettore poi a un lavoro personale, costringe il lettore a cercare di capire che cosa intende con le sue parole, quindi è un lavoro di interpretazione che porta a scavarti dentro. Nietzsche vuole anche che il suo messaggio non sia troppo facile, non sia troppo aperto a tutti, perché ha un’idea che pochi possono comprendere, pochi possono arrivare alla verità, pochi possono diventare superuomo.
Fasi
1) periodo Schopenaueriano-wagneriano in cui Nietzsche è particolarmente attratto dall’influenza di Schopenauer.
2) periodo illuministico quello della filosofia del mattino.
3) periodo del meriggio dopo il mattino arriva il pomeriggio.
4) la fase del tramonto Dal mattino, pomeriggio e tramonto.
5) la fase degli ultimi scritti quelli della pazzia.
Ecco quali sono alcuni degli scritti di quando era ricoverato in manicomio:
1) La nascita della tragedia: (periodo schopenhaueriano): opera sospesa tra la filosofia e la filologia si occupa della tragedia greca, vuole studiare questo genere letterario è drammatico della tragedia greca. e studiandola però si allarga una riflessione più ampia della cultura greca noi siamo abituati a una cultura greca che esprime armonia e ordine, ma in realtà, dice Nietzsche, che non è così, in origine del mondo greco non era affatto così, coesistevano nel mondo greco due spiriti: spirito apollineo: Apollo è il Dio della razionalità. spirito razionale, quello che cerca un ordine del cosmo, che cerca di ragionare, che cerca di capire e comprendere e trovare l’armonia. spirito dionisiaco: Dioniso è il Dio della dismisura. capiva che il mondo era caos, mancanza di senso, distruzione, era caotico. e lo spirito dionisiaco portava ad accettare tutto questo questi due spiriti convivevano, a seconda delle fasi storiche, convivevano in modo diverso. inizialmente non si mescolavano tra loro, poi però (dice Nietzsche studiando la tragedia) è arrivato un momento in cui gli spiriti si sono fusi ed è stato il momento in cui ha trionfato la tragedia attica (regione della Grecia dove si trovava il grande teatro dell’epoca) perché lo spirito apollineo viene ben espresso dall’epopea, dal fatto che in scena nella tragedia viene messa un mito, una storia, dove tutto ha un senso, dove le cose avvengono per uno scopo. ma in contemporanea sulla scena c’è anche il coro, che canta e fa musica, esprime il lato più caotico dell’esistenza, perché la musica è caos, la musica è mancanza di ordine, la musica è emotività. nella tragedia convivevano ordine e caos epopea e musica equilibrio e disordine quindi questi due spiriti arrivano a compenetrarsi perfettamente: poi per l’equilibrio si è rotto perché dalla comparsa di Euripide (dal punto di vista letterario e teatrale) e dalla comparsa di Socrate, lo spirito razionale ha iniziato a sopravanzare lo spirito dionisiaco, la razionalità ha iniziato a soffocare l’irrazionale, fino a farlo scomparire. d’ora in poi si è creduto e si è sempre più pensato che il mondo greco fosse una civiltà occidentale dimenticando la natura dionisiaca delle origini. Dioniso e Schopenhauer: Schopenhauer ha detto che esiste una volontà di vivere che è la vera essenza del mondo, nascosta al di sotto della superficie delle cose e questa volontà di vivere è caos, e distruzione, e disordine, è una forza libera e ceca. Schopenhauer ha detto che c’è una patina che ci nasconde la verità sul mondo e questa patina di razionalità, di ordine è il mondo fenomenico alla rappresentazione, al di là della quale si è squarciato il velo di Maya, troviamo il disordine, il caos, la volontà di vivere quindi, Schopenhauer l’aveva già capito, Nietzsche lo descrive e lo fa proprio, è convinto che effettivamente la natura caotica del mondo sia stata nascosta. La soluzione di Schopenhauer però era che noi dovevamo rifiutare la vita, rifugiarsi da qualche parte in ascesi. Nietzsche pian piano inizia a capire che questa soluzione non li va bene, noi non dobbiamo smetterla di accettare le virtù dell’apollineo E dobbiamo accettare nuove virtù del dionisiaco. abituandoci all’apollineo e abituandosi alla razionalità abbiamo fatto nostre delle virtù che dicono “no” alla vita, che rifiutano la vita. noi invece dobbiamo dire di “sì” alla vita, dobbiamo fare come Dioniso che balla, si diverte, gode della vita, non scappa, sviluppa le proprie passioni, si dà alla violenza, all’amore eccetera, forse queste sono le vere virtù . la storia e il passato: poco dopo Nietzsche inizia a scrivere un’altra opera, anzi una serie di opere le cosiddette “considerazioni inattuali”, tra le quali la più importante, e la più famosa è sull’utilità, il danno della storia per la vita, in cui affronta il tema della storia, un tema di grande interesse dell’ottocento, un secolo di storicismo assoluto, in cui Hegel, Marx, il positivismo, tutti si occupano di storia e tutti vedono nella storia una chiave di volta per capire l’esistente reale, l’essere e il mondo. Nietzsche non è d’accordo con tutto ciò, per lui la storia ha più effetti negativi che positivi, perché l’uomo può rimanere paralizzato dalla storia.
Nietzsche è autore di un uomo nuovo, del superuomo, che supera l’uomo vecchio, che segna una cancellazione del passato, il passato che ci pesa, e noi dobbiamo liberarci di questo passato. Quindi la storia va ridisegnata, in chiave completamente diversa rispetto a come la filosofia la studia. E inizia, in particolare, individuando tre tipi di storia che sono tipici dell’uomo, che lui chiama storia monumentale Storia antiquaria Storia critica è la storia di chi guarda il passato, per cercare nel passato dei modelli, degli esempi di grandezza (visto che qualcosa di grande è stato possibile in passato, forse posso fare qualcosa di grande anche in futuro. tenete a mostrare il passato più bello di quello che era, tende a portare il fanatismo nei confronti del passato “esempi da replicare” È la storia in cui ci si sente eredi del proprio passato, ci si sente strettamente connessi al passato. Il problema è che questa storia spinge a guardare il passato, rispetto al futuro, ti paralizza e non ti spinge ad andare avanti, ti affezioni al tuo passato e non vai oltre è la storia che fa il processo al passato, che guarda il passato per prevedere difetti, i limiti, quindi questa potrebbe essere una storia che porta al futuro, precisare al passato per guardare avanti. Però anche questa si è portata all’eccesso, ci porta a pensarci completamente staccati dal passato quando non lo siamo mai del tutto, quindi noi dobbiamo anche ricordarci che siamo legati al passato, non possiamo sbarazzarci. quindi se questi tre tipi di storia da soli portano degli eccessi che non vanno bene, la soluzione di Nietzsche è quella di ripensare alla storia come un qualcosa a cui guardare fondendo questi tre spiriti. se noi le mettiamo insieme, superiamo i limiti di ognuno e acquisiamo un nuovo buono approccio nei confronti della storia, che va superata, ma ricordandosi che esiste. illuminismo e metamorfosi: Questo lo si vede anche quando Nietzsche affronta il cosiddetto periodo illuministico, perché criticato Schopenhauer per il fatto di non aver mostrato come superare il dolore e il caos, criticato Schopenhauer perché spinge a scappare dalla vita, e superato i rotti rapporti anche con Wagner, Nietzsche cerca un nuovo metodo, una nuova soluzione dei problemi della vita e inaugura il periodo illuministico, derivato dall’Illuminismo come parola ma non un nuovo atteggiamento, perché lui dall’Illuminismo vuole prendere soprattutto la metodologia e vuole una metodologia storica genealogica proprio perché la storia va superata ma bisogna anche capirla per superarla. lui va a vedere nella storia come si sono formate certe credenze, certe civiltà; ha visto che queste credenze, questi fondamenti hanno un’origine storica, quindi hanno anche origine umana, e potremmo sbarazzarci più facilmente di tutto questo, Quindi bisogna capire l’origine del passato della nostra civiltà per smascherare l’inganno.
L’obiettivo però non è solo guardare al passato, è andare avanti. Per questo possiamo fare riferimento alle cosiddette tre metamorfosi dello spirito: l’idea inizia a essere questa, quella che bisogna fare un passaggio da cammelli, diventare leoni e da leoni diventare fanciulli. vuol dire che l’uomo occidentale, secondo Nietzsche, assomiglia a un cammello, è un uomo che si è piegato sotto il peso della storia, che si è piegato sotto il peso delle tradizioni, che porta con sé tutto il passato, e questo passato lo abbatte, non gli permette di dire sì alla vita, lo costringe a piegare la testa e obbedire a un costrutto valoriale che non è suo. Allora l’uomo se capisce veramente che questo passato che si porta sulle spalle, come un cammello, non è suo, deve ribellarsi contro questo passato e quindi deve passare da cammello al leone. Il leone è simbolo della fase distruttiva di Nietzsche, in cui si attacca al passato, si attacca la storia, si diventa dinamite, e come un animale feroce l’uomo deve scagliarsi contro tutto questo rifiutandolo, mostrandone anche la natura umana. ma il leone non è il punto di arrivo, Il leone è un punto di passaggio, perché poi dal leone bisogna diventare fanciullo: il fanciullo è simbolo del superuomo, cioè bisogna diventare uomini nuovi (il fanciullo è il bambino rinato) che dopo aver demolito tutto, non si ferma a contemplare il deserto, ma lo ricostruisce, diventa artefice del proprio mondo, diventa il bambino creatore, che dà il significato alle cose. la morte di Dio: Nietzsche in questo racconto metaforico (che va interpretato) racconta che: C’è un folle che va al mercato e con se ha una lanterna , Arriva in mezzo alla folla che è presente al mercato dicendo che cerca Dio e la folla inizia a prenderlo in giro, diceva che l’ha perso, che se le dimenticato Come se fosse, appunto, un pazzo da deridere. il folle appena si sente preso in giro scaglia a terra la sua lanterna, riguarda tutti con occhi infuocati, e inizia dire che lui sa dove è finito Dio, che loro l’avevano ucciso e che è morto e resta morto. si lancia in una lunga tiritera dove accusa le persone attorno a lui e, anche se stesso, di aver ucciso Dio, e si chiede come è stato possibile un gesto così grande, come abbiano potuto fare qualcosa di così maestoso, si lancia a parole infuocate e anche terribili che atterriscono il popolo che è lì presente al mercato, che lo guarda stupefatto. Poi questo folle se ne va via, pare che entri in qualche chiesa recitando una preghiera a favore di Dio dicendo che Dio è morto anche nelle chiese, Però lui viene anche cacciato dalle chiese. ma cosa significa il racconto? Perché Nietzsche si esprime in maniera così dura? Cosa vuol dire che Dio è morto davvero? Nietzsche è ateo, come era Schopenhauer, ormai convinto che il mondo sia privo di senso. è ormai convinto che lo spirito dionisiaco sia l’unico spirito che ben rappresenta la verità sul mondo, lo spirito apollineo è un inganno, un inganno che l’uomo ha inventato per sopportare la verità sul mondo, ma la verità è la verità che non c’è senso, che la vita è completamente priva di senso, che il mondo è completamente privo di senso, siamo soli nell’universo, secondo Nietzsche, siamo persi, niente ha significato vero, tutto è inutile. l’uomo antico e anche l’uomo moderno quando si rende conto di questo non può sopportare una verità così tremenda e preferisce inventarsi tutta una serie di bugie, come bugie consolatorie, che gli permettono di sopportare questa verità. L’uomo non può accettare che il mondo non abbia senso, che la sua vita non serve a niente pertanto si crea delle bugie, si crea dei costrutti apollinei. la filosofia è un tentativo di spiegare il mondo quando il mondo non ha spiegazione del senso quindi l’uomo da secoli, secondo Nietzsche, si racconta delle bugie perché non vuole accettare la verità e queste bugie sono e esemplificate da Dio, Dio è la più antica delle nostre bugie, afferma Nietzsche, Dio è il simbolo di tutte le illusioni metafisiche. per dio tutto ha un senso, questa è una bugia consolatoria per non accettare la verità, e Dio è il simbolo di tutte le bugie. quando, quindi, il folle va al mercato e dice che Dio è morto intende dire che la nostra fede, in tutte queste bugie, sta crollando, e non ve ne siete ancora accorti.
La morte di Dio è già avvenuta ma voi non l’avete ancora capito. Tutte le fedi sono illusione. Chi è il superuomo (fase del meriggio) tutto questo porta a Nietzsche, alla fase del meriggio, e così parlò della Zarathustra, una sua opera importante. È un’opera strana, scritta con un linguaggio profetico, quasi paragonabile al Vangelo, Zarathustra è un profeta che va in giro a predicare l’avvento del superuomo e si esprime per parabole, per esempio, per frasi spesso criptiche, incontra dei personaggi che quasi fungono da apostoli, ha Contatti con gli animali, eccetera. È un personaggio molto particolare, come il libro sceglie Zarathustra come un personaggio perché ha ritenuto il responsabile, il primo ad aver creato un altro mondo per l’assenza a questo mondo e quindi visto che lui ha colpito nel segno, ha fatto quello Che poi Platone aveva fatto in Occidente, allora lui deve essere responsabile dello svelamento che non c’è un altro mondo. però soprattutto, Zarathustra presenta la figura del superuomo, una figura nuova, una figura che deve superare tutti i problemi che abbiamo visto finora, perché il superuomo è uno stato evolutivo; l’uomo normale, l’uomo che abbiamo visto fino adesso, l’uomo che la civiltà occidentale ha partorito, non può sopportare queste verità e, vuole vivere nelle illusioni, E allora c’è bisogno che l’uomo faccia uno scatto evolutivo, diventi qualcos’altro, bisogna superare quello che Nietzsche, nello Zarathustra, chiama l’ultimo uomo, è l’uomo moderno, l’uomo che crede di essere felice, che crede di aver raggiunto progresso, ma sono tutte illusioni. Devi superare l’ultimo uomo e diventare super uomini. cosa vuol dire superuomo, cosa fa questo superuomo, che caratteristiche ha il superuomo? il superuomo è un uomo che dice di “sì” alla vita, smette di cercare consolazione in altri mondi che non esistono, smette e di rifugiarsi nell’apollineo e che è tutta un’illusione. È un uomo che vive unicamente e, dice “sì” a tutto ciò che la vita terrena, che non scappa, ma affronta la vita è dolore, il superuomo accetta il dolore. l’uomo quindi deve cambiare, deve trans valutare i propri valori perché finora la civiltà occidentale si è abituata a dei valori che erano valori tipo quelli del cristianesimo, finalizzati alla vita ultraterrena, se non c’è questa vita ultraterrena, bisogna cambiare i valori. bisogna che il superuomo accetti che Dio è morto e che non c’è più nessun illusione. uccidere Dio vuol dire anche diventare dei di noi stessi. diventare superuomini vuol dire usare una capacità propria del superuomo, la cosiddetta volontà di potenza per creare nuovi valori, dare nuovi significati. L’eterno ritorno Dell’uguale il tempo non ha un vero significato il tempo ci porta sempre a guardare avanti, sempre nella prospettiva del futuro Nietzsche però dice che il tempo è un cerchio tutto ritorna Ad esempio passa il 2022, arrivano gli altri anni, il mondo finisce e ricomincerà esattamente uguale oppure il serpente che si morde la coda la critica alla morale Nietzsche dice che è una morale che dice di no alla vita quindi bisogna sbarazzarsi di questa morale Per farlo usa il metodo genealogico, cerca di andare alle origini Nietzsche dice che la morale non è un’invenzione eterna, è un’invenzione umana la morale ha uno scopo ben preciso ad esempio di permettere a chi è al potere di rimanere al potere la voce della nostra coscienza per Nietzsche è la voce delle classi dominanti. La morale va sempre rifiutata perché è inventata dall’uomo, Per rovinare l’altro uomo il superuomo non si fa dominare, quindi rifiuta il dominio degli altri Sulle base dell’accettazione della vita, Nietzsche opera la critica della morale e del cristianesimo (che è alla base della cultura occidentale), ritenuti responsabili dell’atteggiamento antivitalistico della cultura occidentale. La morale, da sempre considerata evidente di per sé, è invece per Nietzsche un problema e va pertanto “guardata” con sospetto. Nietzsche conduce un’analisi genealogica della morale, per scoprirne la genesi psicologica effettiva e mostrare il carattere storico dei valori etici e le motivazioni umane, troppo umane che ne sono alla base. Tale metodo genealogico è come una “chimica delle idee e dei sentimenti”, che consente di scomporre in parti semplici la morale per demistificarla, smascherarla. Nietzsche riflette, ad esempio, sul valore fondamentale del cristianesimo, l’amore per il prossimo, che in realtà non è altro che un anelito verso una nuova proprietà: di fatto, colui che si pone come benefattore di affetto, aiuta la persona che soffre per impossessarsene, per renderla dipendente da sé. Pertanto, i valori etici sono uno strumento di dominio, il risultato di una prospettiva di proprietà. Nietzsche prosegue con il ricostruire la storia della morale:
1. morale dei signori, che si incarna nelle aristocrazie del mondo classico ed è imperniata su valori vitali quali la forza, la salute, la fierezza, la gioia.
2. morale degli schiavi, che sgorga da un sentimento di debolezza e di risentimento; è improntata ai valori antivitali dell’umiltà, della pietà, della bontà. (risentimento = odio impotente dei deboli verso i forti, ovvero verso ciò che inconsciamente vorrebbero essere; tale odio è teso a sottomettere i forti attraverso un tavola di valori antivitali)
La morale degli schiavi si incarna storicamente nel popolo ebreo - popolo sacerdotale per eccellenza – per poi estendersi al di là di questo gruppo mediante il cristianesimo, che è dunque religione di massa, nonché negazione istituzionalizzata della volontà di vivere. i vari nichilismi Avendo Nietzsche disvelato le presunte certezze religiose e metafisiche, il nichilismo diviene la categoria fondamentale del suo filosofare. Secondo il filosofo, è possibile dare al termine due accezioni di significato:
1. “la volontà del nulla”, ovvero ogni atteggiamento di fuga e rinuncia nei confronti del che egli vede incarnato nel platonismo e nel cristianesimo
2. la situazione dell’uomo moderno e contemporaneo, che, non credendo più nei “valori supremi”, né in un senso o scopo metafisico delle cose, finisce per avvertire, di fronte all’essere, lo sgomento del vuoto e del nulla. Questo venir meno dei valori supremi cui l’Occidente, a partire da Platone, si è affidato, scaturisce dall’illusione svelata come tale, a cui però subentra un equivoco: eliminati quei valori, si tende a considerare la mancanza di ogni altro tipo di valore; si cade così nello svuotamento totale di senso. Nietzsche si dichiara nichilista, avendo dimostrato il carattere menzognero delle presunte verità, in modo tale da superare il nichilismo stesso. A tal proposito, distingue due tipi di nichilismo:
- nichilismo attivo, che consiste nel mettere in discussione i valori della tradizione, non ponendone però di nuovi;
- nichilismo passivo, che produce un atteggiamento di arrendevolezza e di stordimento di fronte all’insensatezza del mondo.
Nietzsche rifiuta il nichilismo passivo e procede oltre quello attivo, tendendo a un nichilismo radicale che deve, dopo aver annullato i valori supremi, riproporre un nuovo senso delle cose. Da qui la figura del superuomo, che deve proporre un senso alla caotica mancanza di senso del mondo, deve reinventare il senso del mondo, ma non attraverso altre favole, piuttosto nella consapevolezza che il mondo è caos e che l’uomo ne è al centro e lo interpreta. Il superuomo, insomma, dovrà sopportare la morte di Dio, l’annullamento dei valori e riemergere, ovvero rielaborare la sua condizione nel mondo.
poi per l’equilibrio si è rotto perché dalla comparsa di euripide (dal punto di vista
lerrerario e teatrale) e dalla comparsa di socrate, lo spirito razionale ha iniziato a
sopravalzare lo spirito dionisiaco, la razionalità ha iniziato a soffocare l’irrazionale, fino a
farlo scomparire.
d’ora in poi si è creduto e si è sempre più pensato che il mondo greco fosse una civiltà
occidentale dimenticando la natura dionisiaca delle origini.
Dioniso e Schopenhauer:
Schopenauer ha detto che esiste una volontà di vivere che è la vera essenza del
mondo, nascosta al di sotto della superficie delle cose e questa volontà di vivere è
caos, e distruzione, e disordine, è una forza libera e ceca.
Schopenauer ha detto che c’è una patina che ci nasconde la verità sul mondo e questa
patina di razionalità, di ordine è il mondo fenomenico alla rappresentazione,
al di là della quale si è squarciato il velo di Maya, troviamo il disordine, il caos, la
volontà di vivere quindi, Schopenauer l’aveva già capito, Nietzsche lo descrive e lo fa
proprio, è convinto che effettivamente la natura caotica del mondo sia stata nascosta.
La soluzione di Schopenauer però era che noi dovevamo rifiutare la vita, rifugiarsi da
qualche parte in ascesi.
Nietzsche pian piano inizia a capire che questa soluzione non li va bene, noi non dobbiamo
smetterla di accettare le virtù dell’apollineo E dobbiamo accettare nuove virtù del
dionisiaco.
abituandoci all’apollineo e abituandosi alla razionalità abbiamo fatto nostre delle virtù
che dicono “no” alla vita, che rifiutano la vita.
noi invece dobbiamo dire di “sì” alla vita, dobbiamo fare come Dioniso che balla, si diverte,
gode della vita, non scappa, sviluppa le proprie passioni, si dà alla violenza, all’amore
eccetera, forse queste sono le vere virtù .
la storia e il passato:
poco dopo Nietzsche inizia a scrivere un’altra opera, anzi una serie di opere le cosiddette
“considerazioni inattuali”, tra le quali la più importante, e la più famosa è sull’utilità, il danno
della storia per la vita, in cui affronta il tema della storia, un tema di grande interesse
dell’ottocento, un secolo di storicismo assoluto, in cui Hegel, Marx, il positivismo, tutti si
occupano di storia e tutti vedono nella storia una chiave di volta per capire l’esistente
reale, l’essere e il mondo.
Nietzsche non è d’accordo con tutto ciò, per lui la storia ha più effetti negativi che positivi,
perché l’uomo può rimanere paralizzato dalla storia.
Nietzsche è autore di un uomo nuovo, del superuomo, che supera l’uomo vecchio, che
segna una cancellazione del passato, il passato che ci pesa, e noi dobbiamo liberarci di
questo passato.
Quindi la storia va ridisegnata, in chiave completamente diversa rispetto a come la filosofia
la studia.
E inizia, in particolare, individuando tre tipi di storia che sono tipici dell’uomo, che lui chiama
✓ ↓
Storia antiquaria
storia monumentale Storia critica
↓
L ↓
È la storia in cui ci si
è la storia di chi guarda il è la storia che fa il processo
sente eredi del proprio
passato, per cercare nel al passato, che guarda il
passato, ci si sente
passato dei modelli, degli passato per prevedere difetti, i
strettamente connessi
esempi di grandezza (visto che limiti, quindi questa potrebbe
al passato.
qualcosa di grande è stato essere una storia che porta al
possibile in passato, forse futuro, precisare al passato
le
Il problema è che
posso fare qualcosa di per guardare avanti.
questa storia spinge a
grande anche in futuro. ↓
guardare il passato, Però anche questa si è
: rispetto al futuro, ti
tenete a mostrare il passato portata all’eccesso, ci porta a
paralizza e non ti
più bello di quello che era, pensarci completamente
spinge ad andare
tende a portare il fanatismo staccati dal passato quando
avanti, ti affezioni al tuo
nei confronti del passato non lo siamo mai del tutto,
passato e non vai oltre quindi noi dobbiamo anche
“esempi da replicare” ricordarci che siamo legati al
passato, non possiamo
sbarazzarci.
quindi se questi tre tipi di storia da soli portano degli eccessi che non vanno bene, la
soluzione di Nietzsche è quella di ripensare alla storia come un qualcosa a cui guardare
fondendo questi tre spiriti.
se noi le mettiamo insieme, superiamo i limiti di ognuno e acquisiamo un nuovo buono
approccio nei confronti della storia, che va superata, ma ricordandosi che esiste.
:
illuminismo e metamorfosi:
Questo lo si vede anche quando Nietzsche affronta il cosiddetto periodo illuministico,
perché criticato Schopenauer per il fatto di non aver mostrato come superare il dolore
e il caos, criticato Schopenauer perché spinge a scappare dalla vita, e superato i rotti
rapporti anche con Wagner, Nietzsche cerca un nuovo metodo, una nuova soluzione dei
problemi della vita e inaugura il periodo illuministico, derivato dall’Illuminismo come parola
ma non un nuovo atteggiamento, perché lui dall’Illuminismo vuole prendere soprattutto la
metodologia e vuole una metodologia storica genealogica proprio perché la storia va
superata ma bisogna anche capirla per superarla.
lui va a vedere nella storia come si sono formate certe credenze, certe civiltà; ha visto
che queste credenze, questi fondamenti hanno un’origine storica, quindi hanno anche origine
umana, e potremmo sbarazzarci più facilmente di tutto questo,
Quindi bisogna capire l’origine del passato della nostra civiltà per smascherare l’inganno.
genealogico
L’obiettivo però non è solo guardare al passato, è andare avanti.
Per questo possiamo fare riferimento alle cosiddette tre metamorfosi dello spirito:
l’idea inizia a essere questa, quella che bisogna fare un passaggio da cammelli, diventare
leoni e da leoni diventare fanciulli.
vuol dire che l’uomo occidentale, secondo Nietzsche, assomiglia a un cammello, è un uomo che
si è piegato sotto il peso della storia, che si è piegato sotto il peso delle tradizioni, che porta
con sé tutto il passato, e questo passato lo abbatte, non gli permette di dire sì alla vita, lo
costringe a piegare la testa e obbedire a un costrutto valoriale che non è suo.
Allora l’uomo se capisce veramente che questo passato che si porta sulle spalle, come un
cammello, non è suo, deve ribellarsi contro questo passato e quindi deve passare da
cammello al leone.
Il leone è simbolo della fase distruttiva di Nietzsche, in cui si attacca al passato, si attacca la
storia, si diventa dinamite, e come un animale feroce l’uomo deve scagliarsi contro tutto
questo rifiutandolo, mostrandone anche la natura umana.
ma il leone non è il punto di arrivo, Il leone è un punto di passaggio, perché poi dal leone
bisogna diventare fanciullo:
il fanciullo è simbolo del superuomo, cioè bisogna diventare uomini nuovi (il fanciullo è il
bambino rinato) che dopo aver demolito tutto, non si ferma a contemplare il deserto, ma lo
ricostruisce, diventa artefice del proprio mondo, diventa il bambino creatore, che dà il
significato alle cose.
la morte di Dio:
Nietzsche in questo racconto metaforico (che va interpretato) racconta che:
C’è un folle che va al mercato e con se ha una lanterna , Arriva in mezzo alla folla che è
presente al mercato dicendo che cerca Dio e la folla inizia a prenderlo in giro, diceva che
l’ha perso, che se le dimenticato Come se fosse, appunto, un pazzo da deridere.
il folle appena si sente preso in giro scaglia a terra la sua lanterna, riguarda tutti con occhi
infuocati, e inizia dire che lui sa dove è finito Dio, che loro l’avevano ucciso e che è morto e
resta morto.
si lancia in una lunga tiritera dove accusa le persone attorno a lui e, anche se stesso, di
aver ucciso Dio, e si chiede come è stato possibile un gesto così grande, come abbiano potuto
fare qualcosa di così maestoso, si lancia a parole infuocate e anche terribili che
atterriscono il popolo che è lì presente al mercato, che lo guarda stupefatto.
Poi questo folle se ne va via, pare che entri in qualche chiesa recitando una preghiera a
favore di Dio dicendo che Dio è morto anche nelle chiese, Però lui viene anche cacciato dalle
chiese.
ma cosa significa il racconto? Perché Nietzsche si esprime in maniera così dura? Cosa vuol
dire che Dio è morto davvero?
Nietzsche è ateo, come era Schopenauer, ormai convinto che il mondo sia privo di senso.
è ormai convinto che lo spirito dionisiaco sia l’unico spirito che ben rappresenta la verità sul
mondo, lo spirito apollineo è un inganno, un inganno che l’uomo ha inventato per sopportare la
verità sul mondo, ma la verità è la verità che non c’è senso, che la vita è completamente
priva di senso, che il mondo è completamente privo di senso, siamo soli nell’universo,secondo
Nietzsche, siamo persi, niente ha significato vero, tutto è inutile.
l’uomo antico e anche l’uomo moderno quando si rende conto di questo non può sopportare
una verità così tremenda e preferisce inventarsi tutta una serie di bugie, come bugie
consolatorie, che gli permettono di sopportare questa verità.
L’uomo non può accettare che il mondo non abbia senso, che la sua vita non serve a niente
pertanto si crea delle bugie, si crea dei costrutti apollinei.
la filosofia è un tentativo di spiegare il mondo quando il mondo non ha spiegazione del senso
quindi l’uomo da secoli, secondo Nietzsche, si racconta delle bugie perché non vuole
accettare la verità e queste bugie sono e esemplificate da Dio, Dio è la più antica delle
nostre bugie, afferma Nietzsche, Dio è il simbolo di tutte le illusioni metafisiche.
per dio tutto ha un senso, questa è una bugia consolatoria per non accettare la verità, e
Dio è il simbolo di tutte le bugie.
quando, quindi, il folle va al mercato e dice che Dio è morto intende dire che la nostra fede,
in tutte queste bugie, sta crollando, e non ve ne siete ancora accorti.
La morte di Dio è già avvenuta ma voi non l’avete ancora capito.
Tutte le fedi sono illusione.
Chi è il superuomo (fase del meriggio)
tutto questo porta a Nietzsche, alla fase del meriggio, e così parlò della Zarathustra, una
sua opera importante.
È un’opera strana, scritta con un linguaggio profetico, quasi paragonabile al Vangelo,
zarathustra è un profeta che va in giro a predicare l’avvento del superuomo e si esprime
per parabole, per esempio, per frasi spesso criptiche, incontra dei personaggi che quasi
fungono da apostoli, ha Contatti con gli animali, eccetera.
È un personaggio molto particolare, come il libro
sceglie Zarathustra come un personaggio perché ha ritenuto il responsabile, il primo ad
aver creato un altro mondo per l’assenza a questo mondo e quindi visto che lui ha colpito
nel segno, ha fatto quello Che poi Platone aveva fatto in Occidente, allora lui deve essere
responsabile dello svelamento che non c’è un altro mondo.
però soprattutto, zarathuStra presenta la figura del superuomo, una figura nuova, una
figura che deve superare tutti i problemi che abbiamo visto finora, perché il superuomo è
uno stato evolutivo;
l’uomo normale, l’uomo che abbiamo visto fino adesso, l’uomo che la civiltà occidentale ha
partorito, non può sopportare queste verità e, vuole vivere nelle illusioni, E allora c’è bisogno
che l’uomo faccia uno scatto evolutivo, diventi qualcos’altro, bisogna superare quello che
Nietzsche, nello Zarathustra, chiama l’ultimo uomo, è l’uomo moderno, l’uomo che crede di
essere felice, che crede di aver raggiunto progresso, ma sono tutte illusioni.
Devi superare l’ultimo uomo e diventare super uomini.
cosa vuol dire superuomo, cosa fa questo superuomo, che Caratteristiche ha il superuomo?
il superuomo è un uomo che dice di “sì” alla vita, smette di cercare consolazione in altri
mondi che non esistono, smette e di rifugiarsi nell’apollineo e che è tutta un’illusione. È un
uomo che vive unificamente e, dice “sì” a tutto ciò che la vita terrena, che non scappa, Ma
affronta la vita è dolore, il superuomo accetta il dolore.
l’uomo quindi deve cambiare, deve trans valutare i propri valori perché finora la civiltà