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Sintesi

La politica commerciale


Il commercio internazionale cioè il grado di apertura dell’economia nazionale verso i paesi esteri è uno strumento importante della politica economica
Viene coinvolto il soggetto pubblico che ha il compito di favorire gli scambi e difendere gli interessi economici del paese (per esempio dalla concorrenza sleale)
Le autorità di politica economica però sono indecise se lasciare il commercio internazionale libero di agire oppure intervenire con delle leggi
La politica commerciale è l’insieme dei provvedimenti attraverso i quali le autorità pubbliche regolano i rapporti commerciali con i paesi esteri, può essere:
protezionistica= c’è la minima apertura agli scambi internazionali
liberista= c’è la massima apertura agli scambi internazionali

I paesi industrializzati aderiscono a organizzazioni economiche internazionali che salvaguardano e potenziano il libero mercato internazionale grazie al quale c’è uno sfruttamento ottimale delle risorse, i prezzi sono più bassi e la qualità dei beni-servizi migliora a vantaggio dei consumatori

WTO


La WTO cioè l’organizzazione mondiale del commercio è l’organizzazione economica internazionale più importante che è entrata in funzione nel 1995 e ci aderisce la maggior parte degli stati
Ha dei poteri normativi e sanzionatori grazie ai quali interviene sul mercato con delle leggi per garantire e tutelare il libero scambio, infatti ha il compito di controllare che il commercio internazionale si svolga rispettando determinati principi (liberismo economico) senza danneggiare i Paesi in via di sviluppo che sostiene e aiuta
Ha varie funzioni:
amministra e applica gli accordi commerciali
funge da forum per le negoziazioni commerciali multilaterali
risolve i conflitti commerciali
controlla le politiche commerciali nazionali
collabora con altre istituzioni internazionali
È fondata su dei principi chiave:
commercio senza discriminazioni= i paesi membri devono interagire economicamente tra di loro senza preferenze o discriminazioni perché tutti devono essere trattati allo stesso modo
relazioni commerciali facilitate= ammette la presenza di tariffe doganali che regola per garantire condizioni commerciali stabili
concorrenza corretta
promozione dello sviluppo
Anche se in realtà molti stati adottano politiche protezionistiche per difendere la propria economia, questo perché il protezionismo ha dei vantaggi:
favorisce la nascita e la crescita delle nuove industrie nei paesi meno sviluppati
regola la bilancia dei pagamenti del paese riducendo l’indebitamento
difende alcuni settori produttivi in crisi per via della concorrenza estera
contrasta la concorrenza sleale estera grazie all’appoggio dello stato che da vari aiuti esempio sussidi

Barriere commerciali e dazi doganali


La politica protezionistica è un insieme di interventi di varia natura per ostacolare le importazioni di beni-servizi dai paesi stranieri infatti le autorità di politica economica all’ingresso impongono delle barriere commerciali
Si dividono in 2 gruppi:
barriere tariffarie= vengono imposti dazi doganali per l’importazione
barriere non tariffarie= per altri tipi di ostacoli

I dazi doganali sono somme di denaro prelevate quando la merce passa la frontiera e pagate ad appositi uffici esattori cioè le dogane
La tariffa doganale è l’elenco dei beni la cui importazione comporta l’applicazione di un dazio doganale
I dazi si classificano secondo:
1) lo scopo
dazi protettivi= proteggono le produzioni del mercato interno dalla concorrenza straniera
dazi fiscali= assicurano un’entrata pubblica aggiuntiva
2) le modalità di calcolo
dazi specifici= calcolato in base a unità fisiche di merce esempio peso indipendentemente dal suo valore, questo calcolo rende difficile l’evasione ma grava allo stesso modo su merci con caratteristiche fisiche uguali ma con qualità diverse
dazio ad valorem= si applica un’aliquota calcolata sul valore della merce determinato al momento della presentazione in dogana è proporzionato al valore della merce ma favorisce l’evasione fiscale
dazio misto= per la stessa tipologia di merde prevede l’applicazione sia di un dazio specifico che di un dazio ad valorem
3) la destinazione delle merci
dazi di importazione= colpiscono le merci che provenendo da pesi terzi entrano nel territorio doganale dello stato, hanno uno scopo protezionistico
dazi di esportazione= colpiscono le merci nazionali destinate a essere consumate in paesi terzi e sono applicate al momento in cui la merce lascia il confine dello stato, hanno un scopo fiscale
4) i rapporti con gli altri stati
dazio autonomo= determinato autonomamente da ciascun singolo stato anche se in realtà gli stati fanno accordi quindi questi dazi sono convenzionali
dazi preferenziali= sono più bassi rispetto alla tariffa doganale perché agevolano le merci dei paesi in via di sviluppo o con i quali sono stati presi degli accordi particolari
dazi differenziali= sono più alti rispetto alla tariffa doganale perché hanno uno scopo protettivo nei confronti delle merci importate da stati dai quali si vogliono scoraggiare le importazioni, rientrano i dazi di ritorsione, rappresaglia, antidumping e antisovvenzioni

Barriere non tariffarie


Le barriere non tariffarie sono dei provvedimenti restrittivi diversi dai dazi doganali che hanno lo scopo di ostacolare le importazioni
Sono strumenti di nuova generazione sempre più usati dalle autorità nazionali perché sono meno visibili e riconoscibili infatti variano da paese a paese e cambiano continuamente, per questo motivo è difficile contrastarli

Barriera para-tariffaria


La barriera para-tariffaria consiste nel pagamento di una somma di denaro per l’importatore sotto forma di tasse doganali e oneri sull’import
L’importo è limitato ed è consentito solo per recuperare le spese di operazioni necessarie per consentire l’ingresso delle merci nel paese, ma in realtà vengono utilizzate molto

Proibizioni e contingentamenti


Un’altra barriera non tariffaria sono le restrizioni alle importazioni
Sono di 2 tipi:
la proibizione= è un’interdizione incondizionata dell’import
il contingentamento= è una restrizione importa da un governo che stabilisce una quantità massima di una tipologia di beni da poter importare nel paese
Solitamente sono vietate dalla WTO visto che prevede deroghe al divieto per ragioni economiche e non, ma alcune sono esentate esempio le restrizioni sui prodotto alimentari o che riguardano la vita e la sicurezza, per quelle economiche consente di derogare al divieto per controllare l’esposizione finanziaria estera e l’equilibrio nella bilancia dei pagamenti

Licenze non automatiche all'importazione


Per importare un bene in un paese viene richiesto il rilascio di una licenza al soggetto importatore che viene rilasciata automaticamente perché ha la funzione di controllo o di raccolta dati a fini statistici
In altri casi invece viene rilasciata dopo specifici controlli esempio omologazione vetture,
Questa licenza viene giustificata per la tutela dei beni primari ma rappresenta comunque un ostacolo

Barriere tecniche al commercio


Le barriere tecniche al commercio sono delle regole tecniche create dai governi per proteggere il proprio mercato
Sono:
norme tecniche= documenti che definiscono le caratteristiche dei prodotti/processi di produzione
standard= documenti approvati da un organismo riconosciuto che fornisce regole o caratteristiche per i prodotti/processi di produzione
Il soggetto che intende esportare ha dei costi aggiuntivi per raggiungere lo standard in sé e per far vedere che ha rispettato quello fissato
Queste barriere hanno:
vantaggi= favoriscono lo sviluppo del commercio internazionale perché l’adesione alle norme tecniche e agli standard rassicura i consumatori sulla qualità e la sicurezza dei prodotti
svantaggi= essendo diverse da stato a stato e cambiando nel tempo rendono difficile il lavoro dei produttori/esportatori che devono modificare continuamente i loro prodotti

Gli standard riducono la varietà di prodotti sul mercato e favoriscono le economie di scala quindi ci sono meno costi e prezzi minori a vantaggio dei consumatori, si diffondono spontaneamente grazie anche al tramite di enti certificatori privati
Purtroppo alcuni governi li fissano con la forza ostacolando il commercio internazionale, per questo motivo bisogna cercare di armonizzarli istituendo degli standard internazionali

TBT agreement


Il TBT agreement stabilisce una serie di principi e riconosce ai governi la possibilità di proteggere la salute e la sicurezza dei loro cittadini, disponendo un principio di armonizzazione per far adottare standard internazionali attraverso le organizzazioni internazionali

SPS agreement


Un settore del commercio internazionale molto delicato e che da tensioni è lo scambio di prodotti agroalimentari perché ci sono degli scontri tra la tutela della salute di persone animali e piante, delle ragioni economiche dei produttori e dell’identità nazionale, per equilibrare questo settore è stato fatto l’accordo SPS agreement (Sanitary and Pytosanitary agreement)

Barriere culturali e istituzionali


Una naturale barriera al commercio internazionale sono le differenze culturali/ambientali tra gli stati
Sono di 2 tipi:
1) la distanza culturale= misura il grado di diversità tra le norme ed i valori di un paese e quelle di un altro
Ci sono 4 parametri:
la distanza del potere riferita a quanto le persone ritengono possibile raggiungere status sociali migliori e fino a che punto la popolazione è in grado di sopportare le disuguaglianze sociali
il grado di tolleranza all’incertezza riferita all’inclinazione delle persone ad accettare rischi nelle proprie decisioni
il grado di individualismo delle persone
la masculinity riferita alla prevalenza del maschilismo oppure al contrario delle femmine
2) la distanza istituzionale= misura delle differenze tra le istituzioni dei due paesi
Calcola:
l’intensità cioè il grado di libertà presente nel paese
la possibilità che il governo perda il potere in modo incostituzionale
la qualità dei servizi pubblici messi a disposizione e dell’efficienza dell’apparato burocratico
il grado di incidenza dei regolamenti sull’operatività delle aziende nel territorio
il livello di fiducia dei cittadini nella legge
in quale misura la forza pubblica è utilizzata per perseguire guadagni privati
Maggiori sono questo distanze tra gli stati più è difficile il commercio e l’interazione
Le barriere istituzionali determinano il grado di affidabilità di un paese che è fondamentale per attrarre gli investimenti esteri esempio Italia e Grecia sono i paesi europei con più bassi investimenti perché hanno una situazione istituzionale scadente

Un’altra barriera alle relazioni economiche internazionali sono gli aspetti culturali/religiosi

Integrazione economica


associazione di commercio preferenziale
L’integrazione assume diversi gradi di apertura alle relazioni commerciali tra gli stati che aderiscono, la forma più lieve dell’associazione di commercio preferenziale è l’imposizione da parte degli stati di barriere commerciali, restando comunque liberi di stabilire le proprie politiche commerciali nei confronti di quelli che non aderiscono esempio il British Commonwealth Preference Scheme stipulato tra il Regno unito e i paesi dell’impero britannico

Accordi sulla valutazione della conformità e l’accettazione, aree di libero scambio, unione doganale (mercato comune) e unione economica
Altre forme di integrazione economica:
gli accordi sulla valutazione della conformità e l’accettazione= il suo scopo è quello di eliminare/attenuare le barriere non commerciali di alcuni prodotti industriali
In questo modo gli stati si impegnano reciprocamente a far rispettare ciò che è stato stabilito consentendo ai prodotti stranieri di entrare liberamente senza bisogno di verificarli esempio accordo tra l’Unione Europea e Israele per i prodotti farmaceutici
le aree di libero scambio= hanno un grado maggiore di integrazione economica
In questo caso le barriere commerciali tra gli stati membri vengono eliminate ma ogni stato è comunque libero di stabilire le proprie politiche commerciali nei confronti di quelli che non aderiscono esempio il Nafta e l’Apec
le unioni doganali= eliminano ogni barriera commerciale tra gli stati membri che adottano strategie comuni di politica commerciale nei confronti dei paesi che non aderiscono esempio la Cee
In questo caso c’è la libera circolazione delle merci ma anche di capitali, di persone e lavoratori creando così un mercato comune
l’unione economica= è la forma più completa dove c’è un’armonizzazione delle politiche monetarie e fiscali tra gli stati membri esempio il Benelux e l’Unione Europea

Unione Europea


L’Unione Europea è un’organizzazione internazionale a carattere regionale e la sua nascita si fa coincidere con il Trattato di Maastricht 1992 e oggi i paesi aderenti sono 27
Perché uno stato possa entrare a far parte dell’Unione Europea deve rispettare i principi di Copenaghen cioè condizioni economiche e politiche
I paesi candidati esempio Turchia e Serbia devono essere situati geograficamente in Europa e devono:
avere istituzioni stabili che garantiscono la democrazia e i diritti umani
avere un’economia di mercato funzionante e la capacità di fronteggiare la concorrenza
essere capaci di sostenere gli obblighi che derivano dall’adesione inclusa quella politica, economica e monetaria

Politica economica nell’ambito dell’Unione Europea


La nostra politica economica è condizionata dall’appartenenza all’Unione Economica e Monetaria Uem
I 2 organi più importanti sono:
la commissone= a sede a Bruxelles, ha il potere esecutivo ed un ruolo importante di politica economica e di bilancio perché controlla l’andamento dell’economia degli stati membri
il consiglio= ha sede a Bruxelles e ha il potere legislativo

In materia di politica economica quindi gli stati membri non sono liberi di determinarsi autonomamente perché subiscono condizionamenti/limitazioni alla sovranità (articolo 11)
In alcuni settori l’Unione Europea ha la competenza esclusiva esempio politica monetaria con la BCE, materia doganale e regolamentazione della concorrenza.

Gli stati devono rispettare 3 principi per far si che avvenga una crescita:
intelligente= investendo nei settori di ricerca e promuovendo l’innovazione
sostenibile= usare meglio l’energia tenendo conto dei problemi ambientali
inclusiva= garantire un accesso equo all’economica a tutti
Altri criteri da rispettare, altrimenti non si può stare nell’Unione Europea, previsti dal Patto di Stabilità sono:
un debito pubblico (prestiti) non superiore al 60% del PIL
un disavanzo pubblico/deficit (differenza tra entrate e spese) non superiore al 3% del PIL

Il processo di integrazione europea è avvenuto grazie a numerosi trattati nei quali ci sono le regole di funzionamento dell’Unione europea ed i suoi principi
I trattati istitutivi sono:
Trattato Ceca (1951)
Trattato Euratom (1957)
Trattato Cee (1957)
Le modifiche sono:
Trattato di Bruxelles (1965)
Atto Unico Europeo (mercato comune 1986)
Trattato di Maastricht (comunità europea e unione europea 1992)
Trattato di Lisbona (2009)

Politica commerciale dell'Unione Europea


Con il tratto di Lisbona l’Unione Europea ha acquistato competenza esclusiva in molte materie:
la politica commerciale con gli stati internazionali
la conclusione di accordi internazionali nelle materie di sua competenza
l’unione doganale

Politica commerciale e politica estera


La politica commerciale è una delle principali forme di politica estera dell'Unione Europea
Tra le sue competenze c’è anche l’adozione di sanzioni economiche/finanziarie internazionali (EMBARGO) o l’attuazione di soluzioni per una politica estera e di sicurezza comune (PESC) che vengono attuate tramite regolamenti per eliminare attività pericolose da parte di altri stati/organizzazioni infatti di solito sono divieti di commerciare con il paese sanzionato in modo generale o specifico esempio armi

Strumenti della politica commerciale


La politica commerciale comune è un insieme di regole uniformi che disciplinano le relazioni commerciali tra stati membri e paesi terzi
È attuata dagli organi dell'Unione attraverso una tariffa doganale comune, regimi comuni per le importazioni/esportazioni e concludendo accordi commerciali con altri stati

Organi e gestione della politica commerciale


La politica commerciale europea è gestita dalla Commissione Europea che opera con mandati approvati dal consiglio, il Consiglio e il Parlamento sono colegislatori cioè hanno gli stessi poteri
Per la conclusione di accordi commerciali la Commissione deve però informare il Parlamento che dovrà approvare l’accordo prima che possa essere concluso dal Consiglio

Obiettivi della politica commerciale europea


La politica commerciale europea ha degli obbiettivi quello principale è di promuovere un commercio liberalizzato ed equo e poi di proteggere il mercato europeo da pratiche commerciali sleali

Per farlo si adottano degli strumenti di tutela:
le misure antidumping
le misure antisovvenzionali
il regolamento sugli ostacoli al commercio
le misure di salvaguardia

Misure antidumping


Servono a proteggere il mercato comunitario da danni al sistema produttivo perché il prezzo di vendita di un prodotto esportato nel mercato comunitario è inferiore rispetto a quello dello stesso sul mercato d'origine
Per questo motivo viene applicato un dazio all'importazione sui prodotti delle imprese esportatrici del paese esportatrice da cui proviene la merce in dumping, che è pari alla
differenza tra il prezzo della merce in vigore nel paese d’origine e quello di vendita nel mercato europeo

Misure antisovvenzioni


Servono a proteggere il mercato comunitario da danni al sistema produttivo per via delle importazioni di beni prodotti da aziende di paesi terzi che beneficiano o hanno beneficiato di aiuti di stato
Per questo motivo viene applicato un dazio compensativo all’importazione che innalza il prezzo finale del bene importato

Regolamento sugli ostacoli al commercio


È uno strumento con il quale gli operatori economici e gli stati membri chiedono alle istituzioni comunitarie di attivarsi in relazione agli ostacoli al commercio posti da un paese terzo per eliminare il pregiudizio o gli effetti negativi sugli scambi
per ostacoli al commercio si intende ogni pratica commerciale adottata da un paese terzo ma vietata dalle norme commerciali internazionali dell’OMG che riconoscono alla parte lesa il diritto di eliminare l’effetto
per pregiudizio si intende un pregiudizio che un ostacolo agli scambi causa all'industria comunitaria sul mercato
per effetti negativi sugli scambi si intendono gli effetti che un ostacolo al commercio causano alle imprese comunitarie sul mercato di un paese terzo
Se ci sono questi ostacoli ogni soggetto può presentare una denuncia e verranno prese delle misure esempio sospensioni di concessioni o aumento di dazi doganali

Misure di salvaguardia


Servono a proteggere il mercato comunitario di un prodotto dai danni al sistema produttivo che derivano dai cambiamenti dei flussi commerciali.
Le salvaguardie ordinarie sono previste dall’accordo Omc ma ci sono anche salvaguardie speciali esempio prodotti cinesi
Per questo motivo vengono applicati dazi o quote all’importazione nei confronti di un determinato prodotto

Gli accordi commerciali dell'UE con il resto del mondo


UE nell’Omc


L'Unione Europea insieme ai suoi stati membri è parte della WTO, quindi agendo tutti insieme hanno un peso significativo nei negoziati multilaterali che purtroppo negli ultimi anni non hanno avuto esiti significativi perché sono come bloccati, per questo motivo l’Unione ha aperto negoziati con i principali partner commerciai

Accordi commerciali con Paesi terzi


l’Unione ha concluso molti accordi sia bilaterali (uno stato) che multilaterali (più stati) che con paesi terzi
Sono accordi di libero scambio, alcuni sono stati conclusi e regolano definitivamente gli scambi internazionali tra i paesi dell’Unione e lo stato terzo mentre altri non funzionano ancora
La procedura per la stipula di questi accordi è complessa, la Commissione deve presentare un possibile accordo al Consiglio che deve autorizzarla ad aprire i negoziati necessari e verrà affiancata da un Comitato che fa da tramite

Interessi particolari dei singoli membri


Nella stipula di questi accordi l'Unione esprime la sua politica commerciale e farlo è difficile perché gli interessi dei paesi non sempre coincidono esempio diverse caratteristiche produttive, quindi le decisioni prese dall’Unione sui dazi o sugli accordi di libero scambio suscitano frequenti contrasti

L’Unione Doganale Europea


L'unione doganale è un elemento fondamentale del mercato interno dell’Unione sulla quale ha la competenza esclusiva ed è caratterizzata dall'assenza di frontiere interne e regole comuni alle frontiere esterne esempio tariffa doganale comune
Fa si che le merci importate in qualsiasi parte dell'Unione siano soggette ad una tariffa comunale ed alle stesse disposizioni doganali

Codice doganale comunitario


L’unione doganale europea è disciplinata dal codice doganale comunitario dove viene definito il campo di applicazione ed il contenuto del diritto doganale europeo
L'articolo 3 definisce il territorio doganale dell’Unione Europea dove non ci sono più frontiere tra gli stati membri ma solo tra quelli extraeuropei quindi viene costituita un'unica grande frontiera verso l'esterno
Ogni stato membro applica gli stessi dazi nei confronti degli terzi e le merci vengono sdoganate una sola volta quando entrano nel territorio dell’unione perché dopo circolano liberamente

Tariffa doganale comune (taric)


La tariffa doganale comune è la tariffa esterna applicata ai prodotti importati nell'Unione Europea
Per utilizzare la tariffa bisogna avere un codice identificativo del bene da importare che si trova nella nomenclatura combinata utilizzata tramite dei database dove c’è il codice dei beni e la loro tariffa doganale applicabile
L’attuazione della politica doganale è affidata alle amministrazioni doganali dei singoli stati membri che collaborano tra di loro.

Ruolo dei funzionanti doganali


I funzionari doganali hanno 2 funzioni:
di esattori= riscuotono dazi e imposte all’importazione
di sentinelle= impediscono l'ingresso di merce non consentita o pericolosa nel territorio dell’Unione

Obiettivi della politica doganale


La politica doganale europea è uno strumento della politica commerciale grazie al quale si possono raggiungere vari obbiettivi:
realizzare gli obiettivi della politica commerciale europea privilegiando i rapporti con determinati stati e regolando le relazioni commerciali degli stati membri con i paesi terzi.
eliminare il commercio sleale/illegale attraverso le amministrazioni doganali che controllano le frontiere per evitare il contrabbando/contraffazione esempio beni di lusso e sostanze stupefacenti.
garantire una concorrenza corretta tra le imprese che operano nel commercio internazionale grazie alle misure di protezione e ai dazi che sono un’entrata importante per il funzionamento dell’Unione.
Estratto del documento

LA POLITICA ECONOMICA INTERNAZIONALE

POLITICA COMMERCIALE

Il commercio internazionale cioè il grado di apertura dell’economia

nazionale verso i paesi esteri è uno strumento importante della politica

economica

Viene coinvolto il soggetto pubblico che ha il compito di favorire gli scambi e

esempio

difendere gli interessi economici del paese (per dalla concorrenza

sleale)

Le autorità di politica economica però sono indecise se lasciare il commercio

internazionale libero di agire oppure intervenire con delle leggi

La politica commerciale è l’insieme dei provvedimenti attraverso i quali le

autorità pubbliche regolano i rapporti commerciali con i paesi esteri, può

:

essere

protezionistica= c’è la minima apertura agli scambi internazionali •

liberista= c’è la massima apertura agli scambi internazionali •

I paesi industrializzati aderiscono a organizzazioni economiche internazionali

che salvaguardano e potenziano il libero mercato internazionale grazie al

quale c’è uno sfruttamento ottimale delle risorse, i prezzi sono più bassi e la

qualità dei beni-servizi migliora a vantaggio dei consumatori

WTO

La WTO cioè l’organizzazione mondiale del commercio è l’organizzazione

economica internazionale più importante che è entrata in funzione nel 1995 e

ci aderisce la maggior parte degli stati

Ha dei poteri normativi e sanzionatori grazie ai quali interviene sul mercato con

delle leggi per garantire e tutelare il libero scambio, infatti ha il compito di

controllare che il commercio internazionale si svolga rispettando determinati

principi (liberismo economico) senza danneggiare i Paesi in via di sviluppo che

sostiene e aiuta

:

Ha varie funzioni

amministra e applica gli accordi commerciali •

funge da forum per le negoziazioni commerciali multilaterali •

risolve i conflitti commerciali •

controlla le politiche commerciali nazionali •

collabora con altre istituzioni internazionali •

:

È fondata su dei principi chiave

commercio senza discriminazioni= i paesi membri devono interagire •

economicamente tra di loro senza preferenze o discriminazioni perché tutti

devono essere trattati allo stesso modo

relazioni commerciali facilitate= ammette la presenza di tariffe doganali •

che regola per garantire condizioni commerciali stabili

concorrenza corretta •

promozione dello sviluppo •

Anche se in realtà molti stati adottano politiche protezionistiche per difendere

:

la propria economia, questo perché il protezionismo ha dei vantaggi

favorisce la nascita e la crescita delle nuove industrie nei paesi meno -

sviluppati

regola la bilancia dei pagamenti del paese riducendo l’indebitamento -

difende alcuni settori produttivi in crisi per via della concorrenza estera -

contrasta la concorrenza sleale estera grazie all’appoggio dello stato che da -

esempio

vari aiuti sussidi

BARRIERE COMMERCIALI E DAZI DOGANALI

La politica protezionistica è un insieme di interventi di varia natura per

ostacolare le importazioni di beni-servizi dai paesi stranieri infatti le autorità di

politica economica all’ingresso impongono delle barriere commerciali

:

Si dividono in 2 gruppi

barriere tariffarie= vengono imposti dazi doganali per l’importazione .

1

barriere non tariffarie= per altri tipi di ostacoli . 2

I dazi doganali sono somme di denaro prelevate quando la merce passa la

frontiera e pagate ad appositi uffici esattori cioè le dogane

La tariffa doganale è l’elenco dei beni la cui importazione comporta

l’applicazione di un dazio doganale

:

I dazi si classificano secondo

lo scopo (

1

dazi protettivi= proteggono le produzioni del mercato interno dalla •

concorrenza straniera

dazi fiscali= assicurano un’entrata pubblica aggiuntiva •

le modalità di calcolo (

2

dazi specifici= calcolato in base a unità fisiche di merce esempio peso •

indipendentemente dal suo valore, questo calcolo rende difficile l’evasione

ma grava allo stesso modo su merci con caratteristiche fisiche uguali ma con

qualità diverse

dazio ad valorem= si applica un’aliquota calcolata sul valore della merce •

determinato al momento della presentazione in dogana è proporzionato al

valore della merce ma favorisce l’evasione fiscale

dazio misto= per la stessa tipologia di merde prevede l’applicazione sia di •

un dazio specifico che di un dazio ad valorem

la destinazione delle merci (

3

dazi di importazione= colpiscono le merci che provenendo da pesi terzi •

entrano nel territorio doganale dello stato, hanno uno scopo protezionistico

dazi di esportazione= colpiscono le merci nazionali destinate a essere •

consumate in paesi terzi e sono applicate al momento in cui la merce lascia il

confine dello stato, hanno un scopo fiscale

i rapporti con gli altri stati (

4

dazio autonomo= determinato autonomamente da ciascun singolo stato •

anche se in realtà gli stati fanno accordi quindi questi dazi sono convenzionali

dazi preferenziali= sono più bassi rispetto alla tariffa doganale perché •

agevolano le merci dei paesi in via di sviluppo o con i quali sono stati presi

degli accordi particolari

dazi differenziali= sono più alti rispetto alla tariffa doganale perché hanno •

uno scopo protettivo nei confronti delle merci importate da stati dai quali si

vogliono scoraggiare le importazioni, rientrano i dazi di ritorsione,

rappresaglia, antidumping e antisovvenzioni

BARRIERE NON TARIFFARIE

Le barriere non tariffarie sono dei provvedimenti restrittivi diversi dai dazi

doganali che hanno lo scopo di ostacolare le importazioni

Sono strumenti di nuova generazione sempre più usati dalle autorità

nazionali perché sono meno visibili e riconoscibili infatti variano da paese a

paese e cambiano continuamente, per questo motivo è difficile contrastarli

BARRIERA PARA-TARIFFARIE

La barriera para-tariffaria consiste nel pagamento di una somma di denaro

per l’importatore sotto forma di tasse doganali e oneri sull’import

L’importo è limitato ed è consentito solo per recuperare le spese di operazioni

necessarie per consentire l’ingresso delle merci nel paese, ma in realtà

vengono utilizzate molto

PROIBIZIONI E CONTINGENTAMENTI

Un’altra barriera non tariffaria sono le restrizioni alle importazioni

:

Sono di 2 tipi

la proibizione= è un’interdizione incondizionata dell’import . 1

il contingentamento= è una restrizione importa da un governo che .

3

stabilisce una quantità massima di una tipologia di beni da poter importare

nel paese

Solitamente sono vietate dalla WTO visto che prevede deroghe al divieto per

esempio

ragioni economiche e non, ma alcune sono esentate le restrizioni sui

prodotto alimentari o che riguardano la vita e la sicurezza, per quelle

economiche consente di derogare al divieto per controllare l’esposizione

finanziaria estera e l’equilibrio nella bilancia dei pagamenti

LICENZE NON AUTOMATICHE ALL’IMPORTAZIONE

Per importare un bene in un paese viene richiesto il rilascio di una licenza al

soggetto importatore che viene rilasciata automaticamente perché ha la

funzione di controllo o di raccolta dati a fini statistici esempio

In altri casi invece viene rilasciata dopo specifici controlli

,

omologazione vetture

Questa licenza viene giustificata per la tutela dei beni primari ma rappresenta

comunque un ostacolo

BARRIERE TECNICHE AL COMMERCIO

Le barriere tecniche al commercio sono delle regole tecniche create dai

governi per proteggere il proprio mercato

:

Sono

norme tecniche= documenti che definiscono le caratteristiche dei •

prodotti/processi di produzione

standard= documenti approvati da un organismo riconosciuto che fornisce •

regole o caratteristiche per i prodotti/processi di produzione

Il soggetto che intende esportare ha dei costi aggiuntivi per raggiungere lo

standard in sé e per far vedere che ha rispettato quello fissato

:

Queste barriere hanno

vantaggi = favoriscono lo sviluppo del commercio internazionale perché -

l’adesione alle norme tecniche e agli standard rassicura i consumatori sulla

qualità e la sicurezza dei prodotti

svantaggi = essendo diverse da stato a stato e cambiando nel tempo rendono -

difficile il lavoro dei produttori/esportatori che devono modificare

continuamente i loro prodotti

Gli standard riducono la varietà di prodotti sul mercato e favoriscono le

economie di scala quindi ci sono meno costi e prezzi minori a vantaggio dei

consumatori, si diffondono spontaneamente grazie anche al tramite di enti

certificatori privati

Purtroppo alcuni governi li fissano con la forza ostacolando il commercio

internazionale, per questo motivo bisogna cercare di armonizzarli istituendo

degli standard internazionali

TBT agreement

Il TBT agreement stabilisce una serie di principi e riconosce ai governi la

possibilità di proteggere la salute e la sicurezza dei loro cittadini, disponendo

un principio di armonizzazione per far adottare standard internazionali

attraverso le organizzazioni internazionali

SPS agreement

Un settore del commercio internazionale molto delicato e che da tensioni è lo

scambio di prodotti agroalimentari perché ci sono degli scontri tra la tutela

della salute di persone animali e piante, delle ragioni economiche dei

produttori e dell’identità nazionale, per equilibrare questo settore è stato fatto

(Sanitary and Pytosanitary agreement)

l’accordo SPS agreement

BARRIERE CULTURALI E ISTITUZIONALI

Una naturale barriera al commercio internazionale sono le differenze

culturali/ambientali tra gli stati

:

Sono di 2 tipi

la distanza culturale= misura il grado di diversità tra le norme ed i valori (

1

di un paese e quelle di un altro

:

Ci sono 4 parametri

la distanza del potere riferita a quanto le persone ritengono possibile -

raggiungere status sociali migliori e fino a che punto la popolazione è in

grado di sopportare le disuguaglianze sociali

il grado di tolleranza all’incertezza riferita all’inclinazione delle persone ad -

accettare rischi nelle proprie decisioni

il grado di individualismo delle persone -

la masculinity riferita alla prevalenza del maschilismo oppure al contrario -

delle femmine

la distanza istituzionale= misura delle differenze tra le istituzioni dei due (

2

paesi

:

Calcola

l’intensità cioè il grado di libertà presente nel paese -

la possibilità che il governo perda il potere in modo incostituzionale -

la qualità dei servizi pubblici messi a disposizione e dell’efficienza -

dell’apparato burocratico

il grado di incidenza dei regolamenti sull’operatività delle aziende nel -

territorio

il livello di fiducia dei cittadini nella legge -

in quale misura la forza pubblica è utilizzata per perseguire guadagni privati -

Maggiori sono questo distanze tra gli stati più è difficile il commercio e

l’interazione

Le barriere istituzionali determinano il grado di affidabilità di un paese che è

esempio

fondamentale per attrarre gli investimenti esteri Italia e Grecia sono i

paesi europei con più bassi investimenti perché hanno una situazione

istituzionale scadente

Un’altra barriera alle relazioni economiche internazionali sono gli aspetti

culturali/religiosi

INTEGRAZIONE ECONOMICA

associazione di commercio preferenziale

L’integrazione assume diversi gradi di apertura alle relazioni commerciali tra gli

stati che aderiscono, la forma più lieve dell’associazione di commercio

preferenziale è l’imposizione da parte degli stati di barriere commerciali,

restando comunque liberi di stabilire le proprie politiche commerciali nei

esempio British Commonwealth

confronti di quelli che non aderiscono il

Preference Scheme stipulato tra il Regno unito e i paesi dell’impero britannico

accordi sulla valutazione della conformità e l’accettazione, aree di

libero scambio, unione doganale (mercato comune) e unione

economica

:

Altre forme di integrazione economica

gli accordi sulla valutazione della conformità e l’accettazione= il suo •

scopo è quello di eliminare/attenuare le barriere non commerciali di alcuni

prodotti industriali

In questo modo gli stati si impegnano reciprocamente a far rispettare ciò che è

stato stabilito consentendo ai prodotti stranieri di entrare liberamente senza

esempio

bisogno di verificarli accordo tra l’Unione Europea e Israele per i

prodotti farmaceutici

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