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Studiare di notte all'Università: 5 trucchi per rimanere svegli articolo

Vi siete ridotti all'ultimo minuto e adesso per arrivare a un 18 dovete studiare anche di notte? Ecco i nostri consigli su come ingannare Morfeo

Studiare di notte all'Università, fa bene? Oppure no? Una cosa è certa, il vecchio sogno dell'uomo – o almeno degli uomini troppo impegnati – è quello di riuscire a sfruttare al meglio le 24 ore del giorno, dicendo addio alle lusinghe ingannatrici del sonno. Si tratta naturalmente di un proposito impossibile, come ben sanno gli studenti dell'Università che si ostinano a preparare esami quando il sole è già calato da tempo.Torniamo quindi alla domanda di partenza, studiare di notte fa bene? Non si sa con certezza, dipende ovviamente da persona a persona: c'è chi dichiara che studia meglio di notte, chi studia meglio al mattino presto.
Per quanto il pensiero sia spiacevole, bisogna però ammettere che in alcune Facoltà il carico di lavoro è così grande da imporre un'estensione innaturale del tempo da dedicare allo studio: come fare in questi casi a non cadere preda del colpo di sonno, acerrimo nemico dello studente oppresso dai professori e anche del procrastinatore seriale?
Ecco i nostri 5 trucchi per rimanere svegli.
Se invece siete in dubbio sul momento migliore per voi per studiare ecco cosa fa per voi!

Studiare di Notte all'Università: Programmazione

Ancora prima di iniziare a Studiare di Notte all'Università bisogna sbattere la testa contro la triste realtà. Molto probabilmente non riuscirete a leggere tutti i capitoli che vi servono, o a eseguire il numero di esercizi che avete preventivato. Per questo motivo è indispensabile stilare un programma onesto che tenga conto del tempo a disposizione e della vostra capacità di lettura. Se non altro non resterete delusi alla fine. Ricordatevi poi che per non crollare è necessario che facciate una pausa da un quarto d'ora ogni sessanta minuti: anche i break sono da inserire nella vostra tabella di marcia.
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Studiare di notte all'Università: Attività fisica

Veniamo alla preparazione fisica. Il modo migliore per caricarvi di energie per superare una dura sessione di studio di notte all'Università è quello di attivare il vostro corpo. Fate dello stretching o degli esercizi leggeri, ma non pensate neanche lontanamente di andare a correre, altrimenti arriverete stremati alla prima ora di studio. Piuttosto fate una breve camminata o passeggiate avanti e indietro per la camera. E se potete la notte precedente concedetevi una buona dormita come preparazione per la levataccia che vi aspetta.

Studiare di notte all'Università: Alimentazione

Smentiamo subito il luogo comune per il quale il caffè sia la panacea di tutti i mali. Come tutti gli altri stimolanti, inclusi bibitoni energetici e zuccherati, si andrà incontro a una stimolazione molto decisa, ma anche a un down da non sottovalutare. Insomma, la vostra attenzione oscillerà paurosamente, e quindi il momento giusto per assumere caffè o altro è solo quello dell'ultimo sforzo prima del sonno. Per quanto riguarda pranzo e cena evitate troppi carboidrati, privilegiate le proteine e in generale non esagerate con la quantità di cibo ingurgitata.
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Foto: Pexels -

Studiare di notte all'Università: Stimolate i vostri sensi

Il primo consiglio a riguardo potrebbe essere contro-intuitivo: evitate come la peste una posizione comoda, quindi non stravaccatevi sul letto, sul divano o sulla poltrona. Inoltre dovrete pungolare il senso della vista con la maggior quantità di luce possibile, accendendo tutte le fonti luminose a disposizione. Ma non dimenticate l'udito: evitate musica troppo rilassante, ma anche il fragore eccessivo dell'heavy metal è da rigettare, perché a lungo andare vi stordirà facendovi perdere energie. Preferite musica energica e ritmata come il jazz, il rap o il rock - pop, solo così sopravvivrete allo studio notturno all'Università!

Studiare di notte all'Università: Rimedi estremi

Sicuramente a un certo punto del vostro lungo viaggio al termine della notte sentirete di non farcela più. È a questo punto che dovrete tirare fuori gli assi dalla manica. Il primo è rappresentato dalla sveglia, meglio se meccanica e fastidiosamente rumorosa, ma anche quella dello smartphone va bene, se la suonerie si rivela irritante. Il secondo è invece il ghiaccio: preparate vari cubetti che andrete a passarvi sulle parti più sensibili (dietro il collo, per esempio). Il terzo è l'acqua: bevete molto per andare spesso in bagno, stimolo che vi farà risvegliare in caso di pisolini imprevisti. Inoltre il rumore di una radio o di una tv potrebbero aiutarvi a mantenere la concentrazione, basta che non siate sintonizzati su programmi troppo interessanti.
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Data pubblicazione 18 Agosto 2017, Ore 9:38
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