Concetti Chiave
- L'emoglobina fetale, composta da catene α2 e γ2, ha un'affinità maggiore per l'ossigeno rispetto a quella adulta, permettendo al feto di assorbire ossigeno dalla madre.
- La minore affinità dell'emoglobina adulta a basse pressioni d'ossigeno consente un rilascio efficace di ossigeno ai tessuti, a differenza dell'emoglobina fetale.
- La minore presenza di residui carichi positivamente nelle catene γ dell'emoglobina fetale riduce il legame con 2,3 BPG, aumentando l'affinità per l'ossigeno.
- La mioglobina, con un P50 inferiore rispetto all'emoglobina, dimostra una maggiore avidità per l'ossigeno, saturandosi con minore pressione parziale di ossigeno.
- L'emoglobina glicosilata, con residui saccaridici legati, aumenta nei soggetti diabetici, fungendo da indicatore di questa condizione patologica.
Emoglobina fetale
L’emoglobina fetale è data da α2 e γ2 e la sua curva di saturazione dell’ossigeno è la seguente: entrambe le molecole di emoglobina ad alte concentrazioni di ossigeno si saturano completamente tuttavia, a bassa pressione, l’emoglobina adulta ha ceduto una grande quantità di ossigeno a differenza di quella fetale. L’emoglobina materna è infatti in grado di cedere ossigeno al feto che è in grado di prelevarlo e lo si può comprendere dalla P50 dell’emoglobina fetale, più bassa rispetto a quella adulta. L’emoglobina fetale è più affine all’ossigeno rispetto a quella adulta perché le catene γ contengono meno residui carichi positivamente che si affacciano sulla cavità centrale, quindi legano meno 2,3 BPG. Infine la mioglobina è molto più avida di ossigeno rispetto all’emoglobina, è più affine all’ossigeno: l’affinità per l’ossigeno viene misurata dal P50 o P1/2 che è il valore di pressione parziale di ossigeno a cui la molecola è satura per il 50%. Per individuare sul grafico tali valori, si individua il 50% sull’asse y e si trova le corrispondenti . Avendo la mioglobina minore P50 rispetto all’emoglobina, è più affine all’ossigeno, necessita di meno ossigeno per arrivare a saturazione. L’emoglobina glicosilata è una molecola di Hb con residui saccaridici legati covalentemente. In soggetti normali la percentuale di emoglobina glicosilata è molto piccola, in presenza di diabete invece aumenta considerevolmente. L’emoglobina in questo caso viene quindi utilizzata come marcatore di una condizione patologica.