Corra96
Habilis
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Concetti Chiave

  • Il fusto delle monocotiledoni è chiamato culmo, caratterizzato da foglie allungate e nervature parallele, con infiorescenze poco appariscenti.
  • Le dicotiledoni presentano fusti più sviluppati, foglie con nervature reticolate e gemme ascellari che possono produrre rami o fiori.
  • I rizomi sono fusti sotterranei che crescono nei primi strati di sottosuolo, come nella gramigna e nel luppolo, generando nuove piantine.
  • I bulbi sono fusti molto raccorciati con riserve fogliari, esemplificati dalla cipolla, che ha foglie ricche di parenchima di riserva.
  • Stoloni e tuberi sono fusti modificati per la riproduzione agamica; gli stoloni strisciano sul suolo mentre i tuberi, come le patate, sono sotterranei.

Indice

  1. Caratteristiche delle monocotiledoni
  2. Caratteristiche delle dicotiledoni
  3. Modificazioni del fusto

Caratteristiche delle monocotiledoni

Nelle monocotiledoni il fusto è detto culmo, e può essere pieno o vuoto. Nodi e internodi non si distinguono bene, infatti le foglie abbracciano con una guaina il nodo e parte dell’internodo. Le foglie sono molto tipiche allungate e parallelinervie. Le infiorescenze sono a spiga su di un unico asse, poco appariscenti, ma molto numerose. Le monocotiledoni dei nostri ambienti sono sempre annuali o biennali, di conseguenza presentano solamente la struttura primaria, non vanno in struttura secondaria.

Caratteristiche delle dicotiledoni

Nelle dicotiledoni il fusto può essere più o meno sviluppato. Le foglie possono essere di diverse forme, generalmente con nervature reticolate. Sono presenti gemme ascellari, che invece non sono presenti nelle monocotiledoni. Le gemme possono essere a legno (producono rami) o a fiore (producono fiori). I fiori, a loro volta, possono essere singoli oppure riuniti in infiorescenze, generalmente sono abbastanza appariscenti. Le dicotiledoni sono piante pluriennali, e quindi vanno in struttura secondaria.

Modificazioni del fusto

Il fusto può andare incontro a diverse tipologie di modificazioni:

- Rizomi, ossia fusti modificati sotterranei che si accrescono nei primi strati di sottosuolo. Un esempio è rappresentato dalla gramigna, che a ogni nodo emette un apparato epigeo e uno ipogeo, quindi origina

una nuova piantina. Anche il luppolo, pianta fondamentale per la produzione della birra (conferisce amarezza, ma anche altri importanti aromi) si caratterizza per la presenza di rizomi;

- Bulbi, fusti molto raccorciati, con riserve a livello dell’apparato fogliare. Ne è esempio la cipolla, in cui il fusto è estremamente raccorciato, e rappresenta la parte terminale prima della radice. Le foglie sono ricche di parenchima di riserva e sono dette catafilli;

- Stoloni, fusti striscianti molto lunghi e sottili, che moltiplicano la pianta in modo agamico. Anche in questo caso da ogni nodo, che è appoggiato al suolo, si origina una nuova pinta, dotata di apparato epigeo e ipogeo. Gli stoloni strisciano sul suolo, fuori dal terreno, mentre i rizomi sono nel terreno, nei primi strati di sottosuolo. Sono tipici della fragola;

- Tubero, fusto modificato sotterraneo tipico della patata, sulla cui superficie troviamo tanti puntini scuri, che sono le gemme. A livello del nodo, sempre vicino alla gemma, troviamo i meristemoidi. I tuberi di patata, se ripiantati, originano infatti una nuova pianta. Se il tubero viene posto alla luce va incontro ad inverdimento, infatti i plastidi, presenti nelle gemme, vengono convertiti a cloroplasti, e si ha la produzione di solanina, una sostanza che in certe quantità può essere tossica.

Domande da interrogazione

  1. Quali sono le caratteristiche principali del fusto nelle monocotiledoni?
  2. Nelle monocotiledoni, il fusto è chiamato culmo e può essere pieno o vuoto. Le foglie abbracciano il nodo e parte dell'internodo con una guaina, e le infiorescenze sono a spiga su un unico asse.

  3. Come si differenziano le dicotiledoni dalle monocotiledoni in termini di struttura del fusto?
  4. Le dicotiledoni hanno un fusto che può essere più sviluppato, con foglie di diverse forme e nervature reticolate. Presentano gemme ascellari e possono andare in struttura secondaria, essendo piante pluriennali.

  5. Quali sono le modificazioni del fusto e un esempio per ciascuna?
  6. Le modificazioni del fusto includono rizomi (es. gramigna), bulbi (es. cipolla), stoloni (es. fragola), e tuberi (es. patata).

  7. Cosa succede ai tuberi di patata se esposti alla luce?
  8. Se esposti alla luce, i tuberi di patata vanno incontro a inverdimento, con i plastidi che si convertono in cloroplasti, producendo solanina, una sostanza potenzialmente tossica.

Domande e risposte