Concetti Chiave
- L'evoluzione, secondo Darwin, avviene attraverso piccoli passaggi lenti, mentre altri biologi propongono salti evidenti, noti come "equilibri punteggiati".
- La casualità negli eventi evolutivi è una delle componenti più controverse, mancando intenzionalità o direzionalità nel processo.
- Storicamente, l'evoluzione ha visto cinque eventi di estinzione di massa che hanno resettato la diversità biologica, favorendo i sopravvissuti casuali.
- Darwin ha sempre parlato di "discendenza con modificazioni", piuttosto che di "evoluzione", per descrivere il processo di cambiamento.
- Esperimenti del '900 con batteri hanno dimostrato che i cambiamenti sono pre-adattativi: prima avviene la mutazione, poi la selezione naturale agisce.
Visioni dell'evoluzione
Ci sono visioni diverse:
• per Darwin, conservatore, l'evoluzione procede per piccoli passaggi in modo lentissimo.
• altri biologi hanno proposto una visione alternativa per cui ogni tanto, e è confermato dai fossili, risulta che il processo evolutivo non è così graduale, ci sono dei salti abbastanza evidenti, modello degli "equilibri punteggiati": ora le due teorie vanno abbastanza di pari passo, in certi caso si applica una in altri l'altra.
Casualità e selezione naturale
La componente più innovativa e difficile da accettare per la base della popolazione della teoria evoluzionistica era la casualità degli eventi evolutivi: in essi non c'è una intenzionalità o direzionalità. Nel linguaggio comune "evoluzione" significa miglioramento, ma non è così nella logica dell’evoluzione naturale. Nella storia ci sono stati 5 eventi di estinzione di massa di specie che hanno portato all'eliminazione del 99% delle specie e la vita è ripartita da coloro che erano casualmente sopravvissuti (se pensiamo a un eruzione vulcanica che cancelli quasi tutti gli individui, i sopravvissuti lo saranno sicuramente per una casualità). Darwin non ha infatti mai usato la parola "evolution" ma sempre l’espressione "descent with modification" (discendenza con modificazioni).
Esperimenti e mutazioni
I contemporanei di Darwin accettavano si è no è quest'idea, ma nella prima metà del '900 ci furono dei grandi scienziati che usarono i batteri come sistemi per lavorare in laboratorio, e con i quali vennero fatti importanti esperimenti che dimostrarono che cosa intendesse Darwin quando parlava di cambiamenti casuali; si dimostrò come i cambiamenti siano pre-adattativi: prima c'è il cambiamento, poi la selezione naturale agisce per selezionare, e far perdurare, quelli vantaggiosi alla sopravvivenza. Con una metafora potremmo dire che la mutazione propone le novità, ma è la selezione che decide cosa ne sarà dell'individuo mutato