Concetti Chiave
- La microsporogenesi è il processo che forma i granuli pollinici a partire da cellule madri delle microspore tramite la meiosi e la mitosi.
- Il processo culmina nella formazione di tre cellule aploidi nel granulo pollinico: una vegetativa e due generative, essenziali per la doppia fecondazione.
- La maturazione del granulo pollinico può avvenire nella teca o sullo stigma, influenzando il numero di cellule nel granulo all'apertura della teca.
- Il rivestimento esterno del granulo pollinico, composto da esina e intina, protegge e assicura il riconoscimento sessuale e la diffusione del polline.
- La struttura dell'esina determina il metodo di diffusione del polline, influenzando l'evoluzione e il riconoscimento delle specie in paleobotanica.
Indice
Processo di microsporogenesi
La microsporogenesi è il processo di formazione dei granuli pollinici.
Il processo che avviene è il seguente: 1- Le cellule iniziali sono le cellule madri delle microspore, con corredo cromosomico diploide (2n); 2- Per meiosi, da una cellula madre delle microspore, si originano 4 microspore aploidi (n); 3- Ognuna di queste microspore andrà incontro ad una fase di sviluppo, per formare il granulo pollinico.
Struttura del granulo pollinico
Questo insieme di 3 cellule è composto da: o Una cellula vegetativa, responsabile della formazione del tubetto pollinico, prolungamento che andrà dal granulo pollinico alla cellula uovo (nella sacca embrionale); o Due cellule generative, che effettueranno la fecondazione, per formare uno zigote (embrione) e una struttura di riserva (per questo si parla di doppia fecondazione). Se la maturazione del polline avviene nella teca, avremo già queste tre cellule presenti nel granulo pollinico all’apertura della teca, mentre se la maturazione avviene sullo stigma, il polline avrà due cellule, una vegetativa e una generativa. Sullo stigma avverrà poi la divisione mitotica della cellula generativa, che originerà le due cellule generative (per avere sempre un numero pari a 3 cellule).
Rivestimento del granulo pollinico
Ogni singolo granulo pollinico pollinico dovrà essere rivestito esternamente, e questo rivestimento ha la duplice funzione di protezione dall’ambiente esterno e di riconoscimento. Questo rivestimento è composto dall’esina, lo strato più esterno (l’esina è costituita a sua volta da due strati, sexina ed exina, la sexina serve per il riconoscimento sessuale, la parte della nexina è il rivestimento più interno), poi vi è l’intina, e infine, ancora più internamente la membrana.
Funzione dell'esina
L’esina, oltre a determinare il riconoscimento del polline, regola anche la diffusione del polline. Se infatti l’esina presenta una superficie corrugata il granulo pollinico si diffonderà tramite animali (insetti pronubi o anche animali di dimensioni maggiori), se la struttura è liscia il polline si muoverà attraverso il vento. Ogni specie ha un esina esterna specifica, e questo rivestimento viene utilizzato in paleobotanica al fine di riconoscere le piante in base alla tipologia di polline, e di capire come queste si siano evolute.
Domande da interrogazione
- Che cos'è la microsporogenesi?
- Qual è il ruolo delle cellule vegetative e generative nel granulo pollinico?
- Come avviene la maturazione del polline e quali sono le differenze tra maturazione nella teca e sullo stigma?
- Qual è la funzione del rivestimento esterno del granulo pollinico?
La microsporogenesi è il processo di formazione dei granuli pollinici, che inizia con cellule madri diploidi e termina con la formazione di granuli pollinici contenenti tre cellule aploidi.
La cellula vegetativa è responsabile della formazione del tubetto pollinico, mentre le due cellule generative effettuano la fecondazione per formare uno zigote e una struttura di riserva.
Se la maturazione avviene nella teca, il granulo pollinico avrà già tre cellule. Se avviene sullo stigma, il polline avrà due cellule e la divisione mitotica della cellula generativa avverrà sullo stigma.
Il rivestimento esterno, composto da esina e intina, protegge il granulo dall'ambiente esterno e facilita il riconoscimento sessuale e la diffusione del polline, influenzata dalla superficie dell'esina.