Rosabianca 88
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Concetti Chiave

  • I virus sono entità non cellulari semplici, al confine tra il mondo vivente e non vivente, che si replicano usando i sistemi delle cellule ospiti.
  • Ogni virione è composto da acido nucleico (DNA o RNA) e un rivestimento proteico chiamato capside, che può avere un involucro lipidico.
  • I virus si distinguono in deossiibovirus o ribovirus a seconda del tipo di acido nucleico, DNA o RNA.
  • I virus mostrano un'elevata specificità, infettando spesso solo un tipo di organismo o tessuto.
  • La replicazione può avvenire tramite ciclo litico, causando la rottura della cellula ospite, o ciclo lisogeno, che prevede un'integrazione temporanea nel DNA dell'ospite.

Indice

  1. Caratteristiche dei virus
  2. Modalità di replicazione

Caratteristiche dei virus

I virus sono entità prive di organizzazione cellulare, che utilizzano i sistemi enzimatici delle cellule ospiti per replicarsi. La loro struttura è talmente semplice che vengono considerati al confine tra il mondo vivente e il mondo non vivente.
Ciascuna unità virale, detta virione, è costituita da due soli elementi: l’acido nucleico e il suo rivestimento.

L’acido nucleico può essere DNA o RNA, a singolo o a doppio filamento, lineare o circolare. Se l’acido nucleico è DNA, i virus sono detti deossiibovirus, se invece è RNA sono detti ribovirus.

Il rivestimento proteico dell’acido nucleico è detto capside e in alcuni virus può essere circondato da un ulteriore involucro lipidico.

Modalità di replicazione

I virus sono estremamente specifici e generalmente infettano un solo tipo di organismo o addirittura un solo tipo di tessuto.

Una volta infettata una cellula, il virione può controllarne il metabolismo e utilizzare il suo sistema enzimatico per riprodursi. Per moltiplicarsi i virus utilizzano due modalità, il ciclo litico e il ciclo lisogeno.

Nel ciclo litico, il virus non si integra con il DNA dell’ospite, ma si moltiplica molto rapidamente dando origine a un elevato numero di virioni. Queste nuove particelle virali fanno scoppiare la cellula e vanno a infettare cellule vicine.

Nel ciclo lisogeno invece il virus integra il proprio acido nucleico in quello della cellula “parassitata”. Questo ciclo è più lungo poiché prevede un periodo di latenza di durata variabile, in cui il virus non è infettivo. In questa fase il virus è detto profago, ma in condizioni favorevoli può abbandonare il DNA della cellula ospite e attivare il ciclo litico.

Domande e risposte