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L’ITALIA NEL XIV SECOLO
Le signorie di Verona, Mantova e Milano
I comuni entrano in crisi, prima nell’italia settentrionale poi anche in quella centrale si andavano formando alcuni stati
regionali sempre più estesi e accentrati attorno alla figura del signore che solitamente apparteneva ad una delle famiglie
nobiliari più potenti; questi trasformarono il loro governo in assolutistico conferendo al proprio dominio un carattere
ereditario e dinastico
L’imperatore era disinteressato dalle vicende italiane e molto spesso conferiva ai signori il titolo di vicario imperiale
A favorire la formazione delle signorie fu soprattutto la politica espansionistica di alcune nobili casate; tra le più
importanti ci sono:
-gli Scaligeri a Verona (affermatisi con mastino e Alberto della Scala poi successivamente con Cangrande) che si espansero fino
alla Toscana finche non vennero fermati da una lega dove si erano alleati Guelfi e Ghibellini (1337)
-ne approfittarono i Visconti di Milano;
; questa signoria iniziò ad affermarsi nella seconda metà del XIII sec quando i Visconti
Milano
appoggiarono i Ghibellini e dopo sanguinosi contrasti Ottone Visconti si impadronì del potere diventando vicario imperiale(1277).
Il più importante dei Visconti fu Gian Galeazzo che ottenne il titolo di duca trasformando Milato in un principato; Gian Galeazzo
attuò una politica espansionistica utilizzando truppe mercenarie, organizzò uno stato compatto e accentrato, diede vita ad una
magnifica corte e costruì monumenti destinati a diventare famosi
-I C arresi a Padova
-I Da Camino a Trevigiano
-Gli Estensi a Ferrara capi più prestigiosi del partito Guelfo; gli estensi ebbero inizio con Azzo d’Este successivamente con Obizzo
che estese la signoria fino a Modena e Reggio Emilia. Questa signoria si trovò minacciata dalle mire espansionistiche di
Milano,Venezia e dall’invadenza dei pontefici ma divenne comunque un centro di cultura letterata e artistica di primo piani
-I Gonzaga a Mantova nati con Luigi I Gonzaga. Mantova si trasformò in uno dei più importanti centri culturali e artistici del
Rinascimento
Firenze dal comune alla signoria
Dal 1266 rappresentò il centro guelfo più forte della penisola, è la culla del Rinascimento
All’interno c’erano lotte tra popolo minuto e salariati che mal si adattavano alla supremazia del popolo grasso, nel 1343 il
diritto di accedere alle attività governative venne esteso anche al popolo minuto e ai salariati ma non era ciò che si
aspettavano e così il loro malumore si espresse nel 1345 quando Ciuto Brandini provocò un vero e proprio sciopero nel
settore laniero e ne derivò una sommossa popolare che venne soffocata con la morte dell’operaio
Nel 1378 ci fu la rivolta dei Ciompi, lavoratori salariati dell’industria della lana che ebbe un primo risvolto positivo in
Ciompi
quanto vennero istituite 3 nuove arti dette del Popolo di Dio, in un secondo momento però queste nuove arti pretesero il
diritto di ratifica e di realizzare un governo democratico e popolare; la borghesia così spinse le arti maggiori e minori a
unirsi per soffocare il moto.
Firenze si trovò costretta a firmare la pace con il papa e a pagare una forte somma riparatrice
Nel 1434 Cosimo dei Medici detto il vecchio tornò in città sostenuto dal popolo minuto e dalla piccola borghesia dopo un
esilio perché contrario al governo oligarchico e prese le redini della Signoria senza mutare gli ordinamenti repubblicani
Le repubbliche di Genova e Venezia e il Piemonte
Tra il XIII e il XIV sec Genova e Venezia divennero sempre più potenti grazie ai traffici nell’oriente
Nel XIV sec iniziò per Genova un periodo di decadimento a causa di continue lotti tra la nobiltà e il popolo grasso e
all’interni della stessa classe nobiliare tra famiglie guelfe (Fieschi
Fieschi e Gimaldi)
) e ghibelline (Doria
Doria e Spinola)
) che si
( Gimaldi ( Spinola
contendevano il potere
L’aristocrazia Genovese era legata al commercio e ai traffici marittimi ed era quindi antagonista del popolo grasso
Nel 1339 partì un movimento popolare antinobiliare guidato da Simone Boccanegra con il titolo di doge che riuscì a
dare inizio alla serie dei cosiddetti dogi perpetui
La situazione interna a Genova influì sulla sua indipendenza politica rimasta condizionata dall’ingerenza straniera fino a
quando Andrea Doria non riuscì a porre termine alle risse tra le frazioni e restituire l’autonomia.
Venezia invece, terminate le lotte interne diede inizio ad una politica espansionistica sulla terra ferm.