Anteprima
Vedrai una selezione di 1 pagina su 5
D'Annunzio, Gabriele - Approfondimento Pag. 1
1 su 5
Disdici quando vuoi 162x117
Disdici quando
vuoi
Acquista con carta
o PayPal
Scarica i documenti
tutte le volte che vuoi
Estratto del documento

GABRIELE D’ANNUNZIO (+ vita sul libro)

D’annunzio vive la vita come un’opera d’arte, cioè egli è alla perenne

ricerca del bello. Per le sue opere prende spunto da tutti gli incontri e

tutte le esperienze della realtà.

Il principio fondamentale per lui era “non essere uno qualunque”, per cui

basò tutte le sue azioni e il suo pensiero su di esso, spinto da

un’irrefrenabile voglia di trasgredire e di infrangere le regole.

Nel 1879 compone “PRIME VERE”. La raccolta è ispirata al classicismo

e nasce sotto le suggestioni delle ”odi barbare” carducciane , lette dal

poeta nel 1878,ispirata alla primavera della vita, ma anche alla

primavera poetica. “PRIME VERE” viene pubblicato da Ricci Editore

grazie all’aiuto economico del padre. L’opera comincia a circolare e i

critici , come ad esempio Giuseppe Chiarini, parlano bene di lui. La

seconda edizione viene pubblicata nel 1880(anno della pubblicazione di

“IN MEMORIAM”, dedicato alla memoria della nonna defunta) ed

ottiene molto successo grazie ad un espediente “pubblicitario” escogitato

dall’autore: egli divulga la notizia della sua morte, avvenuta a causa di

una caduta da cavallo. L’opera diviene un best seller (e ciò sta a

dimostrare come D’Annunzio abbia capito il cambiamento della società).

Con “Canto novo” d’annunzio abbandona il classicismo e si dedica ai

temi della fusione panica con la natura. L’opera viene pubblicata per la

prima volta nel 1882. comprendeva un sonetto dedicato ad Elda

un preludio

Zucconi , la sua prima fidanzata ufficiale, e 61 componimenti

divisi in 5 libri. La seconda edizione del 1896 contiene solo 27 poesie

canto del sole e canto della luna.

divise in

D’Annunzio frequenta l’ambiente del giornalismo mondano: scrive per

“LA TRIBUNA”, “CRONACA BIZANTINA”, di cui conosce l’editore,

Sommalunga. Egli però non divide la produzione giornalistica da quella

letteraria, ma utilizza lo stesso materiale e lo stesso stile elevato e

trasgressivo che lo contraddistingue. Inoltre si firma con diversi

pseudonimi (“uno x ogni personalità”).

Nel 1882 esce “TERRA VERGINE”, una raccolta di novelle, costituita da

9 bozzetti ambientati nella campagna abruzzese. Egli stesso sostiene

ufficialmente chela fonte dell’opera è “Vita Dei Campi”, ma in realtà

nell’opera c’è lo stravolgimento di Verga perché la campagna abruzzese

viene rappresentata in maniera quasi esotica, e non rurale come in

Verga, senza tempo, in cui si muovono dei contadini dediti al piacere ed

all’erotismo. Egli vuole dimostrare come la scarsa cultura non lasci

intatto nell’uomo l’originaria forza sentimentale e morale, ma la potenza

della lussuria.

Nel 1883 abbiamo “Intermezzo di rime”, ispirato alla sessualità ed

all’erotismo. L’opera suscitò uno scandalo ed a proposito di “Intermezzo

di Rime ” Edoardo Scarfoglio sostenne: <<Ecco l’artista che getta la

maschera!>>.

“Il libro delle Vergini” (1884) riscosse molto successo grazie ad un

ulteriore espediente pubblicitario: l’autore e l’editore cominciarono una

sorta di botta e risposta a causa del fatto che sulla copertina l’editore

utilizzò l’immagini di 3 donne nude attirando sul libro l’interesse del

pubblico. “Il Libro delle Vergini” presenta le stesse caratteristiche di

“Terra Vergine” e cioè i personaggi non rispondono alle stesse

caratteristiche dei personaggi veristi. Nel 1886 esce “Isaotta

Guttadauro ed altre poesie”, ripubblicata nel ’90 distinta in due

sezioni: “L’Isotteo” e “La Chimeria”. Nel 1887 incontra Barbara Lioni e

fugge con lei in Abruzzo. L’amore trova spazio sui giornali. Nel 1889 esce

“Il Piacere”, composto dall’autore in Abruzzo, colto da Treves. Con

quest’opera partecipa di decadentismo europeo (in particolare

all’estetismo). L’opera diviene una “bibbia” del decadentismo assieme a

“Controcorrente” di Huysmn e a “The Picture of Dorian Gray”. Con

questa opera più che offrire una semplice letteratura, vuole suggerire ai

lettori un vero e proprio stile di vita legato all’estetismo nella

commissione tra arte, letteratura e vita; per questo le descrizioni degli

oggetti sono numerose, vissute in chiave personale e mostrano la

grande ricchezza esteriore contrapposte di vuoto e al degrado morale.

“Il Piacere” è la prima opera di un ciclo di romanzi chiamato ”Ciclo della

Rosa” (rosa = passione) assieme a ”l’innocente” ed al “trionfo della

morte”. E’ la storia di Andrea Sperelli , immorale per eccellenza, tanto

che lo stesso autore definisce l’opera come “studio psico-patologico di un

personaggio immorale”. A Napoli vive un periodo legato al bizantinismo,

all’estestimo e alla Roma Umbertina, dimostrato da 2 romanzi:

“Giovanni Episcopo” e “L’Innocente” e nella prefazione di “Giovanni

Episcopo” si dice veramente pentito delle sue opere e delle azioni

precedenti ed esprime la voglia di rinnovarsi (si avvicina alla narrativa

russa- “RINNOVARSI O MORIRE”). Entrambi questi romanzi sono

confessioni di omicidio e questo dimostra l’influenza subita dai grandi

romanzieri psicologici russi (come Toistoy, Doestgewski…) che puntano

l’attenzione sulla psicologia dei personaggi e anche dal simbolismo

francese (Verroina): infatti la letteratura di D’Annunzio vive di un’altra

letteratura.

“La Prosa” è un saggio in cui sostiene la morte del romanzo verista.

“Poema Paradisiaco” è una raccolta poetica di 54 componimenti

raggruppati in tre sezioni (HORTUS CONCLUSUS, HORTOLUS LARVARUM,

HORTOLUS ANIMAE), richiamando il Paradiso e l’idea di giardino. I temi

dominanti sono la madre, gli affetti familiari, il ministero, il passato, il

proprio io e ispireranno l’avanguardia del crepuscolarismo, anche se

d’annunzio è ispirato dal simbolismo franco-belga, che racconta di

piccole cose della vita (la noia della domenica, la periferia cittadina). Il

poeta descrive il suo ipotetico ritorno alla purezza e alla bontà tipiche

dell’infanzia come risposta ad uscire dagli artifici mondani e dalla

lussuria simboleggiati da un ritorno alla casa paterna.

“ Il Trionfo della Morte” è l’ultimo romanzo con il quale D’Annunzio

torna all’estetismo ed utilizza un linguaggio musicale cui di rifà al

musicista Wagner.

Nel 92-93 legge Nietzsche e ne rimane profondamente colpito perché si

riconosce nel superuomo la cui legge etica è completamente rovesciata

poiché vive la vita in modo sfrenato, padrone di se stessa, distante dal

gregge ed al di là del bene e del male.

L’avvicinamento alla filosofia nietzschana lo porta al teatro. Egli infatti

abbandona la semplice contemplazione del bello, tipica dell’estetismo,

ritenendo necessaria la comunicazione con le masse, per poterne

indirizzare i gusti e le scelte di vita.

Tutte le suggestioni nietzschane finiscono nel romanzo”le vergini delle

rocce”. Il personaggio principale rappresenta il D’annunzio superuomo

,un musicista aristocratico, che si pronuncia contro la monarchia, la plebe

repubblicana, il parlamento e ha come sogno quello di generare il re che

possa riportare Roma agli antichi fasti. Conosce le tre figlie di Capece

Montaga ,le quali gli appaiono trasfigurate come “le vergini delle rocce”

di Leonardo. Vuole scieglierne una , ma la famiglia è piena di stranezze,

di pure illusioni di cui è vittima egli stesso. Corteggia tutte le figlie. Alla

fine ammette di frequentarle ed abbandona il suo progetto.

L0’opera inaugura un nuovo ciclo di romanzi, “il ciclo del giglio”,

assieme a“la grazia”e “l’annunciazione ” che però non vengono mai

pubblicate.

Nel 95 conosce la Duse, la + grande attrice di teatro dei tempi, ed inizia

a scrivere per il teatro. La produzione drammaturgia d’annunziana può

essere divisa in tre filoni:

-il primo comprende le tragedie che nascono dalla rielaborazione delle

tematiche superomistiche rilette in chiave + o meno politica: “la città

morta”, “la gioconda” e “la nave”.

-nel secondo prevale la sensualità, a cui si accompagna il tentativo di

ricostruire ambienti del passato:”sogno di una mattina di

primavera”,”sogno di un pomeriggio d’autunno”, “Francesca da

Rimini”,ispirato a Paolo e Francesca, ecc..

-il terzo gruppo è costituito dalle tragedie di ambientazione abruzzese

la fiaccola sotto il maglio

come “”la figlia di orio”, “ ”. “La figlia di

orio” è un dramma in versi che sarebbe dovuto essere interpretato dalla

Duse . è ambientato nell’abruzzo primordiale, con personaggi primitivi

legati a miti, a leggende pagane, superstizioni e magie.

Questi ultimi drammi si ricollegano so0lo apparentemente alla

novellistica giovanile, ma in realtà appartengono all’atmosfera delle

“laudi”.

Nel 1900 esce “il fuoco”, che racconta la storia con la Duse nella città di

Venezia, con in sottofondo la musica di Wagner si conclude con i funerali

del musicista che si tengono proprio in questa città.

“le laudi del cielo, del mare, della terra,degli eroi” sono composte tra la

fine dell’800 e l’inizio del 900.

Il progetto originale prevedeva 7 libri , ma ne ve4ndìgono composti solo

5, ognuno intitolato come una stella della costellazione delle Pleiadi:

“Maia(laus vitae)”, “elettra”e “Alcyone” vengono pubblicate nel

1903, “Merope” nel 1912 e “Asterope” nel 1934.

“Maia ” è l’inno alla vita ellenistico e dionisiaco. D’Annunzio riprende

riprende le impressioni della sua crociera in Grecia come rifiuto dell’età

Dettagli
Publisher
5 pagine
4255 download