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2° giornata
* Narratore di 1° grado: Boccaccio
* Narratore di 2° grado: Fiammetta
* Tema centrale: liete conclusioni di disgrazie
Schema narrativo:
1) Andreuccio di Pietro da Perugia si reca a Napoli per comprare un cavallo.
2) Al mercato non riesce a concludere nessuna trattativa, ma una prostituta
siciliana adocchia la sua borsa contenente 500 fiorini.
3) Andreuccio incontra una sua vecchia serva e gli racconta lo scopo del suo
viaggio. Questa viene poi avvicinata dalla donna siciliana che si fa raccontare
nei particolari tutta la vita del giovane.
4) Tornato all'albergo Andreuccio trova ad aspettarlo una servetta dalla donna
che gli riferisce l'invito della sua padrona a casa propria. Il giovane accetta
volentieri credendo che la siciliana si sia innamorata di lui.
5) Arrivato a casa della "signora" viene accolto molto calorosamente, e lei gli fa
credere di essere una sua sorella illegittima.
6) Andreuccio cade nel tranello molto ingenuamente e accetta di restare a
mangiare e a dormire a casa della "sorella", ma, quando va in bagno, le assi del
pavimento cedono e lui precipita in un vicolo pieno di sporcizia. La "sorella",
che non aspettava altro, lo deruba dei soldi e dei vestiti e non lo soccorre.
7) Il giovane capisce l'inganno e cerca di rientrare, ma viene minacciato da un
vicino di casa ed è costretto ad andarsene.
8) Vagando per la città incontra due compari che, sentita la sua storia,
<<hanno pietà di lui>> e lo invitano ad aiutarli a svaligiare la tomba
dell'Arcivescovo di Napoli morto il giorno precedente.
9) Andreuccio accetta e, dopo essersi lavato in un pozzo, segue i due nella
chiesa maggiore, entra nella tomba e ne estrae tutti i paramenti, ma tiene per
sé l'anello di rubini che vale più dei 500 fiorini rubatigli. I due compari non
vedendo l'anello chiudono Andreuccio nella tomba e fuggono.
10) Dopo molti tentativi di uscire, il giovane si rassegna alla morte, ma, proprio
in quel momento, arrivano altri ladri che aprono la tomba: Andreuccio li
spaventa, loro fuggono e lui riesce finalmente ad uscire e a tornare a casa
senza aver perso una lira.
Personaggi:
Il personaggio principale di questa novella è Andreuccio di Pietro. Egli è un bel
giovanotto perugino, mercante, ma purtroppo è anche molto ingenuo,
credulone e oltretutto è alla prima esperienza di viaggio, infatti non si era mai
mosso da casa prima di allora. Questa sua ingenuità e inesperienza lo porta ad
esser preda di una donna, prima, e di due uomini, poi, senza alcuno scrupolo
che lo imbrogliano in maniera colossale (se la Fortuna non fosse intervenuta in
suo aiuto egli avrebbe rischiato di morire tre volte nella stessa serata). Proprio
queste caratteristiche lo rendono il simbolo della classe nascente dei piccoli
commercianti: contadini o artigiani che decidono di cimentarsi nella difficile
arte del commercio per incrementare le proprie ricchezze, ma che rischiano
tutto a causa della propria inesperienza e dell'eccessiva furbizia dei "veri"
mercanti o dei malviventi che riescono a raggirarli molto facilmente.
Un altro personaggio-simbolo è la prostituta siciliana che, con la sua astuzia e
la sua grazia, riesce a derubare il povero Andreuccio per soddisfare la sua sete
di denaro. Ella rappresenta, secondo me, un po' tutte le donne del popolo che
erano costrette ad arrabattarsi come meglio potevano per riuscire a
sopravvivere e, quindi, usavano la loro furbizia per racimolare qualche fiorino in
più ingannando qualche viandante o mercante ingenuo come Andreuccio.
Spazio e tempo:
La vicenda di Andreuccio si svolge a Napoli: al mercato, nel quartiere
malfamato "Malpertugio", nella tomba dell'Arcivescovo appena morto nella
chiesa maggiore. Tutti questi luoghi non vengono descritti dettagliatamente dal
Boccaccio, ma egli da rilevanza solo ad alcuni particolari che possono essere,
allo stesso tempo, esilaranti e spaventosi, come ad esempio la caduta di
Andreuccio nel vicolo pieno di liquami oppure l'interno della tomba quando
Andreuccio resta chiuso dentro col morto. Un'altra impressione che si ricava
dalla descrizione della città è la sua struttura labirintica che richiama di per sé
un luogo losco, dove i malviventi la fanno da padroni.
Per quanto riguarda il tempo, come al solito, non è precisato, ma è possibile
risalirvi grazie al riferimento alla data della morte dell'Arcivescovo Filippo
Minutolo ("Era quel dì seppellito uno Arcivescovo di Napoli, chiamato messere
Filippo Minutolo...") che è avvenuta il 24 Ottobre del 1301. La durata
dell'episodio è, invece, scandita con estrema precisione dagli indicatori di
tempo lungo la narrazione e corrisponde a una giornata (Andreuccio arriva a
Napoli la Domenica sera, ma si reca al mercato solo la mattina successiva),
durante il quale Andreuccio va al mercato per comperare un cavallo, e una
notte, durante la quale viene ingannato dalla prostituta e dai due profanatori di
tombe.
3° giornata
* Narratore di 1° grado: Boccaccio
* Narratore di 2° grado: Pampinea
* Tema centrale: acquisizione di qualcosa di molto desiderato grazie all'uso
dell'astuzia
Schema narrativo:
1) Il cocchiere della regina Teodolinda si
innamora di lei, ma cerca di nascondere la sua
passione.
2) Col passare del tempo nascondere il suo
amore diventa sempre più difficile, così il
cocchiere decide di cercare di possederla o di
uccidersi.
3) Una notte spia Re Agilulfo e vede come fa a
farsi riconoscere dalla Regina che lo fa entrare.
4) La notte seguente lo imita e, sfruttando la
sua somiglianza col Re e l'oscurità, giace con
Teodolinda.
5) Quando Agilulfo va e "cercare" la Regina lei
ne resta stupita e glielo dice. Il Re capisce
l'inganno, ma tace per non turbarla.
6) Agilulfo si reca nelle abitazioni della servitù e
scopre il colpevole, ma non lo uccide, gli taglia i
capelli per poterlo riconoscere il giorno seguente.
7) Il cocchiere capisce l'intento del Re e taglia i capelli a tutti gli altri servitori,
così Agilulfo, la mattina seguente, non lo riconosce e riesce a salvarsi, perché il
Re per non rovinare né la sua reputazione né quella della Regina decide di
tacere.
4° giornata
* Narratore di 1° grado: Boccaccio
* Narratore di 2° grado: Fiammetta
* Tema centrale: amori finiti in tragedia
Schema narrativo:
1) Tancredi, Principe di Salerno, ha una figlia,Ghismonda, molto amata e la fa
sposare al figlio del Duca di Capua, ma lei rimane vedova e torna da lui.
2) Tancredi non cerca più un marito per la figlia, ma lei vuole qualcuno da
amare e lo cerca a corte.
3) Ghismonda si innamora, ricambiata, di Guiscardo, un giovane di nobili
costumi ma povero.
4) I due cominciano ad incontrarsi segretamente nella stanza di lei. Guiscardo,
per entrare nel castello, passa per una grotta sotterranea collegata ad una
stanza di questo attraverso un passaggio segreto.
5) Un pomeriggio Tancredi si reca nella stanza della figlia, non la trova e si
addormenta in un angolino. Quando arriva Ghismonda non si accorge di lui e fa
entrare tranquillamente Guiscardo e giace con lui.
6)Tancredi li sente, ma decide di non uscire per non mettere in imbarazzo la
figlia, e quindi non si muove, lascia uscire i due e poi esce indisturbato dalla
stanza.
7) Il giorno seguente Tancredi fa imprigionare Guiscardo e parla con Ghismonda
rivelandogli di averla scoperta.
8) Ghismonda non si difende, anzi dichiara tutto il suo amore per Guiscardo ed
incolpa il padre per averla "costretta" a questi sotterfugi per incontrare il suo
amante solo perché lui non voleva più maritarla.
9) Tancredi resta impressionato da questa sua dichiarazione, ma è irremovibile:
fa uccidere Guiscardo e si fa portare il suo cuore, lo mette in una coppa e lo fa
portare a Ghismunda.
10) Ghismunda si dispera e giura che raggiungerà Guiscardo per riunire le loro
anime, poi riempie la coppa del siero velenoso di alcune piante e si avvelena.
11) Arriva Tancredi e si mette a piangere, Ghismunda gli dice che è inutile
piangere per quello che si è desiderato e gli chiede di essere sepolta con il suo
amore e poi muore.
Figura della donna e concetto di amore:
La figura della donna che emerge da questa novella è molto forte, infatti
Ghismunda dimostra delle capacità quali la capacità di ascoltare e di dominare
le parole, quella di architettare intelligentemente le sue mosse e quella di
sopportare coraggiosamente e dignitosamente la sventura (ne è un tipico
esempio il colloquio col padre) che la rendono molto simile ad un eroe e
rivelano il suo ruolo fondamentale nel rapporto amoroso, in effetti, è lei che
sceglie Guiscardo, lei che prende l'iniziativa e sempre lei che architetta mille
sotterfugi per soddisfare il proprio desiderio. Per effetto di questa supremazia
l'uomo svolge un ruolo subordinato alla donna amata, infatti a lui spetta solo il
compito di recarsi agli appuntamenti (in questa particolare situazione non era
un compito facile) e di soddisfare i desideri di lei. Questo schema ricalca
fedelmente il modello dell'amor cortese e ne riprende tutte le sue
caratteristiche.
Tornando alla figura femminile trattata dal Boccaccio in questa novella, essa si
presenta come dominatrice e rivela virtù quali la fermezza, la coerenza, la
sincerità, la dignità che superano quelle del padre infatti dal confronto con la
figlia Tancredi esce decisamente perdente sia per la sua fragilità che per la sua
codardia, e anche per la sua grande incoerenza (prima provoca la morte della
figlia amata e poi la piange disperato).
5° giornata
* Narratore di 1° grado: Boccaccio
* Narratore di 2° grado: Fiammetta
* Narratore di 3° grado: Coppo di Borghese Domenichi
* Tema centrale: le conclusioni fortunate di storie d'amore partite male.
Schema narrativo:
1) Coppo di Borghese Domenichi era uno degli uomini più autorevoli di Firenze
ed era solito raccontare la storia di Federigo degli Alberighi.
2) Federigo degli alberighi era un giovane nobile fiorentino innamorato di
monna Giovanna. Per conquistarla aveva fatto di tutto, ma lei non ricambiava
minimamente.
3) Continuando a spendere denaro per far colpo su monna Giovanna, Federigo
sperpera tutto il patrimonio di famiglia ed è costretto a trasferirsi nell'unico
podere che gli rimane col suo amato falcone dove conduce una vita misera.
4) Dopo qualche anno il marito di monna Giovanna muore nomina suo erede il
figlio o, se questi dovesse morire senza figli, la moglie.
5) Quell'estate monna Giovanna si trasferisce in campagna col figlio, vicino al
podere di Federigo.
6) Il figlio di monna Giovanna si "innamora" del falcone di Federigo e, quando si
ammala, chiede alla madre di portaglielo.
7) Giovanna, dopo una prima esitazione, cede alla richiesta del figlio e si reca
da Federigo accompagnata da una sua amica.
8) Federigo, vedendola arrivare la invita a pranzo e, per offrirgli un pasto degno
del suo nome, uccide e cucina il suo amato falcone.
9) Dopo pranzo Giovanna chiede il falcone a Federigo, ma lui gli confessa in
lacrime di averglielo cucinato, lasciando di stucco la sua amata.
10) Dopo pochi giorni il figlio di Giovanna muore e la lascia ricchissima; quando
i suoi fratelli la obbligano a risposarsi, lei si ricorda del gesto di Federigo e lo
sposa facendolo l'uomo più felice del mondo e restituendogli la sua ricchezza.
Figura della donna e concetto di amore:
Anche in questa novella la donna non ricambia l'amore dell'uomo mandandolo
in rovina, ma emerge anche un altro aspetto tipico dell'amor cortese e cioè
l'amore fuori dal matrimonio. Federigo, infatti si innamora di monna Giovanna
che è già sposata quindi, questo suo innamoramento, è puramente
"intellettuale", caratteristica fondamentale dell'amor cortese.
L'uomo subisce il volere della donna, ma non si rassegna al suo rifiuto
arrivando a rovinarsi economicamente e quindi ad essere costretto ad
abbandonare tutte le sue speranze di colpo. Anche dopo molti anni, e
nonostante le conseguenze del comportamento della donna, però Federigo
conserva intatta la sua devozione alla sua amata tanto da sacrificare per lei il
suo ultimo bene: il falcone che lo aiutava a procacciarsi il cibo. Proprio questo
gesto di lui riscalda il cuore di monna Giovanna che rivela finalmente un po' di