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La prosa
- genere di sviluppo nell’età comunale (1250>), periodo in cui le classi sociali emergono e si fanno portavoce di diversi valori, con visione del mondo diversa, legata alla realtà politica e sociale.
- Finalità didascalica: trasmettere contenuti di tipo morale, religioso, sociale e civile.
Generi letterari:
- Aneddoto: brevi racconti che iniziano ad essere racchiusi in raccolto. La raccolta più famosa è il “Novellino”, di stampo fiorentino ed autore anonimo, con titolo dato nel 1500 da Giovanni della Casa. Contiene in totale 100 racconti, con protagonisti provenienti da tutte le classi sociali; avevano il fine di intrattenimento e di trasmettere dei valori, quali: sapienza, cortesia, ben vivere e ben parlare. Si collocano fra aneddoti ed exempla, ed inizia a delinearsi il genere della novella.
- Novella: testi con finalità d’intrattenimento, rivolti ad un pubblico di medio-alta cultura, caratterizzati da un grande realismo, sia nei luoghi che nei personaggi. Il “Decameron”, di Boccaccio, è l’apice della novella. Venne poi ripresa da Franco Sacchetti, scrittore e mercante del 1300, che scrive “Trecentonovelle”. Negli scritti di Boccaccio c’è un criterio per cui le novelle di svolgono, in Sacchetti non c’è, quindi le novelle hanno successione senza un reale motivo; il secondo, inoltre, si pone come protagonista dei suoi racconti oppure spiega la morale, spesso laica, poco religiosa e con mentalità caratteristica mercantile.
- Libri di viaggi: resoconti di viaggi compiuti in terre lontane e sviluppati durante il periodo delle crociate. “Il Milione” di Marco Polo, narra del suo viaggio in Cina e, durante la prigionia, lo detta a Rustichello, che lo scrive in lingua d’oil.
- Cronache: opere storiografiche, come le “Croniche” di Dino Pompagni, mercante che narra le lotte e gli avvenimenti fra il 1280 ed il 1312 a Firenze, a cui aveva partecipato, scrive con mentalità laica, umanistica, con spiegazione pratica.