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Explanans è fortemente ellittico ma lo stesso anche l’ esplanandum. Non è

letteralmente vero che gli astici riescono regolarmente a raggiungere la

sorgente chimica: anche questo enunciato, è soggetto a una miriade di

condizioni al contorno di cui non si fa alcuna menzione.

L’astice sistema complesso viene reso oggetto di studio scientifico nel

momento in cui si formula una richiesta di spiegazione a proposito di esso e

tale richiesta di spiegazione è tanto astratta quanto l’ explanans proposto per

rispondere a essa (astice ideale). Questa prospettiva implica che le

affermazioni scientifiche non parlino del mondo in cui viviamo bensì di

qualcosa che accade in circostanze ideali.

Problema di rendere ragione del fatto che la comprensione dei

comportamenti e delle capacità dei sistemi viventi passino attraverso la

formulazione di domande che incorporano notevoli quote di astrazione

rispetto alla complessità del sistema oggetto di studio. L’astrazione è

costitutiva tanto delle richieste di spiegazione quanto delle ipotesi esplicative.

Altro senso in cui l’ ipotesi Mv può essere detta astratta: in cui Mv descrive un

potenziale meccanismo chemiotattico a grana molto larga: senza fare alcuna

menzione dei componenti intermedi che collegano organi sensoriali a organi

motori. Ciò significherebbe aggiungere nuove variabili di stato all’ insieme di

quelle già definite e formulare le varie generalizzazioni che intercorrono tra di

esse. Dobbiamo concepire L1 e L2 come due elementi di una gerarchia di

livelli di analisi che potrebbe essere ulteriormente estesa aumentando il

numero di variabili di stato rispetto a quelle che già fanno parte di L2. Ogni

livello include quello precedente: approfondire la grana dell’ analisi significa

proprio aggiungere nuove variabili e stabilire sia generalizzazioni tra di esse

sia generalizzazioni che mettano in relazione le nuove variabili con quelle che

fanno parte del livello di analisi precedente. Approfondire la grana dell’ analisi

non implica alcunché rispetto alla scelta di tenere in considerazione un

numero maggiore o minore di condizioni al contorno. La relazione tra i livelli

L1 e L2 è di carattere esplicativo. Le variabili e le generalizzazioni (1) e (2)

introdotte al livello L1 contribuiscono a spiegare la chemiotassi dell’ astice;

quelle intermedie introdotte al livello L2 contribuiscono a spiegare le

generalizzazioni (1) e (2). Mentre approfondiamo la gerarchia dei livelli di

analisi aumentiamo non solo il numero dei dettagli che forniamo sul sistema

in esame ma anche il numero di richieste di spiegazione che siamo in grado

di affrontare su tale sistema.

Indipendenza dal supporto materiale non vi è alcun motivo di principio per

negare la possibilità che più sistemi distinti anche molto diversi tra loro per

quanto riguarda le caratteristiche materiali di ognuno di essi realizzino una

stessa descrizione di meccanismo. Se accettiamo l’ indipendenza dal

supporto materiale accettiamo anche la possibilità di spiegare capacità

cognitive e comportamenti intelligenti sulla base di ipotesi meccanicistiche

che astraggono rispetto a ciò che distingue animali e macchine.

Accettare il presupposto dell’ indipendenza rispetto al supporto materiale

implica accettare la concezione epistemica della spiegazione. La prevedibilità

dell’ explanandum sulla base dell’ explanans è essenziale (necessaria anche

se non sufficiente) per poter qualificare una spiegazione come soddisfacente.

Ciò che rende l’ explanandum prevedibile sulla base dell’explanans è la

relazione matematica che sussiste tra le varie proprietà del sistema studiato

V e non la natura organica o inorganica di tali proprietà; la stessa relazione

matematica può valere anche in un sistema A strutturalmente diverso da

quello studiato, preservando la prevedibilità. Affermare che RoboLobster

soddisfa (2) e (3) significa affermare che alcune sue proprietà stanno tra di

loro nelle relazioni espresse da tali generalizzazioni. Naturalmente questa

affermazione implica una sostituzione, o re-interpretazione del referente delle

variabili di stato di Mv: esse rappresentano non più proprietà del sistema

vivente ma proprietà del robot. Accettare la tesi dell’ indipendenza rispetto al

supporto materiale significa nei termini che abbiamo appena discusso

accettare la possibilità che le variabili teoriche espresse in Mv possano

essere re-interpretate con il riferimento a proprietà di un sistema artificiale A e

che il sistema artificiale A soddisfi le generalizzazioni così re-interpretate:

modificare il referente delle variabili teoriche di stato di Mv non influisce sul

potere predittivo della descrizione di meccanismo Mv. Per quanto astratto

rispetto al supporto materiale, Mv impone dei vincoli alle sue realizzazioni. L’

assunzione di indipendenza rispetto al supporto materiale è consonante

anche con l’ ideale epistemico unificazioni sta di spiegazione che si ispira all’

idea secondo cui il fine ultimo della scienza è quello di unificare il maggior

numero di fatti e regolarità attraverso la loro sistematizzazione nell’ ambito di

un sistema teorico comune.

La discussione fino a questo momento è stata riferita a descrizioni di

meccanismo formulate nel vocabolario delle neuroscienze. Molte ipotesi

cognitive propongono tentativi di spiegazione basati su un’ impostazione

teorica differente: la capacità oggetto di studio non viene spiegata in quanto

prodotta da un meccanismo neurale bensì da un meccanismo di

elaborazione di rappresentazioni simboliche.

La differenza tra le due impostazioni teoriche non è molta: anche le

descrizioni di meccanismo simboliche consistono in insiemi di

generalizzazioni che mettono in relazione certi ingressi e certe uscite dei

processi di calcolo. E oggetto delle spiegazioni simboliche sono spesso

capacità di sistemi viventi descrivibili in termini neuro scientifici. Relazione

diretta tra teorie simboliche e teoriche neurali di uno stesso sistema.

Riflessione sulle relazioni tra vocabolario neuro scientifico e vocabolario

simbolico e con un’ analisi della nozione di rappresentazione; esempio di

riferimento andrà cambiato: riguarda la capacità dei ratti di orientarsi nei

labirinti. Capacità di memorizzare il punto corrispondente alla destinazione e

di calcolare direzioni di movimento.

P_DESTINAZIONE_X = 14 P_DESTINAZIONE_Y = 8

P_CORRENTE_X e P_CORRENTE_Y  etichette; passo successivo

ANGOLO = passo successivo.

Affermazioni sul contenuto della memoria del ratto non sulla reale posizione

di corrente e destinazione: il ratto può aver memorizzato in P_CORRENTE_X

e P_CORRENTE_Y coordinate di un punto che non coincide con la sua

effettiva posizione.

Sono solo variabili teoriche di stato.

Il problema su cui stiamo riflettendo è proprio quello di capire se il sistema

nervoso dei ratti sia fatto o meno in modo tale da assicurare una relazione di

qualche tipo tra le sue proprietà e il macchinario simbolico

rappresentazionale che assegnamo loro nelle nostre teorie. Esprimere un

meccanismo nei termini di alcune generalizzazioni che intercorrono tra le

variabili di teoriche di stato. Il ratto calcola un certo angolo di sterzata in

funzione della propria rappresentazione memorizzata della posizione corrente

e della posizione destinazione.

“CalcolaAngolo”: altre due capacità: aggiornare continuamente la propria

stima interna della posizione corrente: “OttieniPosizioneCorrenteX” e

“OttieniPosizioneCorrenteY” in grado di tradurre i propri calcoli in movimentei:

“SterzaAngolo”, “FaiUnPasso”.

Questo meccanismo viene eseguito finché posizione corrente e posizione

finale non coincidono, ovvero fino al raggiungimento della posizione finale.

Da un meccanismo di questo tipo dovremmo aspettarci la capacità di

raggiungere il punto dello spazio rappresentato dalle variabili destinazione;

potremmo provare a costruire un sistema artificiale governato da tale

meccanismo e riflettere sul suo comportamento come per RoboLobster.

Oppure potremmo chiedere ai membri della nostra famiglia di simulare

questa ipotesi con delle schede come fece Simon.

Che il sistema nervoso dei ratti sia in grado di svolgere calcoli numerici sulla

base di rappresentazioni interne dell’ ambiente, senza che tale attività

calcolatrice sia accompagnata da alcuna forma di auto-consapevolezza, è un’

idea meno ovvia.

La bontà dell’ ipotesi meccanicistica appena descritta dipende dalla struttura

del sistema nervoso del ratto; analizzando il suo sistema nervoso è possibile

identificare qualche indizio per capire se il meccanismo di calcolo che

abbiamo ipotizzato è quello giusto o no. Dovremmo disporre di un modo per

tradurre le affermazioni espresse dall’ ipotesi simbolica in affermazioni sul

sistema nervoso dell’ animale. Se potessimo svolgere tale tradizione

avremmo anche un modo per controllare la plausibilità dell’ ipotesi simbolica

sulla base di informazioni neuro scientifiche.

È estremamente difficile identificare un modo appropriato per tradurre

affermazioni simboliche sul contenuto della memoria dei ratti in affermazioni

sul loro sistema nervoso.

Importante scoperta in una zona del cervello del ratto chiamata ippocampo.

Dopo aver lasciato che il ratto esplorasse liberamente il suo ambiente, l’

attività di alcune cellule ippocampali, chiamate “place” iniziava a essere

correlata con la posizione dall’ animale nello spazio finché il ratto non venisse

spostato. Il realtà le cellule place non si attivano esattamente in un punto dell’

ambiente, ma iniziano ad attivarsi quando il ratto si avvicina a tale punto

aumentando la propria attività fino a raggiungere il picco proprio là. A ogni

cellula place è associata una certa regione spaziale. Le cellule place possono

servire da base per elaborare un’ ipotesi meccanicistica neurale della

navigazione del ratto che sopra avevamo analizzato in termini simbolici.

Molte cellule place sono attive per ogni posizione del ratto nell’ ambiente. Due

considerazioni: 1- se per ogni posizione del ratto vi fosse soltanto una cellula

place attiva, basterebbe il deterioramento o la morte di tale cellula a

scardinare le capacità spaziali dell’ ambiente. 2- seconda è relativa al

carattere graduato dell’ attività palce; ipotesi sulla navigazione dei ratti basata

sul comportamento delle cellule place.

Immaginiamo che ognuna di esse sia debolmente connessa con una cellula

particolare, che chiamiamo “goal”. A un certo

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Publisher
A.A. 2013-2014
21 pagine
1 download
SSD Scienze storiche, filosofiche, pedagogiche e psicologiche M-FIL/02 Logica e filosofia della scienza

I contenuti di questa pagina costituiscono rielaborazioni personali del Publisher r.greco di informazioni apprese con la frequenza delle lezioni di Logica e filosofia della scienza e studio autonomo di eventuali libri di riferimento in preparazione dell'esame finale o della tesi. Non devono intendersi come materiale ufficiale dell'università Università degli Studi di Milano - Bicocca o del prof Laudisa Federico.