
Se fossimo ai colloqui dei genitori, saremmo uno studente del tipo: si impegna, sta recuperando, però purtroppo signora non è ancora sufficiente. E’ questa la pagella che l’OCSE dà all’Italia, in occasione della presentazione della consueta rilevazione statistica del livello di istruzione nei paesi aderenti all’OCSE.
Lo studio OCSE PISA 2012 ha riguardato circa 40.000 15enni, rappresentativi di un campione di circa mezzo milione di studenti. Insomma Dicembre è tempo di valutazioni, non solo per gli studenti alle presi con i colloqui prof-genitori, ma anche per il nostro sistema di Istruzione. In evidenza i ragazzi del nordest, che si confermano genietti della matematica. Maschi meglio delle femmine in matematica, che comunque è un incubo per tutti. Siamo ancora sotto la media OCSE in matematica e scienze, ma in una cosa vinciamo: siamo sul podio delle assenze. Certo ci sono miglioramenti rispetto al passato, nonostante dei tagli da far paura: -8% di spesa nell'Istruzione dal 2001 al 2010. La classifica tuttavia non mente: siamo in media trentesimi su sessantacinque paesi.ANDIAMO MEGLIO IN MATEMATICA NONOSTANTE I TAGLI.L'OCSE: NON SAPPIAMO PERCHE' - Come dichiara il Ministro Carrozza “l’Italia è uno dei paesi che ha registrato i maggiori progressi in scienze e matematica”. Tutto questo in uno scenario in cui non tutti i paesi crescono, e nonostante dal 2000 al 2012 si sia ridotta, come tutti sappiamo, la spesa per l’Istruzione dei nostri studenti. Tuttavia, come ammette lo stesso Ministro, siamo ancora lontani dalla media OCSE per questo tipo di competenze. Uno su quattro non riesce a raggiungere le competenze minime in matematica. La media OCSE è il 23%, quindi non siamo lontani. Tuttavia i paesi vicino a noi (Svizzera, Germania, ecc.) sono nettamente migliori. E se andiamo a Shangai, dove si investe moltissimo in istruzione, solo il 4% non raggiunge le competenze minime. Il 10% degli studenti in Italia raggiunge la fascia alta del punteggio PISA (la media OCSE è del 13%), cioè il livello 5 o 6 di competenze in matematica. Comparativamente, il 55% degli studenti di Shanghai-Cina si colloca nella fascia superiore del punteggio (top performers) così come il 21% degli studenti svizzeri. Rispetto al miglioramento dell'Italia, la dott.ssa Francesca Borgonovi dell'OCSE, afferma che "non sappiamo esattamente il motivo, sarà oggetto di analisi".
MATEMATICA: CHE ANSIA! - La percentuale di studenti che riporta alti livelli di ansia nei confronti della matematica è superiore alla media OCSE. Nei Paesi dell’OCSE, il 30% degli studenti dichiara di sentirsi in difficoltà quando esegue problemi di matematica; in Italia, la percentuale degli studenti in difficoltà è del 43%. Analogamente, in Italia il 43% degli studenti riporta di diventare molto nervoso quando esegue problemi di matematica (la media OCSE è del 31%). In media nei Paesi dell’OCSE, una maggiore ansia nei confronti della matematica è associata a una perdita di 34 punti nella scala delle competenze in matematica – che equivalgono a quasi un anno di scolarità. In Italia, l’ansia nei confronti della matematica è associata a una perdita di 31 punti nella scala di competenze in matematica.
MASCHI VS. FEMMINE: CHI VINCE - Come già sapevamo, le ragazze battono i ragazzi nelle competenze di lettura di ben 38 punti. Dato allineato con la media OCSE che è pari a 39. Tuttavia i maschi si prendono la rivincita per quanto riguarda le abilità di matematiche: superano le femmine di 18 punti, rispetto ad una media OCSE di 11 punti. Inoltre gli studenti, a parità di abilità matematiche rispetto alle studentesse, hanno tuttavia più fiducia di loro nella capacità di risolvere i problemi. La matematica rappresenta tuttavia un incubo: rispetto alla media OCSE sono più diffusi sentimenti di ansia e di paura nei confronti della matematica.
CI FACCIAMO SEMPRE RICONOSCERE - L'Italia è il terzo paese, dopo l'Argentina e la Turchia, nella classifica dei paesi dove si è registrato il maggior tasso di assenza a scuola durante le due settimane di svolgimento del test. Insomma marinare la scuola è un settore nel quale siamo dei leader. Uno studente su due dichiara infatti di essere stato assente un giorno o più nell'arco delle due settimane che hanno preceduto il test OCSE PISA.
SCUOLE DI SERIE A E DI SERIE B - Ci sono tuttavia delle differenze territoriali molto forti. E questo continua ad essere una costante purtroppo del nostro paese. Ad esempio in provincia di Trento, in Friuli e nel Veneto i punteggi ottenuti dagli studenti sono ben superiori alla media OCSE. Ma questo è un problema generale, anche da scuola a scuola nello stesso territorio. L'Italia infatti in matematica registra un tasso di variabilità del risultato da istituto a istituto superiore alla Media OCSE. Due studenti che vanno in due scuole distinte ottengono spesso risultati sensibilmente diversi. Cala invece rispetto al passato l'indice di variabilità all'interno dello stesso istituto. Insomma la scelta della scuola continua a contare tantissimo, meno quella della classe.
UN PAESE DA META' CLASSIFICA - L’Italia ottiene risultati inferiori alla media dei Paesi dell’OCSE in matematica (si colloca tra la 30esima e 35esima posizione), in lettura (tra la 26esima e 34esima) e in scienze (tra la 28esima e 35esima) rispetto a 65 Paesi ed economie che hanno partecipato alla valutazione PISA 2012 degli studenti quindicenni.
LO ZAMPINO DELL'INVALSI - Quindi i risultati medi in matematica, lettura e scienza sono inferiori alla media OCSE, l’Italia è tuttavia uno dei Paesi che ha registrato i più notevoli progressi in matematica e scienze, in particolare tra il 2006 e il 2009. Coincidenza o efficacia, lasciamo a voi studenti giudicare. Però proprio quando si è iniziato a introdurre le prove e le rilevazioni nazionali INVALSI si è registrato il progresso più sostanziale. Insomma molti studenti vedono la prova INVALSI, soprattutto all'esame di terza media, come una sciagura biblica. Tuttavia adesso si capisce a cosa serve questo "sacrificio".
QUANDO LA FISICA FA PIANGERE - In Italia gli studenti tendono a fornire risultati migliori quando la valutazione verte sulla loro capacità di interpretare, applicare e valutare risultati matematici, e risultati meno buoni quanto la valutazione verte sulla loro capacità di formulare situazioni in modo matematico. Insomma ecco spiegato l'annoso problema dei problemi di fisica: quando si tratta di tradurre un quesito fisico in formule matematiche, riscontriamo maggiori difficoltà.
Daniele Grassucci