
Presto sui banchi si parlerà d’amore. Anche in Italia – unico Paese in Europa insieme a Polonia e Bulgaria a non prevederla - sta per arrivare a scuola la tanto attesa (e spesso osteggiata) ora di educazione all’affettività e alla sessualità. Lo ha annunciato al corriere.it il ministro dell’Istruzione, Stefania Giannini: “Entro la prima metà di ottobre verranno presentate le linee-guida nelle scuole italiane – ha dichiarato – Il lavoro è praticamente concluso”. Per fortuna, perché di motivi per i quali non bisognerebbe perdere un minuto di più per portare quest’ora nelle nostre classi ce ne sono parecchi. Skuola.net ne elenca almeno 7.
7. Il primo rapporto sessuale arriva (troppo) presto…
Più di 1 under 14 su 4 racconta di avere già avuto rapporti sessuali completi. Un po’ prestino forse, ma è quanto emerso da una ricerca di Skuola.net e SIC – Società Italiana della Contraccezione dello scorso aprile.
6. … E non è protetto
Peccato che il problema non sia tanto l’età in cui si consuma il primo rapporto, ma il fatto che 1 intervistato su 10 che ha risposto alla stessa indagine ha pure detto di non aver mai utilizzato alcuna protezione. Peggio, a non aver avuto rapporti protetti è stato circa il 42% degli under 14.
5. L’Aids non li riguarda
A pesare ancora di più su questi dati è che i teen non hanno ben chiare nemmeno le conseguenze cui possono andare incontro. Una su tutte, il rischio Aids: circa 1 su 3 è convinto che si possa guarire, altrettanti che il suo virus non si trasmetta attraverso rapporti orali non protetti.
4. Sono esperti di leggende metropolitane
E i falsi miti legati alla sessualità che i ragazzi scambiano per vere e proprie pillole di saggezza non finiscono qui. Oltre 1 su 10 è convintissimo, per esempio, che lavarsi con la Coca Cola dopo un rapporto completo basti a prevenire una gravidanza, poco meno che sia impossibile restare incinta se è la prima volta che si fa sesso. Circa 1 su 6 crede fermamente che non si rischi una gravidanza facendo sesso in piedi, niente in confronto a quel 38% che pensa sia impossibile concepire avendo rapporti entro 24 ore dalla fine del ciclo mestruale.
Sesso e amore: sapere queste cose potrebbe salvarti la vita, guarda il video!
3. Hanno storie violente che scambiano per amore…
Se la sessualità è un groviglio d’idee confuse nella mente di troppi ragazzi, la loro vita amorosa non è certo da meno. In un’altra indagine di Skuola.net, stavolta dello scorso novembre, è emerso che circa 1 ragazzo su 10 ha alzato le mani almeno una volta sulla sua ragazza durante un litigio, oltre 1 su 3 l’ha comunque insultata pesantemente. A questo va aggiunto che più di 2 ragazze su 5 perdonerebbero uno schiaffo da parte del fidanzato, mentre l’84% afferma che resterebbe con il suo partner anche se questo la esponesse a continue e immotivate scenate di gelosia.
2. …E che spesso finiscono in una revenge porn
Non va meglio quando le storie d’”amore” dei teen si chiudono. È a questo punto infatti che spesso la rabbia e l’orgoglio ferito diventano il lascia passare perfetto per gesti incontrollati e fin troppo vendicativi. Bastano questi sentimenti a far finire sul web quelle foto e quei video intimi rubati in un momento di passione, rovinando una vita. Si chiama revenge porn e altro non è che la vendetta messa in atto proprio dopo la chiusura di una storia o dopo un tradimento. Ad averne subito la minaccia o la messa in atto vera e propria è il 5% degli intervistati da una precedente web survey di Skuola.net e dell’Osservatorio Nazionale Adolescenza. Una percentuale che sembra irrilevante, ma che deve far pensare: si tratta di 1 ragazzo su 20, come se in ogni classe a scuola ci fosse uno studente invischiato in una situazione simile.
1. Ora di educazione alla sessualità: i ragazzi la vogliono
Forse i primi a rendersi conto del caos che regna nelle loro teste su temi come sessualità e affettività sono proprio gli stessi ragazzi. Perché in una recente ricerca di Skuola.net sulla scuola ideale, lo hanno urlato a gran voce: vogliono l’ora di educazione all’affettività e alla sessualità tra le materie scolastiche. La chiede la maggioranza dei circa mille studenti intervistati, il 22% circa. Insomma, che aspettiamo?

Serena Rosticci
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