
Studiare, e non c'è bisogno di statistiche per dirlo, non è come fare una bucolica passeggiata nei campi. Non so perché, ma io divento sempre zelante prima di andare a dormire, facendo programmi per il giorno dopo sull'onda di una motivazione che, magicamente, il giorno dopo sparisce. Proprio per compensare la scarsità di forza di volontà iniziale, che mi porta a trascinarmi a mo' di lumaca verso la scrivania, ad aprire con sommo disgusto il manuale, a stappare con abnorme fatica l'evidenziatore e, mestamente, a sottolineare, ho elaborato una lista di cose assolutamente da non fare, ogni qualvolta il mio deretano venga scomodamente appoggiato su una sedia da studio.
8. Posticipare
“Sì, vabbé, questo lo faccio dopo”. Lo so che te lo dici anche tu, ma non mentiamo a noi stessi: quel paragrafo insignificante che hai saltato, non lo farai più.
7. Fare programmi
“Non avrai altro impegno al di fuori dello studio”: quando ti metti a studiare, non programmare di uscire, o più semplicemente di “fare cose” nel pomeriggio. Altrimenti finirai con il perderti in preparazioni per uscire, oppure, grazie alla scusa secondo cui un'ora non ti basterebbe per prendere la concentrazione, finiresti col passare il pomeriggio a fare di tutto fuorché studiare.
6. Accendere il computer
“Non vado su facebook, voglio solo controllare la mail.” Non controlli la tua casella di posta elettronica da quando due anni fa avevi perso la password del tuo account di Twitter, però ora l'impellenza di controllare le tue inbox diventa opprimente. Così accendi il computer, apri la mail, ma, a parte il buon vecchio Groupon che immancabilmente ti invita ad acquistare caricabatterie portatili non trovi nulla di nuovo. Così pensi che non sarebbe poi questo gran danno controllare anche Facebook, dato che ormai sei lì... Quando, dopo 5 minuti di scorrimento, constati che sono in realtà trascorse quattro ore, ti rendi conto della relatività del tempo.
5. Guardarsi le unghie/doppie punte
Dedicato alle ragazze, ma scommetto che i ragazzi conoscano un'alternativa maschile, questa occupazione inizialmente innocua muta, nell'arco di poco, in una toeletta completa. E così, se accidentalmente mentre studiavi sugli appunti di diritto, il tuo occhio è finito su quel capello sfibrato, nell'arco di 15 minuti ti ritrovi nel salone del tuo parrucchiere in codice rosso. O, peggio, ti improvvisi coiffeur e ti accorci i capelli con il forbicino da unghie. E poi, ovviamente, finisci dal parrucchiere per rimediare al danno. Perché il paragrafo perdona, la doppia punta no.
4. La pausa caffè
Stai studiando ma la concentrazione inizia a scarseggiare. Dunque decidi che sarebbe cosa buona e giusta andare a prendere un buon caffè: sicuramente non saranno due minuti di pausa caffè a distoglierti dal tuo intento per il pomeriggio, e, anzi, questa pausa ti sarà utile per staccare dallo studio e ritrovare la concentrazione persa. SBAGLIATO! Il caffè da due minuti muterà in una merenda con quell'amico che hai incontrato al bar, per poi diventare una cena con serata danzante e infine si trasforma un razzo missile con circuiti di mille valvole. Insomma, non c'è niente da fare: se non hai voglia per niente, la pausa caffè non ti aiuterà.
3. Mangiare
Altra cosa da evitare è la pausa cibo: credi di riuscire a fare come hai visto fare in milioni di serie tv e film, ovvero studiare mangiando, ma il risultato sarà più o meno simile a quanto segue: sei in biblioteca, prendi qualcosa alle macchinette e torni al banco. Ti siedi leggendo il libro e provi ad aprire la confezione. SCRACHANTICHTS!!! -questo è l'assembramento di lettere che mi sembrava più simile al rumore di pacchettini che si aprono-, vedi tutti gli occhi su di te. Fai finta di niente e continui a leggere. Addenti per la prima volta il tuo snack e inizi a masticare. Il rumore emesso dalla tua bocca viene amplificato dal silenzio che ti circonda, e questo implica che, sebbene gli altri non sentano, tu ti senta palesemente in imbarazzo. Provi ad ottimizzare la tua decisione di mangiare studiando, ma l'unica cosa che riesci a studiare è un sistema per fare il minor rumore possibile. Un fallimento totale.
3 bis. … E decidere di pesarsi
Hai passato il pomeriggio in casa a ripetere, con a portata di mano tutto ciò che ritenevi necessario. Compreso il pacco di biscotti confezione famiglia da sei chili. Mentre ripeti, affondi la mano nel sacchetto. Niente. Vuoto cosmico nel sacchetto non riciclabile. Controlli ma non ci sono nemmeno le briciole, e quindi un pesante pensiero ti assale: e quei jeans che hai comprato la settimana scorsa, riusciranno ad entrarti?? Ti affretti a cercare la bilancia e decidi di compiere un gesto estremo: salirvi. Ti accorgi quasi subito di aver fatto l'errore della vita. Scendi e, ora, l'idea di andare in palestra ti soggiunge. No, non andrai in palestra, devi studiare. Ti rimetti al tavolo con l'indecisione che forse sarebbe meglio andare, un po' di moto potrebbe farti bene. Dopo qualche minuto hai ancora fame. Epilogo: tu che piangendo per l'esame e la ciccionanza affondi la faccia in un barattolino Sammontana cantando Adele seduto sul divano.
2. Rispondere a un messaggio
Il tuo telefono squilla in lontananza. Sai bene che guardarlo vuol dire perdere tempo, quindi resisti alla tentazione di avvicinarti allo schermo. Eppure la curiosità diventa maniacale... E se si trattasse di un'emergenza? E se il mondo avesse bisogno di te? E se Hogwarts fosse in ristrettezze e facesse economia sui volatili a colpi di tweet? Insomma, ci sono una serie di nobili motivi che ti portano a scoprire che in realtà, la fonte dell'urgenza, era solo un messaggino in un gruppo di WhatsApp. Ormai, però, hai alzato il telefono, e le spunte blu non mentono: così ti metti a rispondere. E qualcun'altro inizia a scrivere. Così aspetti e rispondi ancora, tutto questo in un circolo infinito che arriva fino all'ora di cena.
1. Accendere la televisione
Sei da solo in casa e una sensazione di tristezza ti assale. Ti senti davvero tanto solo, e stai resistendo con tutte le tue forze agli impulsi del mondo esterno: telefonino silenzioso chiuso nel frigo, modem del wi-fi affidato alle cure del vicino fino alle 20, non c'è nessuno in casa con cui relazionarti. Quindi sei stato davvero diligente. Questa sensazione mesta però ti pervade finché non vedi lei, meravigliosa scatola magica contenente milioni di storie: la TV. Che male farà, un po' di rumore di sottofondo? La accendi e compare Barbara D'Urso. “Perfetto” pensi tra te e te, mai avrai la tentazione di essere incuriosito da ciò che dice l'ospite Carmen Russo. Ti serve solo come sottofondo... Però ti ritrovi incredibilmente coinvolto dal programma, e, convincendoti di riuscire a studiare davanti alla tele, passi in sequenza dal tavolo al divano coi libri, dal sottolineare alla lettura, dalla lettura allo scorrere le pagine, poi chiudi il libro, ti metti comodo, guardi finire la puntata e cerchi altra tv, e poi ancora e ancora e ancora, in una bulimia televisiva che ti vedrà coinvolto fino alle televendite di media shopping.
Fuori classifica: guardare il muro
Inutile dirlo, quando devi studiare persino l'intonaco che si scrosta dai muri diventa attraente. E così, fuori dalla nostra classifica perché troppo pericoloso nella scala delle tentazioni, il muro, senza differenze di consistenza, bellezza e colore. Lui può ipnotizzarti e catapultarti in un vortice di trip mentali che vanno dai tuoi sogni di gloria con la più bella del corso alla ricetta che vorresti preparare a cena. Il muro ha poteri enormi sulla tua mente fiaccata dalla scarsa voglia di studiare. E una volta che l'hai guardato, come dopo aver ascoltato il canto delle sirene, sei spacciato.
Andrea Buticchi