Sè e l'esperienza del'altro in un mondo mediato
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Disuguaglianze simboliche
Riconoscere il carattere attivo e creativo della
costruzione del sé non implica negare il peso dei
condizionamenti sociali, che si manifestano infatti
nelle disuguaglianze di:
accesso ai materiali simbolici/mediali per la
costruzione del sé;
competenza nell’utilizzo delle risorse
simboliche/mediali, da parte degli individui,
per costruire il proprio sé. Pagina 4
L’esperienza del sé
in un mondo mediato
Prima dell’avvento dei media, i soggetti
basavano la costruzione della propria identità su
materiali simbolici locali, provenienti cioè
principalmente dalle interazioni faccia a faccia;
Oggi gli orizzonti cognitivi degli individui si
allargano al mondo intero, grazie al crescente
contributo dei materiali simbolici mediati nel
processo di autoformazione. Pagina 5
Intimità non reciproca a distanza
La quasi-interazione mediata è fonte di nuove forme di
relazioni interpersonali;
Rende possibile l’intimità con altri soggetti che non
condividono lo stesso contesto spazio-temporale,
attraverso relazioni:
a distanza;
non reciproche;
emotivamente coinvolgenti se riferite a personaggi
e “amicizie” mediali (star, attori, personaggi
televisivi, ecc.), che diventano figure riconoscibili,
familiari e significative nella vita quotidiana del
pubblico (es.: Lady D, Giovanni Paolo II etc). Pagina 6
Intimità non reciproca a distanza:
il fenomeno del “fandom”
Emblematico è il fenomeno del “fandom”:
da “fan” (= abbreviazione dall’inglese
“fanatic”), il cui uso è documentato dalla fine
del XIX sec.;
massimo esempio di identità e relazioni
significative strutturate attorno alla
fruizione dei media (generi, programmi,
personaggi), fra routine quotidiana e rischio
di “dipendenza”. Pagina 7
La molteplicità dell’esperienza
in un “mondo mediato
”
Grazie ai media:
Dissequestro dell’esperienza dal “qui e ora”
Mescolarsi continuo di differenti forme di
esperienza:
accesso alle esperienze dell’Altro;
coinvolgimento in nuove esperienze create
dai media.
Esperienza Esperienza
vissuta mediale Pagina 8
L’esperienza mediale
Si distingue per:
1. la distanziazione spazio-temporale del
soggetto rispetto agli eventi;
2. la conseguente impossibilità di intervenire
sulla modificazione degli stessi;
3.il suo costituire una realtà di “secondo livello”,
cioè discontinua e indiretta;
4.la possibilità di contribuire al sentimento di una
“comunanza despazializzata” con altri distanti
con i quali si condividano, tuttavia, medesime
esperienze (anche grazie ai media). Pagina 9
Verso la frammentazione del sé?
Alcune correnti di pensiero (sociologia post-
modernista) hanno imputato ai media il
rischio della frammentazione della
soggettività;
Invece, in un mondo sempre più
interconnesso e caratterizzato da
accresciuta libertà individuale, il soggetto
ha di fronte nuove responsabilità anche
verso eventi/altri distanti. Pagina 10
Una nuova condizione morale
I media favoriscono oggi una situazione morale
inedita: paradossalmente, un’accresciuta libertà
sia di disimpegno che di partecipazione alle
vicende della società che ci circonda;
Aprendo una finestra sul mondo, i media ci
sospingono verso una nuova etica universale o
della responsabilità globale (H. Jonas), non più
definita nei tradizionali termini spazio-temporali,
ma sulla base delle relazioni - anche a
distanza - con l’Altro. Pagina 11
L’insostenibile leggerezza
della responsabilità
“Sappiamo tutti quanto fragile sia il senso di
responsabilità per altri lontani, […] quanto facile sia
allontanare lo sguardo. […] Sappiamo bene che la stessa
gravità e frequenza delle calamità che si abbattono sul
mondo di oggi minacciano talvolta di sopraffarci, di dare
origine a una sorta di spossatezza morale che ottunde la
nostra capacità di provare compassione”. […]
E’ difficile dire se riusciremo a sviluppare il nostro senso
di responsabilità in una forma di riflessione pratico-
morale che si aiuti a condurre gli affari umani […]. Ma
tentare di farlo è probabilmente la migliore – la sola –
opzione a nostra disposizione”.
(J. Thompson, 1995, pp. 366-367)
Pagina 12
Lo straniero
così lontano, così vicino…
“Il viandante che oggi viene e domani rimane (…) ci
è vicino, in quanto sentiamo tra lui e noi eguaglianza
di carattere nazionale e sociale (..); ci è lontano in
quanto queste eguaglianze vanno al di là di lui e di
noi, e ci congiungono soltanto perché congiungono in
generale moltissimi individui” (G. Simmel, 1908).
Pagina 13
Lo straniero
così lontano, così vicino…
La tecnologia può accorciare o persino cancellare la
distanza, grazie alla familiarità che produce verso
alcune esperienze altrui; ma può anche produrre
indifferenza e “narcotizzazione”:
“Se le cose sono troppo vicine non le vediamo.
Anche in questo senso la tecnologia può isolare e
annullare l’Altro, e senza l’Altro siamo persi” (R.
Silverstone, 1999, p.114). Pagina 14
Comunicazione e diversità
culturale : il ruolo dei media
L’immigrazione è una questione che ciascuno
esperisce direttamente; tuttavia, altrettanto
rilevante è oggi l’esperienza della sua
rappresentazione simbolica.
La riduttiva associazione “immigrazione come
emergenza”, dominante nei media, aumenta
l’inquietudine individuale e collettiva, raffigurando
un fenomeno appartenente al vivere quotidiano con
i connotati dell’eccezionalità. Pagina 15
Comunicazione e diversità culturale:
i termini di paragone
Realtà sociale;
Rappresentazione mediale;
Percezione sociale dei cittadini. Pagina 16
Timori oggettivi
o alimentati dai media?
Le rappresentazioni del fenomeno diffuse dai media
hanno un’incidenza oggettiva in termini di “agenda” pubblica
e, spesso, finiscono per enfatizzare le potenziali minacce alla
sicurezza, con ricadute importanti sulla percezione dei
cittadini.
Non si può, dunque, sottovalutare il contributo dei media
nella costruzione della realtà sociale che consiste,
appunto, nella definizione dei temi problematici e controversi
(per esempio, il modo in cui la sensazione di sicurezza
influisce sullo stato delle relazioni tra individui).
La realtà sociale:
l’immigrazione in Italia…
Nel 2010 l’Istat ha registrato 4 milioni e 235mila
residenti stranieri, ma, secondo la stima ufficiale,
includendo tutte le persone regolarmente soggiornanti,
si arriva a 4 milioni e 919mila (1 immigrato ogni 12
residenti).
L’aumento dei residenti è stato di circa 3 milioni di
unità nel corso dell’ultimo decennio, durante il quale la
presenza straniera è pressoché triplicata, e di quasi 1
milione nell’ultimo biennio. Pagina 18
Fonte: Dossier Caritas-Migrantes, 2010
DESCRIZIONE DISPENSA
La presente lezione fa riferimento al corso di Processi culturali e comunicativi tenuto dalla Prof.ssa Martino. Di seguito gli argomenti affrontati: i media e l’auto-formazione, il sè e l’esperienza del sé in un mondo mediato; comunicazione e diversità culturale: il ruolo dei media e la rappresentazione mediale: il profilo del migrante.
I contenuti di questa pagina costituiscono rielaborazioni personali del Publisher Atreyu di informazioni apprese con la frequenza delle lezioni di Processi culturali e comunicativi e studio autonomo di eventuali libri di riferimento in preparazione dell'esame finale o della tesi. Non devono intendersi come materiale ufficiale dell'università La Sapienza - Uniroma1 o del prof Martino Valentina.
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