Neuroradiologia - Evoluzione
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Editoriale
La Neuroradiologia dalla morfologia alla fisiologia
M. Leonardi, M. Spagnoli, R. Agati
Servizio di Neuroradiologia, Ospedale Bellaria; Bologna
Negli ultimi venti anni lo studio del sistema nervoso centrale ha subito enormi cambiamenti
portando evidenti vantaggi alla diagnostica neurologica.
Si è passati dall’era TC, che già aveva portato un tangibile progresso permettendo di “ vedere
dentro” la scatola cranica, all’ era RM che ha ulteriormente contribuito ad ottimizzare la diagnostica
mostrando l’encefalo in tutti i piani dello spazio e soprattutto il contenuto del rachide: il midollo
spinale.
Ormai siamo abituati a queste immagini e tutto ci sembra semplice, possibile e scontato.
Non so se la routine ci abbia assuefatto e non ci permetta di soffermarci a valutare quanto e come la
tecnologia abbia cambiato la nostra vita ed il nostro lavoro.
Gli apparecchi RM da 1,5 Tesla, sono utilizzati nella pratica quotidiana in diagnostica e le richieste
di studi neuroradiologici con risonanza sono diventati la basa della nostra diagnostica strumentale.
La ricerca continua e siamo arrivati al terzo millennio, nuova era anche per la diagnostica, con le
tecniche avanzate di RM funzionale, diffusione, perfusione, attivazione e spettroscopia, introdotte
in tutti i protocolli di studio e ritenute in molti casi indispensabili per le numerose, utili,
informazioni che aggiungono alla indagine morfologica.
Tali metodiche hanno subito un ulteriore passo avanti con la disponibilità di apparecchi ad altissimo
campo, 3 Tesla. L’applicazione principale di tali apparecchiature è appannaggio tuttavia delle
neuroscienze: sfruttando le caratteristiche fisiche e tecniche dell’altissimo campo si possono
ottenere immagini diagnostiche con una maggior risoluzione di contrasto in tempi brevi, per quel
che riguarda gli studi morfologici, e per un impiego ottimale con migliori risultati per le
applicazioni funzionali.
Occorre inoltre sottolineare come una macchina 3 T, con le sue proprietà tecniche intrinseche, possa
ulteriormente ottimizzare gli studi neuroradiologici effettuati sino ad ora con un apparecchi da 1,5
T. L’ aumento del rapporto segnale-rumore, lineare con l’ aumento di campo magnetico, comporta
un “guadagno” di segnale con immagini più accurate, per una miglior risoluzione spaziale, in tempi
d’ acquisizione più brevi, ottenuti riducendo l’averaging da 4 a 2 e mantenendo invariato il
rapporto segnale-rumore e di conseguenza l’integrità delle immagini.
I campi magnetici a più alto campo inoltre variano i parametri di contrasto dei tessuti, con un
aumento del 30% circa del T1 ed una riduzione del 15% circa del T2 e del T2 *. L’ alto campo
magnetico rende possibile un incremento di due ulteriori parametri che verranno poi sfruttati in
specifiche applicazioni, il chemical shift e la suscettibilità magnetica , ormai divenuti indispensabili
per la spettroscopia. Queste modifiche obbligano naturalmente ad una revisione ed all’adattamento
di tutte le sequenze e i protocolli d’esame. La maggior sensibilità all’effetto BOLD, ” Blood
Oxygenation Level Dependent”, rende più accurate le misurazioni spettroscopiche e gli studi
funzionali d’ attivazione.
Una delle limitazioni principali dell’altissimo campo: il riscaldamento dei tessuti , documentato con
un aumento dell’ assorbimento della radiofrequenza, 4 volte superiore, è stato superato con lo
sviluppo di tecniche di acquisizione in parallelo (SENSE sensitiv enconding-ASSET per la GE) con
traiettorie radiali per la copertura del K spazio, che, associato all’ introduzione di bobine phased
DESCRIZIONE DISPENSA
La dispensa fa riferimento alle lezioni di Neuroradiologia, tenute dal Prof. Leonardi nell'anno accademico 2012.
Il documento è dedicato all'evoluzione nel tempo della neuroradiologia.
Tra gli argomenti affrontati: passaggio da TC a RM, apparecchi Tesla, immagini neuroradiologiche, studio del sistema nervoso, prospettive di evoluzione.
I contenuti di questa pagina costituiscono rielaborazioni personali del Publisher Atreyu di informazioni apprese con la frequenza delle lezioni di Neuroradiologia e studio autonomo di eventuali libri di riferimento in preparazione dell'esame finale o della tesi. Non devono intendersi come materiale ufficiale dell'università Bologna - Unibo o del prof Leonardi Marco.
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